
“Oggi 3 maggio gli iscritti del Movimento 5 Stelle in Toscana possono decidere online su Rousseau dove destinare i 120mila euro che abbiamo messo da parte, rinunciando a indennità e rimborsi eccedenti il limite deciso dal regolamento M5S. Sono soldi dei cittadini che devono tornare ai cittadini, mentre altri partiti scelgono di tenerseli in casa noi li restituiamo” così i consiglieri regionali M5S a commento della consultazione odierna aperta dalle ore 10 alle 19.
“La Toscana ha molti problemi – aggiungono i Cinque Stelle - tra quelli cui possiamo intervenire con le nostre restituzioni ne abbiamo individuati cinque prioritari: edilizia scolastica, assegni di ricerca universitari, manutenzione strade provinciali, fondo per Autorità della partecipazione e tutela beni monumentali. Agli iscritti il compito di scegliere il principale”.
Per ciascuno punto i consiglieri regionali M5S esplicitano dati di dettaglio.
“L’80% delle scuole toscane non rispetta le norme antisismiche – segnala in merito all’opzione “Edilizia scolastica” Giacomo Giannarelli vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio - circa la metà degli istituti è senza certificazione antincendio e ancora oggi in alcune zone della regione gli studenti fanno lezione nei container. Ho personalmente realizzato decine di sopralluoghi nelle strutture e come Movimento 5 Stelle abbiamo ottenuto un’importante vittoria politica nel riconoscimento dell’edilizia scolastica come priorità regionale. Purtroppo ad oggi ancora rimasto perlopiù disatteso. Le scuole hanno bisogno di fondi e un nostro contributo potrebbe essere di aiuto”.
“Come Movimento 5 Stelle riconosciamo all’Università un ruolo cruciale nel governo della comunità” dichiara riguardo all’opzione “Assegni di ricerca universitari” Andrea Quartini, che aggiunge “abbiamo portato decine e decine di professori e ricercatori in audizione nelle Commissioni, per consentire alla parte politica di ascoltare il pensiero scientifico prima di decidere le sorti di numerose questioni. Vorremmo che le tre Università toscane aumentassero i contributi verso le istituzioni pubbliche, focalizzando la loro attenzione sulle sfide dell’autonomia energetica 100% da fonti rinnovabili, della bonifica dei siti inquinati, dell’automazione dei processi industriali. Se gli iscritti sceglieranno questa opzione attiveremo alcune borse di studio dedicate a questi ambiti di ricerca”.
Sul punto “Manutenzione strade provinciali” Enrico Cantone precisa: “i cittadini toscani si trovano con l’80% delle strade provinciali bisognose di interventi urgenti, una problema di sicurezza grave per il quale mancano all’appello 50 milioni. La situazione è ancor più drammatica per quei cittadini che vivono in zone montane, dove l’eventuale inagibilità di una strada significa fermare o ritardare l’intervento di un mezzo di soccorso. Abbiamo tentato più volte di sollecitare il Consiglio regionale ad impegni precisi sul tema, ma li hanno sempre bocciati. Un nostro contributo potrebbe accelerare la manutenzione straordinaria di una di queste strade di montagna, lasciate nell’incuria dall’attuale governo provinciale e regionale”.
“La Regione Toscana ha una legge sulla partecipazione, sistematicamente aggirata da PD (e Art. 1) con la scusa del “non ci sono i soldi”. Mentre trovano sempre i soldi per pagarsi stipendi indegni, guarda caso questi mancano sempre per i percorsi partecipativi: potremmo magari aiutare alcuni dei percorsi partecipativi rimasti fermi per assenza di risorse, come ad esempio quello sul nuovo aeroporto di Firenze o il sottoattraversamento TAV di Firenze o il raddoppio ferroviario tra Pistoia e Lucca” segnala riguardo all’opzione “Fondo per autorità partecipazione” Gabriele Bianchi, vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali.
Ad introdurre l’ultimo punto “Tutela e valorizzazione dei beni monumentali”, Irene Galletti vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico e Cultura “La Regione Toscana possiede un patrimonio culturale tra i più importanti al mondo. Parliamo di 20mila beni monumentali censiti: musei, teatri, edifici religiosi di interesse storico, circa 5mila dimore storiche e 4mila castelli e fortificazioni, oltre a 450 aree archeologiche. Purtroppo una buona parte di questo patrimonio versa oggi in condizioni precarie e comporta il fatto che la Toscana non sia la principale meta turistica italiana”.
Fonte: Area Comunicazione M5S - Regione Toscana
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