
Il Consiglio regionale con voto unanime ha approvato all’unanimità una mozione in merito alla crisi aziendale della Tmm di Pontedera. L’atto, che è stato licenziato con alcuni emendamenti presentati da Sì-Toscana a sinistra e da Fratelli d’Italia, impegna la Giunta a proseguire nell’azione istituzionale già intrapresa “con l’avvio del tavolo di confronto, monitorando costantemente la situazione e mettendo in atto ogni azione utile e possibile al fine di salvaguardare l’attività dell’azienda”; ad attivarsi per individuare possibili strategie di risoluzione della crisi aziendale e, in particolare, a verificare la presenza di possibili acquirenti dell’azienda e, in ogni caso, “per mantenere la continuità produttiva aziendale e salvaguardare i livelli occupazionali”. A presentare la mozione, i consiglieri del Pd Alessandra Nardini, Antonio Mazzeo, Andrea Pieroni, Leonardo Marras, Valentina Vadi, Fiammetta Capirossi, Giacomo Bugliani.
Alessandra Nardini ha spiegato che la vicenda di Tmm rappresenta un nuovo episodio di crisi dell’indotto Piaggio. L’azienda ha annunciato a sorpresa il licenziamento degli 85 dipendenti e la cessazione dell’attività. “Dobbiamo guadagnare tempo – ha detto la consigliera – per individuare strategie per il futuro. L’obiettivo per la Regione deve essere quello di evitare la chiusura e i licenziamenti, e di mantenere le commissioni sul territorio”. Secondo Paolo Sarti (Sì-Toscana a Sinistra) “per salvaguardare l’azienda è necessario impegnare di più la Piaggio al tavolo delle trattative”. Anche secondo Monica Pecori (Gruppo Misto-Tpt) “se la Tmm chiude la responsabilità è della Piaggio, che ha in carico l’85 per cento dell’attività dell’azienda e che sta spostando la produzione all’estero”.
Il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi ha osservato che “si tratta di un atto aberrante perché l’azienda prima delle ferie ha assicurato ai lavoratori che tutto era a posto e due ore dopo ha messo le catene ai cancelli”. “È inaccettabile trattare i lavoratori in questo modo – ha proseguito Rossi –; dovrebbe essere obbligatorio per legge, così come lo è per un lavoratore che si licenzia dare il preavviso, che un imprenditore che decide di chiudere debba dichiarare la sua intenzione”. Per il presidente è necessario guadagnare tempo per mettere in campo le azioni necessarie a tutelare lavoratori e produzione, ma occorre anche mettere in campo una strategia: “La Piaggio non può fare la parte di chi non sa niente e deve intrattenere un rapporto diverso con il territorio ed esprimere chiaramente quali sono le sue esigenze produttive. Gli imprenditori locali, d’altro canto, devono farsi avanti e farsi carico della produzione”. La strada dei progetti di filiera, anche favorendo investimenti in ricerca e sviluppo, si è già rivelata vincente in altre situazioni. “Dobbiamo inoltre chiedere alla Piaggio – ha concluso Rossi – di investire in nuovi prodotti nei settori in cui il prodotto non ha più mercato per mantenere l’occupazione interna ed avere una ricaduta sul territorio”.
Claudio Borghi (Lega nord) ha ricordato a Rossi che “nel 2010, quando i lavoratori della Tmm erano 300, lei lodava la globalizzazione della Piaggio. Poi sono arrivate le crisi di tante aziende, perché si è dato mano libera alla liberalizzazione e alla delocalizzazione. È chiaro – ha proseguito – che siamo di fronte a un errore di base, dato che la maggior parte della produzione non è più in Italia, anche se la Piaggio non è un’azienda in crisi, visto che nel 2016 ha avuto ricavi per 1,3miliardi di euro. Ma non si vuole capire che qualsiasi cosa prodotta qui, con una moneta simil marco, non potrà mai essere competitiva sul mercato”.
Anche Irene Galletti (M5S) ha ricordato che “la buona internazionalizzazione esaltata da Rossi nel 2012 non ha avuto buoni risultati” e ha richiamato le responsabilità di Piaggio. “Se l’azienda da cui Tmm dipende quasi interamente va verso la delocalizzazione è chiaro che ci sono conseguenze negative, si sta chiudendo la stalla dopo che i buoi sono scappati”.
Giovanni Donzelli (FdI), esprimendo solidarietà ai lavoratori, ha condannato il fatto che “Piaggio ha ricevuto molto dalle istituzioni locali, che sono state molto generose, ma non sta rispondendo affatto con generosità verso il territorio” e ha invitato il Pd “a parlare con Colaninno durante una riunione del gruppo parlamentare, per chiedergli di mantenere la produzione e si fornitori sul territorio e di investire”.
Andrea Pieroni (Pd) ha ribadito che “oggi dobbiamo essere seri e non demagogici, non strumentalizzare la vicenda. Ci sono argomentazioni che hanno un loro fondamento, ma per il bene della Tmm questo non ci deve distogliere da trovare risposte tutti insieme”.
Roberto Salvini (Lega nord) ha invocato una strategia di lungo termine per rispondere “a una globalizzazione che ha fatto riposizionare le aziende costringendole ad essere competitive, e non si può mantenere questo livello di tassazione se si vuole mantenere competitività”.
Costruire un distretto della componentistica, auto/moto, che dia un segnale forte al territorio” è l’idea lanciata da Antonio Mazzeo (Pd) che ha aggiunto: “Oggi non è il giorno per fare polemica politica. Oggi è il giorno per provare a mettere in campo proposte concrete” e tra queste, il consigliere capolista Pd nel collegio di Pisa, ha aggiunto anche quella di “indirizzare le risorse per l’economia 4.0 verso chi innova e resta nel territorio”. “Il tema della Piaggio – ha osservato – sta diventando serio. Facciamo politica, evitiamo strumentalizzazioni perché il primo vero problema da affrontare è quello della dignità di lavoratori e famiglie”.
A chiudere il dibattito l’assessore alle Attività produttive Stefano Ciuoffo: “Quella della Tmm è una situazione insostenibile e inaccettabile. Il Consiglio deve fare sintesi e unirsi sulla mozione, facendo comunque tesoro del dibattito che ha prodotto anche visioni troppo fantasiose”. “La competizione e il mercato globale – ha detto – ci hanno sottoposti ad una pressione cui non eravamo abituati. I nostri strumenti, da mettere in campo, sono l’assoluta qualità, prodotti innovativi e la qualità dei servizi”. “Dobbiamo seguire e sostenere la capacità di fare impresa, indirizzando risorse. Dobbiamo – ha concluso – essere un motore attivo per l’innovazione tecnologica”.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana
Notizie correlate
Tutte le notizie di Pontedera
<< Indietro