Moschea, Bieber (PD): "Il dibattito culturale è maturo"

Leonardo Bieber

Queste le dichiarazioni del consigliere PD Leonardo Bieber, presidente della commissione urbanistica:

"E' vero che il problema della moschea è una questione prettamente urbanistica, ma non si può non legarla ad un dibattito culturale che ormai in città è partito da diversi anni e che ha prodotto importanti frutti, come il 'Patto di cittadinanza', che promuove i valori della convivenza, della conoscenza e del rispetto reciproci, sottoscritto dal sindaco Nardella e dall'imam Izzedin Elzir, e che rappresenta il primo accordo di questo tipo nel nostro Paese.

Ritengo quindi che il clima sia ormai maturo per trovare una soluzione condivisa con la comunità islamica, che dia reale dignità ad un luogo di preghiera e risponda anche ad alcune criticità di ordine pubblico legate al mese del Ramadam, quando migliaia di fedeli si affollano a pregare su marciapiedi e piazze della città.

Trovo importante che tale percorso sia frutto del dialogo e del confronto anche con gli altri comuni dell'area metropolitana, al fine di trovare una soluzione il più possibile condivisa da un punto di vista infrastrutturale, logistico e culturale.

Infine, mi auguro che la soluzione definitiva per la moschea a Firenze sia frutto anche dell'ascolto dei cittadini e delle loro esigenze. È impensabile pensare di recuperare i grandi contenitori dismessi, dandogli nuove funzioni e identità, senza un confronto con il tessuto vivo della città".

Moschea. Gruppo PD: “Abbiamo promosso il patto di cittadinanza sia a livello locale che nazionale. Questione non solo di decoro, ma anche di integrazione, diritti, sicurezza”

Si è svolto oggi il Consiglio comunale straordinario, richiesto dalle opposizioni, sulla Moschea a Firenze. Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha apprezzato la relazione fatta dall'assessore all'urbanistica Giovanni Bettarini ritenendo non riduttivo affrontare il tema, soprattutto sotto l'aspetto urbanistico.
Ovviamente, ai consiglieri PD non sfugge che l'argomento abbia un indubbio rilievo politico, come non sfugge il fatto che la nostra Carta costituzionale – agli articoli 2, 3, 8 e 19 – garantisca a “tutti (…) il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata”.

Un diritto, quindi, che va garantito a tutte le confessioni religiose, fermo restando il principio di laicità dello Stato, di autonomia e indipendenza delle Comunità religiose, oltre che a separatezza fra pubblico e privato. Ciò non toglie che anche l'amministrazione comunale possa accompagnare, nel rispetto delle norme e della divisione dei ruoli, qualsiasi autorità religiosa nella ricerca di una soluzione adeguata e decorosa. Come forza di maggioranza abbiamo promosso, a livello istituzionale, sia il patto di cittadinanza che è stato firmato dal sindaco Dario Nardella e dal presidente dell'Ucoii Izzedin Elzir che quello nazionale per un Islam italiano, che riprendeva quello fiorentino, firmato dal ministro dell'Interno Minniti.

Proprio in quel patto sono definite alcune linee a cui ci si deve attenere per una sempre maggiore integrazione, perché solo attraverso il dialogo ed il confronto si possono combattere le frange più estremiste che, pur minoritarie, esistono e vanno isolate. La questione è quindi non solo di decoro, ma anche di integrazione, rispetto dei diritti, dialogo, sicurezza.

Moschea, Silvia Noferi (Capogruppo M5S): “La creazione di una cittadinanza condivisa e pacifica fra culture diverse non può prescindere da una pianificazione urbanistica”

“La richiesta del Consiglio straordinario per parlare della moschea era stata dettata, almeno nelle intenzioni del M5S, dall’esigenza di capire cosa veramente, al di là dei proclami e delle foto di circostanza, l’amministrazione avesse intenzione di fare. L’assessore però, come ci aspettavamo, non ha portato in Consiglio nessuna novità e soprattutto nessuna proposta.

Se ne parla da anni – aggiunge la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – e la situazione è sempre la stessa: a Firenze la comunità islamica si ritrova in piccoli locali in piazza dei Ciompi e nella zona di San Jacopino, dove forse proprio per le dimensioni ristrette, si creano attriti con i residenti e i commercianti.
Continuare con questo balletto di annunci sui giornali, tanto per parlarne e far credere che ci si stia occupando del problema, alla fine stanca.

