
La vita di tutti i giorni è caratterizzata da scelte; ci ritroviamo a dover prendere decisioni dal primo momento in cui apriamo gli occhi a quando, stanchi dalla giornata lavorativa, andiamo a dormire. Spesso bisogna fare scelte più banali, come decidere che vestito indossare, cosa cucinare; a volte, invece, siamo presi da mille dubbi ed incertezze in quanto occorre mettersi in discussione e farne di più complicate, come chiedere scusa ad un amico o capire la facoltà da intraprendere.
Nel momento in cui ci ritroviamo a dover scegliere, ci basiamo su tre pilastri fondamentali:
- Le regole: decido di fare una determinata cosa, considerando il mio sistema di norme e valori; nonché le idee su come vorrei essere, che si organizzano nella rappresentazione del sé ideale. Quindi posso scegliere un vestito secondo l’idea di sembrare una brava ragazza oppure decidere di eseguire un lavoro in tempo, perché altrimenti sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti degli altri che stanno aspettando.
- Gli altri: stabilisco di fare una cosa in base ai desideri altrui, scelgo prendendo in considerazione quello che vuole l’altro, in quanto le opinioni e i giudizi delle altre persone sono veramente molto importanti per me, poiché voglio essere considerato e desidero che la relazione si conservi. Di conseguenza, se devo determinare fra andare in vacanza al mare o in montagna, che percepisco piacere moltissimo a mia marito, decido di assecondare e compiacere quest’ultimo, affinchè la relazione possa mantenersi e l’altro prendermi in considerazione. Sceglierò in base a questo pilastro se sono molto motivato a mantenere il legame con gli altri.
- Quello che voglio io: quello che sento; cioè prendo le decisioni in base alle emozioni che provo, alle indicazioni che mi vengono date dalle emozioni stesse che sperimento. Di conseguenza posso decidere di incontrare un amico perché con questo sto bene e sono felice.
Occorre comunque fare una precisazione, nella regolazione delle scelte, ogni componente gioca un ruolo fondamentale, ciascun fattore dovrà funzionare in maniera costante e paritaria; quando l’uso di uno o più componenti diventa insufficiente, allora gli altri tenderanno a diventare ipertrofici. In una personalità equilibrata, in un “sé stabile”, questi tre pilastri sono coordinati fra loro, tutte le volte quindi in cui ci ritroviamo a fare delle scelte, o banali o più importanti, c’è una giusta proporzione delle tre. In ogni decisione che prendiamo si riscontra sempre un pezzettino di tutte e tre o di due alla volta.
A volte risulta veramente molto difficile compiere delle scelte, perché è così complicato?
Ecco le maggiori ragioni che rendono difficile la presa di decisione:
- Avere troppe alternative: avere svariate opzioni di scelta manda in confusione, in quanto c’è una sovrabbondanza di informazioni e non sono presenti criteri chiari su cui poter valutare l’opzione.
- Perfezionismo: quando pretendiamo di fare per forza la scelta giusta e la migliore, avendo sempre paura di commettere uno sbaglio. Questo potrebbe portare a mettere in atto strategie di evitamento, per non commettere errori e per la paura di non essere “bravi”, “perfetti”, “amati”.
- Eccesso di razionalismo: quando non vengono prese in considerazione le emozioni, i sentimenti e quello che proviamo e sperimentiamo, ma si considera esclusivamente la razionalità. Questo comporta una perdita molto importante delle informazioni riguardanti se stessi e del mondo circostante. Scegliere, senza prendere in considerazione quello che sentiamo, potrebbe portare a conclusioni negative e a situazioni che non desideriamo realmente.
- Eccesso di emotività: come già detto prima, occorrono tutti e tre i pilastri fondamentali quando compiamo delle scelte, quindi anche fidarsi solo delle proprie emozioni può essere svantaggioso, in quanto queste sono mutevoli e possono quindi modificarsi rapidamente.
- Dare troppa importanza a quello che potrebbe capitare “se …”: ad ogni scelta corrisponde una conseguenza; ogni scelta non dovrebbe essere presa con leggerezza ma è anche vero che non possiamo rimuginare troppo sulle conseguenze di tale decisione.
Cosa possiamo fare quando l’incertezza ci assale?
Dobbiamo innanzitutto iniziare a pensare e ad accettare che non esistono scelte che sono prive di una certa percentuale di rischio, non sempre le cose possono andare come ci aspettiamo che vadano; sarà capitato a tutti di fare una scelta che poi si è scoperto non essere quella giusta e le volte in cui abbiamo preso decisioni sbagliate siamo stati in grado di rimboccarsi le maniche, accettare l’errore e continuare a percorrere la strada della vita.
Nel caso in cui vogliate suggerirci un argomento da affrontare o esporci una vostra problematica o preoccupazione scriveteci a studiopsicologicoilcammino@gmail.com e noi vi risponderemo o pubblicando la lettera in forma anonima o affrontando la tematica da voi richiesta.
Federica Giacinti