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Farò la scelta giusta?

La vita di tutti i giorni è caratterizzata da scelte; ci ritroviamo a dover prendere decisioni dal primo momento in cui apriamo gli occhi a quando, stanchi dalla giornata lavorativa, andiamo a dormire. Spesso bisogna fare scelte più banali, come decidere che vestito indossare, cosa cucinare; a volte, invece, siamo presi da mille dubbi ed incertezze in quanto occorre mettersi in discussione e farne di più complicate, come chiedere scusa ad un amico o capire la facoltà da intraprendere.

Nel momento in cui ci ritroviamo a dover scegliere, ci basiamo su tre pilastri fondamentali:

Occorre comunque fare una precisazione, nella regolazione delle scelte, ogni componente gioca un ruolo fondamentale, ciascun fattore dovrà funzionare in maniera costante e paritaria; quando l’uso di uno o più componenti diventa insufficiente, allora gli altri tenderanno a diventare ipertrofici. In una personalità equilibrata, in un  “sé stabile”, questi tre pilastri sono coordinati fra loro, tutte le volte quindi in cui ci ritroviamo a fare delle scelte, o banali o più importanti, c’è una giusta proporzione delle tre. In ogni decisione che prendiamo si riscontra sempre un pezzettino di tutte e tre o di due alla volta.

A volte risulta veramente molto difficile compiere delle scelte, perché è così complicato?

 Ecco le maggiori ragioni che rendono difficile la presa di decisione:

- Avere troppe alternative: avere svariate opzioni di scelta manda in confusione, in quanto c’è una sovrabbondanza di informazioni e non sono presenti criteri chiari su cui poter valutare l’opzione.

- Perfezionismo: quando pretendiamo di fare per forza la scelta giusta e la migliore, avendo sempre paura di commettere uno sbaglio. Questo potrebbe portare a mettere in atto strategie di evitamento, per non commettere errori e per la paura di non essere “bravi”, “perfetti”, “amati”.

- Eccesso di razionalismo: quando non vengono prese in considerazione le emozioni, i sentimenti e quello che proviamo e sperimentiamo, ma si considera esclusivamente la razionalità. Questo comporta una perdita molto importante delle informazioni riguardanti se stessi e del mondo circostante. Scegliere, senza prendere in considerazione quello che sentiamo, potrebbe portare a conclusioni negative e a situazioni che non desideriamo realmente.

- Eccesso di emotività: come già detto prima, occorrono tutti e tre i pilastri fondamentali quando compiamo delle scelte, quindi anche fidarsi solo delle proprie emozioni può essere svantaggioso, in quanto queste sono mutevoli e possono quindi modificarsi rapidamente.

- Dare troppa importanza a quello che potrebbe capitare “se …”: ad ogni scelta corrisponde una conseguenza; ogni scelta non dovrebbe essere presa con leggerezza ma è anche vero che non possiamo rimuginare troppo sulle conseguenze di tale decisione.

Cosa possiamo fare quando l’incertezza ci assale?

Dobbiamo innanzitutto iniziare a pensare e ad accettare che non esistono scelte che sono prive di una certa percentuale di rischio, non sempre le cose possono andare come ci aspettiamo che vadano; sarà capitato a tutti di fare una scelta che poi si è scoperto non essere quella giusta e le volte in cui abbiamo preso decisioni sbagliate siamo stati in grado di rimboccarsi le maniche, accettare l’errore e continuare a percorrere la strada della vita.

 

Nel caso in cui vogliate suggerirci un argomento da affrontare o esporci una vostra problematica o preoccupazione scriveteci a studiopsicologicoilcammino@gmail.com e noi vi risponderemo o pubblicando la lettera in forma anonima o affrontando la tematica da voi richiesta.

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