Cartotecnica Maestrelli, i dipendenti ribattono: "Non sono gli scioperi ad aver portato questa situazione"

In riferimento alle dichiarazioni rilasciate dalla signora Simona Maestrelli ci sentiamo in diritto/dovere di fornire alcune precisazioni:

"Gentile signora, in primo luogo la scelta dell’ Amministratore Delegato, che ha gestito la Società fino a oggi.

Lei, e l’intero Consiglio societario lo avete designato “per prendere decisioni importanti e difficili” e “ ristrutturare un’azienda familiare” già minata da una crisi profonda. Ai tagli del personale non ha fatto seguito nessuna iniziativa di rilancio dell’Azienda, nessun investimento, non uno, di quelli che potevano essere necessari e riqualificanti.

Le scelte dell’AD sono comunque state supportate dal Consiglio (ovvero dalla proprietà) e se siamo arrivati a questa situazione di blocco potete arrogarvene il merito, non sono stati certamente gli scioperi degli operai e le bandiere rosse (dio ci scampi!) sventolanti, come scrive Lei, ad allarmare clienti e fornitori… altre cose possono aver allarmato i clienti, cose più vicine all’Amministrazione che alla produzione.

Quando un AD non riesce a perseguire l’obiettivo della Missione che gli viene affidata può essere rimosso dall’incarico, voi non lo avete fatto, probabilmente la missione non era “risanare” ma altro. E a voi andava bene.

In secondo luogo: Lei dichiara di non avere avuto alcun reddito dalla sua “quota societaria del 14%”. Si fa presente che la suddetta percentuale è la parte di fondo depositato in quanto SRL e non può portare nessun tipo di rendita, che potrebbe invece derivare da eventuali utili d’esercizio. Non serve una laurea. Lei ha comunque percepito uno stipendio. E le fideiussioni? Avrebbero dovuto farle gli operai?

Terzo punto: per quanto da lei detto sulla procedura di mobilità, essa fu aperta previo un accordo che prevedeva il sacrificio di 15 posti di lavoro, accordo raggiunto col presupposto che detto sacrificio potesse dar modo all’Azienda di fronteggiare la crisi con il prospetto di investimenti per il rilancio della stessa (prima di parlare a sproposito rilegga il verbale di tale accordo).

L’impegno a investire nell’azienda era specificato chiaramente nell’accordo che lei, evidentemente, non ha letto. Nonostante il suo “interessamento”, signora, ciò non è stato fatto, come abbiamo già detto, e il declino è stato costante dal 2015 a oggi. Infine: Lei, che si ritiene come noi “ostaggio dell’azienda” non ha fatto niente finora e non sta facendo niente per risolvere in maniera più pacata la situazione.

I cartelli all’ingresso della fabbrica non sono in alcun modo lesivi delle persone ma sono uno specchio della triste realtà del momento.

Questa non è la prima delle aziende, che hanno fatto parte dell’impero che Suo padre ha costruito, che vanno a fare mucchio nel gruzzolo che le Banche si stanno dividendo…sempre colpa nostra?"

I dipendenti ostaggi della Cartotecnica Maestrelli SRL

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