Tutti contro le aperture straordinarie: sindacati, Confesercenti e lettori di gonews.it

foto di archivio

Ancora bufera in merito alle aperture domenicali del Centro*Empoli della Coop di via Sanzio. Dalla Cgil-Camera del Lavoro, che nello stesso centro ha sede, si fa sapere che la direzione ha chiesto un altro mese di proroga per tutto maggio. La Cgil, fa sapere il coordinatore per l'Empolese Valdelsa Sergio Luschi, aspetta da un mese il tavolo in Unione dei Comuni per trattare in merito a questa decisione. Le direttive del sindacato parlano chiaro per casi che esulano anche dalla struttura di via Sanzio: le aperture straordinarie con gli stessi lavoratori che fanno turni festivi non giovano al commercio.

Rimanendo sempre in ambito generale, gonews.it la scorsa settimana aveva chiesto ai propri lettori la loro opinione in merito alle aperture straordinarie nelle festività come quelle della Pasqua e in quelle domenicali. Il risultato è stato un netto plebiscito in ambo le volte: no alle saracinesche aperte. Parlando al di fuori del solo Centro*Empoli, le voci che esprimono

Proprio in merito a questo sondaggio è voluto intervenire anche Lapo Cantini di Confesercenti, ribadendo la posizione contraria alle aperture selvagge che rischiano di minare i negozi di vicinato. Ecco di seguito il comunicato:

"Siamo rimasti tutti favorevolmente impressionati, in Confesercenti, per il sondaggio della vostra testata che indica in un bel rotondo 78% dei voti espressi la contrarietà alle aperture domenicali e nei festivi.

Questo dato, sommato ad altri che si stanno registrando, segna, a partire dagli ultimi mesi, una chiara inversione di tendenza nell' opinione pubblica sul tema liberalizzazione orari.

Le aperture selvagge, senza regole, senza pianificazione, programmazione e collegamento con le iniziative presenti sul territorio non piacciono più.

Sono viste come un elemento di disturbo, uno strumento di sfruttamento degli operatori del commercio, una "non soluzione" ai problemi economici ed occupazionali del territorio.
Qualche tempo fa non si poteva certo dire altrettanto, e quindi va dato atto a quelli che ora comunemente si definiscono stakeholders o comunque soggetti attivi sul territorio (sindacati, associazioni di categoria, organi di stampa, ecc) di aver svolto una importante opera di sensibilizzazione sul tema.

Adesso bisogna passare dalle parole ai fatti, con nuovi strumenti normativi che reintroducano la possibilità di programmare e determinare gli orari delle attività commerciali.
Senza Far West e aperture 7 x 24".

Elia Billero

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