Anche tutta la discussione sulla caserma Gonzaga è stata semplicemente ridicola perché l’avanzato stato di degrado delle strutture impediva la rapida messa a norma per ospitare assembramenti di persone in sicurezza e questo, un assessore all’urbanistica e un sindaco, avrebbero dovuto averlo ben presente.
È nostro compito operare per una reale soluzione, rapidamente, per non esacerbare gli animi e per creare le migliori condizioni possibili alla pacifica convivenza, fra chi è arrivato per varie ragioni a vivere in questa città, e i fiorentini.

Sarebbe stato opportuno, secondo noi, approfondire in commissione l’argomento o invitare in consiglio i rappresentanti più autorevoli della Comunità per capire quali siano le loro esigenze e le loro disponibilità economiche, ma non tutti erano d’accordo.

La celebrazione in italiano delle preghiere considerata da alcuni consiglieri come elemento imprenscindibile per la costruzione della moschea non può essere un’imposizione, non esistono articoli della Costituzione che dicono questo e non dimentichiamo che la Chiesa Cattolica ha officiato in latino fino al 1965, quando la maggioranza dei fedeli non capiva più quella lingua; su una storia di duemila anni può essere considerato un breve periodo di tempo.

Siamo stati quasi tutti concordi nel riconoscere che il problema è soltanto urbanistico ma il Comune oggi ha ribadito la sua incapacità e la sua improvvisazione in una pur minima pianificazione urbanistica, rimanendo in una situazione di stallo. Il Comune – conclude la capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi – non può sottrarsi all’individuazione dell’area più appropriata che coinvolga i residenti in modo da consentire la creazione di una cittadinanza condivisa e pacifica e un’integrazione fra culture basata sul rispetto e il mutuo riconoscimento”.

Moschea, Articolo 1-MDP: "Rispettare le differenze e conoscere per non avere paura"

Questo l'intervento dei consiglieri del gruppo Articolo 1-MDP Alessio Rossi e Stefania Collesei

"Bene innanzitutto che l'argomento Moschea esca dalle pagine dei giornali ed entri laddove è necessario che stia: nell'assemblea cittadina. Ciò che abbiamo letto negli ultimi mesi, con intromissioni esterne inopportune e inaccettabili, speriamo non si debba ripetere in futuro.

Come Articolo 1 crediamo necessario che l'amministrazione comunale sia parte attiva nel processo che porterà Firenze ad avere una moschea degna di questo nome, e non un luogo qualsiasi dove la comunità islamica si ritrovi per professare il proprio culto.

Riteniamo che sia necessaria la presenza di una moschea all’interno di Firenze, come di edifici di qualsiasi altra fede, qualsiasi altro culto; come amministratori ci preme tutelare e garantire il culto, come ricorda l’art. 19 della Costituzione. Crediamo che si debbano mettere in campo tutti gli strumenti politici urbanistici amministrativi per poter far ciò.

E crediamo che questo sia un obiettivo di questa amministrazione, di questa maggioranza che governa Firenze, da sempre città aperta al dialogo, una città dalla quale è nata, attraverso il Rinascimento, la cultura moderna occidentale e, ancora oggi, la più piccola città globale del mondo che vede presenti ortodossi, comunità ebraica, buddisti, avventisti, ma dove manca una moschea. E rivolgiamo un ringraziamento all'imam Izzedin Elzir per la serietà, la disponibilità e anche la pazienza che ha dimostrato e dimostra in questo percorso.

Serve conoscersi per non avere paura. Se impariamo a rispettare le differenze e ad includere invece di respingere ciò che ci spaventa, ci guadagneremo tutti, in termini di convivenza e di civiltà".

Articolo 1 ha presentato due ordini del giorno collegati alla comunicazione della giunta, che sono stati approvati dal consiglio, e di cui riportiamo di seguito i dispositivi:

"Si chiede al Sindaco, in concerto con la comunità islamica che la realizzazione della moschea sia architettonicamente ben inserita nel tessuto urbanistico di Firenze: ben raggiungibile e di pregevole realizzazione artistica".

"Si chiede al Sindaco di prevedere nello strumento urbanistico più aree e/o beni immobili da destinare a servizi, fra cui quello di culto, per poter offrire una concreta possibilità a tutti coloro che abbiano interesse a realizzare un edificio atto alle funzioni religiose, di poter trovare un’opportunità negli atti dell’amministrazione".

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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