
Terminati di lavori di riqualificazione riapre il Giardino del Bobolino. Inaugurazione domani mattina con il sindaco Dario Nardella, l'assessore all'ambiente Alessia Bettini e il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci. Sotto il controllo dei tecnici della direzione ambiente, sono stati eseguiti interventi di manutenzione alle piante, oltre all'eliminazione di quelle infestanti e invasive, e di ripristino delle pavimentazioni pedonali e carrabili. Era prevista anche la pulizia straordinaria di pozzetti, griglie e impianti fognari e rompitratto in pietra.
Con questo intervento, l'ultimo in programma dopo il recupero del giardino Lapi, al piazzale Michelangelo, e del giardino Tivoli, al piazzale Galileo, fiorentini e turisti potranno riscoprire la 'promenade' ideata dall'architetto Giuseppe Poggi. La sistemazione del viale dei Colli, eseguita tra il 1865 ed il 1875, rappresentò per Poggi e per l’amministrazione comunale del tempo, la nona sezione di completamento del progetto generale dei viali e di abbattimento delle mura urbane per l’ingrandimento della città: con la realizzazione di questo viale il Poggi stava ridisegnando tutta la collina sud di Firenze, che diveniva, da territorio agricolo coltivato, una delle più affascinanti promenade d’Europa. A fianco dei ricchi villini residenziali circondati da ampli giardini in cui si sarebbero insediati i ricchi 'forestieri' attirati dalla Firenze capitale, si venne a creare un parco lineare pubblico che ebbe anche lo scopo di mantenere la stabilità degli scoscesi versanti, soggetti da secoli a continui smottamenti.
Attilio Pucci, giardiniere di grande esperienza, supportò il lavoro di Poggi nelle nuove piantagioni e nella scelta delle specie vegetali, privilegiando determinati effetti cromatici e chiaroscurali in rapporto al contesto ed alle visuali prospettiche sulla città, limitando in alcuni punti il numero di piantagioni o riducendone l’altezza. Nei nuovi parterre che si ricavarono vennero sistemate aiuole, grotte, fontane, sedute, scalinate e percorsi secondo il diffuso gusto romantico.
Il primo tratto realizzato fu il Viale Machiavelli e per mezzo di sterri e riporti si crearono le ampie anse per ottenere delle “dolci montate” che si adattassero all’andamento collinare. Qui vennero sistemati i giardini di Bobolino, in cui le due vasche principali, insieme alle successive scale del giardino dell’ex Tivoli, fornirono una visione assiale di tutto il complesso.
Tra il piazzale Galileo e il piazzale Michelangelo, intitolati entrambi ai due grandi della cultura fiorentina, venne realizzato il tratto più panoramico del nuovo viale; il viale Michelangelo completò il congiungimento tra Porta Romana ed il ponte San Ferdinando. Infine le rampe di viale Poggi articolarono con un sistema di fontane monumentali e percorsi nel verde il diretto collegamento tra il centro storico del Quartiere di S. Niccolò alle emergenze extraurbane di San Salvatore e San Miniato, passando per il nuovo piazzale.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa
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