«Uno vale uno. Ma gli undici bambine e le relative famiglie di Bergiola, evidentemente, non avevano alcun diritto di mettere becco nelle decisioni del Sindaco De Pasquale. E nemmeno di essere informati per tempo: la “soppressione” (così la chiamano in delibera) della scuola di Bergiola è stata decisa al chiuso delle stanze di Palazzo Civico, alla viglia di Ferragosto, a un mese dall’inizio dell’anno scolastico». Così il gruppo consiliare del pd illustra l’interrogazione presentata all’amministrazione comunale sulla delibera 364 del 9 agosto scorso.
L’interrogazione richiama le motivazioni poste dalla Giunta a premessa della decisione: “il calo demografico”; il fatto che “il mantenimento della scuola dell’infanzia di Bergiola determina un’eccessiva onerosità per un compito non istituzionale per questo Ente”; “l’esigenza di favorire un contenimento della spesa a carico del Bilancio”.
«Sono tutte motivazioni che avrebbero potuto essere approfondite se la maggioranza avesse avuto la bontà di aprire un dibattito serio su questo argomento, invece che assumere decisioni “ragionieristiche” e niente affatto partecipate». Secondo i consiglieri democratici si tratta invece di una decisione frettolosa, priva di senso di comunità, senza una “visione” o un progetto per salvaguardare i Paesi a Monte: «Si prende atto del calo demografico e dello spopolamento delle frazioni e si assumono provvedimenti che anziché contrastarlo lo incentivano. Non solo: dalla delibera non si capisce né quale sia poi nei fatti il “risparmio” né, soprattutto, che destino la Giunta 5 Stelle prefigura per l’edificio o quali “compensazioni” si intendano dare a Bergiola per non ridurne ulteriormente gli spazi aggregativi e di socializzazione».
Altro elemento poco chiaro per il pd è la motivazione data dal sindaco nella lettera alle famiglie di Bergiola e ribadita nell’incontro coi cittadini (quando ha fatto riferimento “ gravi problematiche relative agli edifici scolastici comunali”): di questi aspetti, molto indefiniti per la verità, non c’è invece traccia nella delibera della Giunta.
Da qui la richiesta del gruppo democratico che su questo argomento sindaco e assessori riferiscano in aula. «Si buttano soldi per i muri delle idee, spacciandoli per partecipazione, e si chiudono le scuole comunali: prendiamo atto che già prima della scadenza dei Cento Giorni, De Pasquale e collaboratori hanno sposato la real politik del “lasciateci lavorare”. In compenso di una cosa ci possiamo rallegrare: M5S ha praticamente dimezzato, per decreto, la distanza fra Bergiola e Bedizzano, riducendola a soli 3 km rispetto ai 5 effettivi». Certo, non è questo il punto, ma – sottolineano i consiglieri democratici – sarebbe bastato aprire un qualsiasi programma di navigazione sulla “mitica Rete” per evitare di confermare, anche con questa banale sottovalutazione, «l’impressione di un atto ingiustificatamente frettoloso e per di più sciatto».
Partito Democratico Carrara
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