"La Carta Costituzionale italiana entrò in vigore il 1 gennaio 1948, la proclamazione dei Diritti dell’Uomo, nata dalle nazioni unite, é nata circa un anno dopo, cioè quando in Italia quei principi erano stati scritti, proclamati ed entrati in vigore. Nelle norme della Costituzione sono confluite le parti migliori delle filosofie più importanti della storia: cristiana, marxista e liberale. L’Italia passò dal fascismo alla Repubblica, dalla dittatura alla democrazia dopo che il regime aveva portato il paese alla guerra, alla disperazione ed alla miseria. Tuttavia, il passaggio dalla dittatura alla democrazia non fu un passaggio semplice. Alla discontinuità politica e istituzionale sancita con l’entrata in vigore della
Costituzione, doveva accompagnarsi una rigenerazione morale, perché il fascismo fu anche un arido ventennio di diseducazione, passato sulle menti come carestia morale.
La rinascita democratica del paese dopo la dittatura deve molto al contributo che i lavoratori e il sindacato hanno dato alla resistenza. La Costituzione, tuttavia, non é uguale per tutti perché prevede la preminenza morale del lavoro. Questo principio così marcato non esiste in nessun paese occidentale.
Calamandrei diceva che la ns. Repubblica non si potrà chiamare fondata sul lavoro ne potrà essere democratica se ogni uomo non avrà la possibilità di lavorare, studiare e trarre con sicurezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da uomo. Le Costituzioni in tutta Europa sono messe in discussione perché sono viste come un intralcio al libero mercato, ma su queste basi l’Europa rischia di non avere futuro e di ripetere tutti gli errori, seppur in altra forma, della storia precedente.
Lottare per Rimettere al centro la questione del lavoro, dei diritti dei lavoratori, contrastare le disuguaglianze sociali e le leggi che favoriscono lo sfruttamento e la sottomissione dei lavoratori, rilanciare la piena occupazione che é comunque una modalità di gestione complessiva della società, uscendo dalle false formule imposte, é il miglior modo per rendere onore alla nostra Costituzione e favorire una società più democratica e meno autoritaria".
Massimo Braccini, segretario generale Fiom Cgil Toscana
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