Rossi incontra il Dalai Lama: "L'Italia ratifichi il trattato Onu contro le armi nucleari"

"L'incubo nucleare è tornato ad aggirarsi nel mondo. Ma si muove anche l'Onu, che il 7 luglio scorso ha approvato il trattato sulla messa al bando delle armi nucleari. Si tratta di un trattato di interdizione nucleare che è condiviso da molte associazioni anche italiane, fiorentine, toscane. Chiedo pertanto che l'Italia ratifichi questo trattato. Ci sono organizzazioni che hanno già chiesto questo. L'adesione a questo trattato antinucleare rientra nello spirito della nostra Costituzione".

Lo ha affermato, intervenendo al Mandela Forum poco prima che il Dalai Lama prendesse la parola al Festival delle religioni, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che parlando anche con i giornalisti ha ricordato come nella Costituzione italiana vi siano articoli, come l'8 e l'11, che da una parte "pongono le religioni sullo stesso piano di fronte a uno Stato laico" e dall'altra affermano che "l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".

Il presidente toscano ha anche citato, a supporto della sua richiesta, l'articolo 26 della Dichiarazione universale dei diritti umani che sancisce il "diritto all'istruzione" come diritto fondamentale per giovani e meno giovani. "Grazie per le tue parole", ha detto il Dalai Lama in apertura del suo discorso rivolgendosi a Rossi. "Rappresentano una grandissima iniezione a favore della pace e del processo internazionale di denuclearizzazione".

IL DISCORSO DI ROSSI

Buongiorno a tutti. Saluto Sua Santità il Dalai Lama che è qui a Firenze per una conferenza sul tema "La pace attraverso l’educazione”, e voglio esprimere subito la mia stima e considerazione per l'illustre ospite che abbiamo l'occasione di ascoltare su una questione centrale del nostro tempo, così tormentato e pieno di insidie per il genere umano. C'è sempre stato nella storia dell'uomo un conflitto tra il “realismo” della forza degli Stati e il “realismo” della sopravvivenza del genere umano. In questo conflitto, il primo tipo di realismo, quello che porta alle guerre, avrebbe potuto in più di una occasione, portare all'estinzione della vita sul pianeta. Abbiamo letto di recente che nel 1983 un uomo sconosciuto, che è morto poco tempo fa, un certo Stanislav Petrov, controllore dei silos nucleari americani fermò la procedura che avrebbe portato alla catastrofe nucleare, rifiutandosi di credere che qualcuno dall’altra parte fosse stato così sciocco da lanciare ordigni nucleari e cominciare così una via senza ritorno per il genere umano. Un uomo giusto “non ottuso ma illuminato”, al posto giusto nel momento giusto, che forse ha salvato l'umanità. Pace e uguaglianza tra le religioni sono concetti che permeano anche la nostra Costituzione. Vorrei ricordare due articoli dei Principi Fondamentali. Il testo dell'art. 8 dice “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”. E ancora, l'art. 11, bellissimo ed impegnativo “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali […] e promuove e favorisce le organizzazioni internazionali” che lavorano per assicurare “la pace e la giustizia fra le Nazioni”. Spesso i costruttori di pace sono sentinelle inascoltate. Pensiamo a John Maynard Keynes che a Versailles nel 1919, durante la stesura del Trattato, propose in estrema solitudine l'annullamento dei debiti di guerra tedeschi, conseguenza della sconfitta nella prima Guerra Mondiale, per evitare che l'Europa cadesse in un'epoca buia, come poi avvenne. Se gli Stati avessero dato a lui ragione, forse, si sarebbe potuta evitare la tragedia della seconda Guerra Mondiale. Ma voglio ricordare anche un nostro concittadino - purtroppo morto - Tiziano Terzani. La sua visione mondiale ed il rispetto assoluto per ogni forma vivente. Purtroppo il mondo in cui viviamo è sempre più dominato dalla logica amico-nemico e gli Organismi internazionali si impoveriscono. Il mondo è sempre più interdipendente e avremmo invece sempre più bisogno di pace, e anche di “unificazione politica del mondo”, per questo ci interroghiamo sull'esistente. Papa Francesco ha detto che stiamo attraversando un periodo in cui è già in corso una terza Guerra Mondiale “a pezzi”, e anche l'incubo di una guerra nucleare, che pareva superato, incombe di nuovo sull'umanità. Però anche questa volta qualcosa si muove, a partire dall'Onu, che il 7 luglio ha adottato uno storico trattato che proibisce gli ordigni atomici. Io credo che sia giusto chiedere che l'Italia ratifichi questo trattato, in coerenza con l'art. 11 della Costituzione. Ci sono organizzazioni della città di Firenze che hanno promosso questa richiesta, e noi siamo pronte a sostenerle. Nell'accogliere e salutare ancora una volta Sua Santità il Dalai Lama vorrei dire che non dobbiamo inventare niente di nuovo, ma semmai, rispetto allo straordinario sviluppo tecnico che viviamo nel mondo, non dobbiamo dimenticare la sapienza, la civiltà. Torniamo dunque alla sapienza di un testo come la “Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo” del 1948, che nell' art. 26, a proposito dell'educazione e della pace, recita: “L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana [...]. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace”. Noi vorremmo che questo si avverasse e speriamo convintamente, ne siamo certi, che il dialogo tra le religioni aiuterà a realizzare la pace. E adesso buon ascolto delle parole di Sua Santità il Dalai Lama.

Fonte: Regione Toscana

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