Alluvione a Livorno, la storia della coppia con bimba di 5 mesi che si è salvata sul tetto

Adesso è salva, con la piccola di 5 mesi vicina a sé, come nella terribile notte tra sabato e domenica, quando sul tetto della loro casa di Livorno aspettava i soccorsi assieme al suo compagno. Sara Fanucchi ha vissuto sulla propria pelle il terrore dell'ondata di fango che sfonda le porte di casa e ti costringe a scappare. È riuscita a salvarsi con le proprie forze ed è stata recuperata con l'aiuto dei suoi genitori e di quelli del suo compagno. Ma nel terratetto vicino al rio Ardenza è rimasto il caos: mobili rotti, cucina ammassata, porta blindata sfondata. Ai microfoni di gonews.it ha raccontato la sua esperienza.

"Alle quattro mi sono svegliata per la pioggia. Già una volta l'acqua era entrata dal giardino per la forte pioggia, ho toccato terra e ho sentito bagnato. Ci siamo alzati e oltre all'acqua sul pavimento dal piatto della doccia usciva l'acqua delle fognature. Con la bimba in braccio io e Manuel ci siamo riparati sotto l'arco portante e abbiamo tentato di chiamare il 115". Il numero è sempre occupato, quando qualcuno risponde "ci dicono che non ci sono uomini e che dobbiamo stringere i denti". Un rumore sinistro arriva dalla casa, è la furia dell'acqua che sfonda la porta blindata e scaraventa i tre della famiglia.

"Ci siamo messi sul letto che stava galleggiando, ho spogliato mia figlia e me la sono attaccata al petto perché i suoi vestiti erano bagnati e avevo paura che avesse freddo. Il livello dell'acqua stava salendo, nessuno stava venendo a salvarci e allora Manuel ha sfondato parte della finestra, si è arrampicato sulla persiana ed è salito sul tetto. Gli ho passato la bambina e sono salito anche io".

Nel passaggio al 'piano di sopra' Manuel si taglia al piede e avrà in ospedale cinque punti di sutura. Nel frattempo, sotto la bufera, i tre vengono aiutati da alcuni vicini di casa che 'tirano' vestiti e k-way. "Quando l'acqua è scesa di livello, mio padre e mio suocero sono arrivati con la scala e ci hanno salvato" .

L'incubo finisce in poche ore. Dalla parte sud della città, Sara, Manuel e la figlia si trasferiscono a casa dei genitori di lei, nella parte opposta della città, al terzo piano di una palazzina. "Siamo in tre in una stanza ma siamo al sicuro. Non rientrerò più in quella casa".

Una storia da poter raccontare, quello che non è potuto accadere ai vicini di casa. Sara e Manuel infatti conoscevano i coniugi che sono stati travolti dalla potenza del fango, l'uomo che è stato salvato mentre era aggrappato sui tronchi e la trentenne che purtroppo è stata rinvenuta cadavere in un giardino di Antignano.

E adesso? "Siamo fermi, io sono disoccupata, mio marito è un ingegnere ma si è infortunato alla gamba quindi non potrà tornare a lavoro. Rimaniamo in appoggio dai genitori ma cerchiamo di capire se arriveranno soldi dalla Regione per i danni, se si interromperanno le rate del mutuo per la casa".

Una nota positiva arriva dal circolo di solidarietà che si è creato per questa famiglia che in una notte ha perso tutto: "Dei miei amici hanno lanciato un appello su Facebook e ci sono arrivate tantissime cose, dai vestiti per la bimba fino a un cellulare, volevo ringraziare tutti quanti". La catena di aiuti è arrivata da Livorno (pure da sconosciuti) ma anche da Empoli e da Ponte a Egola (San Miniato), dove risiedono alcuni parenti. "Quando ho avuto l'opportunità di rispondere direttamente a un certo punto ho dovuto fermare le richieste perché avevamo accumulato veramente molte cose".

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