
Fu soprattutto il vino a fare la fortuna della fattoria della Cava. Ma in generale per circa due secoli la famiglia Toscanelli ne fece una azienda-modello con decine di poderi che in gran parte erano nel comune di Ponsacco, vero e proprio feudo della famiglia, che vi aveva un peso pari a quello dei Niccolini di Camugliano. Del triangolo La Cava, Toscanelli, Ponsacco si parla mercoledì alla biblioteca comunale di Ponsacco (c/o Villa Elisa): dalle ore 18.15, con introduzione del sindaco Francesca Brogi, interverranno Monica Pierulivo e Claudia Riani, autrici rispettivamente delle tesi di laurea “La Toscana agricola attraverso un esempio di storia aziendale: la fattoria de La Cava dal 1810 al 1914” e “La mezzadria in epoca fascista: il caso della tenuta La Cava di Pontedera”. Ma quanto Ponsacco c’entri in questa storia basterebbero a testimoniarlo i risultati delle elezioni politiche anteriori alla Prima guerra mondiale: in quell’epoca infatti i rivali di Nello Toscanelli per il seggio parlamentare non riscuotevano che una manciata di voti a Ponsacco mentre a Pontedera i socialisti lo sfidavano alla pari. Con la fine del fascismo l’azienda iniziò un lento declino, tra la ribellione dei mezzadri studiata da Silvano Granchi anni fa e il richiamo delle industrie di Pontedera.
Fonte: ufficio Stampa
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