
Giovedì 6 luglio dalle ore 17.00 alle 23.00 si terrà una lezione dal vivo: l'evento unico in cui la protagonista assoluta è la diagnostica. Gli specialisti di Art-Test Firenze eseguiranno una riflettografia a scanner sul dipinto Susanna e i vecchioni (olio su tela, cm 100x146), capolavoro inedito del maestro bolognese Guido Reni. Contemporaneamente il curatore della mostra sarà disponibile ad accompagnare i visitatori nel percorso d'arte tra Francisco Goya e naturalmente Guidi Reni. L'iniziativa nasce nell'ambito della mostra Goya e Guido Reni. Tesori d’arte al Palp, al Palazzo Pretorio di Pontedera dal 15 giugno al 10 agostocurata di Pierluigi Carofano e promossa dalla Fondazione per la Cultura Pontedera e dal Comune di Pontedera con il contributo della Fondazione Pisa, in collaborazione con la Libera Accademia di studi Caravaggeschi “Francesco Maria Cardinal del Monte” - Ente Nazionale di Ricerca, degli Amici dei Musei e dei Monumenti Pisani e con il patrocinio dellaRegioneToscana,
La tela Susanna e i vecchioni appartiene al novero delle opere ‘non finite’, lasciate da Guido Reni stesso in fase di abbozzo, come scelta deliberata che torna sistematicamente nella fase inoltrata della carriera del pittore in relazione ad una precisa ricerca espressiva, volta a perseguire una pittura sempre più smaterializzata e idealizzata. Grazie alla riflettografia a scanner che verrà eseguita giovedì sera per i visitatori del Palp, l’opera sarà esaminata ai raggi infrarossi, senza subire alcun danno, e racconterà in questo modo al pubblico la propria storia, strato dopo strato, pennellata dopo pennellata.
La composizione ripete un’invenzione già nota attraverso il quadro dello stesso soggetto della National Gallery di Londra, eseguito sul principio degli anni Venti del ‘600, nei confronti del quale la tela in esame costituisce un vero e proprio esercizio di riscrittura e di programmata rivisitazione espressiva. Nel dipinto proposto a Pontedera la pennellata esibisce una trama poco compatta, lasciando emergere il libero andamento del pennello in un gioco di studiati contrappunti tra pieni e vuoti, in cui anche il colore della preparazione acquista un ruolo di protagonista. Per queste caratteristiche il dipinto dovrebbe spettare all’ultima fase dell’artista, tenendo tuttavia presente che la pratica del ‘non finito’, come sta a indicare la scelta del monocromo programmata sin dall’inizio, non appartiene solo ai suoi ultimi anni e che, l’assenza di un quadro di questo soggetto dall’elenco dei dipinti lasciati incompiuti alla sua morte, obbliga a pensare che a quella data il quadro era già uscito dall’atelier, come opera da lui perfettamente approvata.
Art-Test Firenze è nata nel 2005 dall’esperienza di un gruppo di specialisti nella diagnostica scientifica delle opere d’arte, nella progettazione e nello sviluppo di sistemi e applicazioni per la raccolta e l’elaborazione di dati digitali finalizzati allo studio e alla conservazione dei beni culturali.
I fondatori di Art-test possiedono un ampio background nelle scienze, in ingegneria, fisica e restauro, sviluppato tramite anni di esperienza internazionale nella progettazione e nello sviluppo di sistemi ed applicazioni per l’acquisizione e l’elaborazione di dati orientati alla diagnostica e conservazione di opere d’arte.
Un portafoglio di apparecchiature tra le piu’ avanzate, la rapidita’ e flessibilita’ operativa che un’impresa dinamica puo’ offrirvi e un approccio professionale costantemente orientato alla soddisfazione del cliente, questi sono i fattori chiave del successo che hanno portato Art-Test ad una posizione di leader di mercato.
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Art-Test gode della collaborazione di diversi professionisti di vasta esperienza come, fisici, ingegneri elettronici e meccanici, informatici, esperti di opto-elettronica, restauratori e storici dell’arte. Nel contesto di progetti specifici, Art-Test collabora strettamente con l’azienda consorella S.T.ART-TEST S.a.S.
Fonte: Ufficio Stampa
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