Cartotecnica, l'incontro sul licenziamento collettivo visto con gli occhi di Simona Maestrelli

La Cartotecnica Maestrelli di Sovigliana (Vinci)

Riportiamo la lettera di Simona Maestrelli, figlia del defunto patron della Cartotecnica che porta il suo nome ma all'interno dell'azienda come responsabile del controllo qualità. Nella missiva Maestrelli si riferisce a se stessa con il termine 'proprietà', riflettendo sul fatto che pur essendo socia dell'azienda la vera gestione è in mano ad altri. Simona Maestrelli, come già specificato in un'altra comunicazione, afferma di sentirsi una degli 'ostaggi' per la situazione di stallo in cui versa l'azienda di viale Togliatti a Sovigliana. La riunione di oggi, venerdì 12 maggio, era incentrata sul tema del licenziamento collettivo. Ecco il testo per intero.

"Ore 11, Firenze, Direzione Lavoro della Regione Toscana. Presenti i rappresentanti sindacali, il delegato CGIL e la 'proprietà'. Che come si sa è un concetto astratto quando si tratta di una società di capitali, quindi se l'ad non arriva avrò fatto solamente un viaggio in treno fino a Firenze campo di Marte ed una salutare camminata. Anche se come dipendente dell’azienda sono una dei 32 'ostaggi dei Maestrelli' e siedo in qualità di socia dalla parte dell’azienda.

L’ad arriva accompagnato dall’ avvocato, il quale stringe la mano alla 'proprietà', al contrario del primo. Scusate se riporto i particolari e rischio di scadere nel gossip, ma per me i rapporti umani sono fondamentali e io guardo tutti dritto negli occhi, da ogni parte della barricata essi si trovino.

Ancora non è stato raggiunto un accordo fra Azienda e Sindacati e quindi lo scenario è quello da me previsto nella lettera inviata a gonews il 25 aprile scorso.

Riguardo all'ipotesi cooperativa, anche qui sono stata Cassandra. Peccato, i dipendenti avrebbero imparato cosa significa essere imprenditori, non dormire la notte per le preoccupazioni e non poter incolpare nessuno se non loro stessi.

Sottolineo ancora una volta quanto più volte espresso: il grande fraintendimento era ed è oggi, dopo mesi di proteste e di sofferenze per chi vede il proprio cognome vilipeso, è che i soci avrebbero guadagnato dalla chiusura dell’azienda.

La conclusione dell’incontro di oggi è né accordo né  mancato accordo. Si rimanda a martedì 16 stesso luogo stessa ora, con il commissario invitato quale uditore, per avere il placet del Tribunale. La 'proprietà', dopo aver gentilmente rifiutato il passaggio in auto dei rappresentanti sindacali, riprende il treno verso Empoli".

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