
"Apprezzamento va espresso per le recenti dichiarazioni dell’assessora al welfare della Regione Toscana, Stefania Saccardi"
"Apprezzamento va espresso per le recenti dichiarazioni dell’assessora al welfare della Regione Toscana, Stefania Saccardi, relativamente alla ferma convinzione che un nuovo modello di welfare abbia bisogno del Terzo settore per poter evolvere da una prospettiva assistenzialistica a una dimensione di promozione, di autonomia e responsabilità. Così come il richiamo al fatto che la professione dell’assistente sociale abbia le competenze per svolgere una funzione attiva di sostegno alle persone in difficoltà".
Così Laura Bini, Presidente del Consiglio regionale della Toscana dell’Ordine degli assistenti sociali nel corso della presentazione di una ricerca sull’impiego degli assistenti sociali nel Terzo settore realizzata in occasione del primo rapporto sul Terzo settore dell'Osservatorio sociale Regione Toscana.
Da quest’ultimo rapporto emerge che il volontariato in Toscana coinvolge un’alta percentuale di persone tanto da far ipotizzare che tre cittadini su dieci svolgono un’attività di volontariato, sottolineando tuttavia che esso sta modificando la sua articolazione tendendo a diventare individuale. Se l’aumento delle associazioni è da considerare una nota positiva – è stato rilevato - d’altra parte da una eccessiva frammentazione può derivare una maggiore difficoltà nella progettazione e coordinamento degli interventi.
"Gli assistenti sociali – ha spiegato Bini - sono gli operatori che costituiscono un importante trait d’union tra il sistema dei servizi pubblici e le organizzazione del terzo settore intervenendo sia negli aspetti gestionali e che nella presa in carico della singola persona. Nel primo caso partecipano alla programmazione grazie alla loro conoscenza del territorio e dei bisogni che questo esprime; nel secondo caso reperendo le risorse necessarie per il sostegno ai vari casi, sia che si tratti di richieste di accoglienza sia di interventi economici non erogabili dal pubblico".
Bini ha sottolineato poi come “l’assistente sociale integri, nella quotidianità, l’offerta e le opportunità del servizio pubblico con quelle del terzo settore allo scopo di sostenere al meglio il progetto di autonomia dell’individuo. Questa funzione avviene nei diversi settori: dalla marginalità, all’ambito penale, dall’inserimento lavorativo, all’accoglienza di minori in difficoltà".
Illustrando gli elementi più significativi emersi dalla ricerca - coordinata da Marco Mascalchi affiancato da Miriam Curatolo, Valentina Londi, Donatella Pardini, Giona Pretazzini e che ha potuto disporre di ben 135 questionari compilati – la presidente degli assistenti sociali della Toscana ha evidenziato che i dati mostrano che la percentuale più alta di assistenti sociali è impiegata nelle cooperative sociali mentre pochi sono quelli occupati nelle fondazioni e nelle associazioni.
Soddisfacente anche l’incarico affidato relativamente al ruolo e al titolo di assistente sociale; positivo il giudizio che emerge sulla percentuale di professionisti cui viene affidato un incarico di coordinamento così come la tipologia del contratto di lavoro che risulta essere a tempo indeterminato per una buona percentuale”.
Fonte: Ufficio Stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Toscana
<< Indietro