Guelfi e ghibellini... in miniatura: le guerre in Toscana ricostruite a Castelfiorentino

Dal 29 aprile al 28 maggio, all’oratorio di San Carlo, “Quando il Giglio diventò vermiglio”. Centotrenta modelli in miniatura e pannelli esplicativi ricostruiscono gli scontri militari in Toscana all’epoca di Dante. Sono intervenuti il presidente Giani e il consigliere Sostegni
Firenze – Una ricostruzione in miniatura delle grandi guerre in Toscana all’epoca di Dante, in particolare il conflitto tra guelfi e ghibellini che culminò nella sanguinosa battaglia di Montaperti. E’ questo il motivo conduttore della mostra “Quando il Giglio diventò vermiglio”, ambientata tra il XIII e XIV secolo, che si inaugura sabato 29 aprile a Castelfiorentino (Fi) all’oratorio di San Carlo.
La mostra è stata presentata, questa mattina, in Consiglio regionale dal presidente Eugenio Giani, dal consigliere regionale Enrico Sostegni e dal vicesindaco di Castelfiorentino Claudia Centi.

Saranno centotrenta i “modelli” in miniatura che consentiranno ai visitatori di immergersi nei grandi conflitti militari della Toscana medioevale, da Montaperti a Campaldino, da Montecatini ad Altopascio, grazie anche ad una quindicina di pannelli esplicativi che attraverso testi e immagini offriranno spiegazioni dettagliate sull’organizzazione militare dell’epoca: l’armamento, la prassi e la condotta degli eserciti comunali, il ruolo dei cavalieri, gli ordini cavallereschi, l’araldica e le principali cariche pubbliche. “La Toscana vive il suo momento più alto – ha detto il presidente Giani - nella seconda metà del XIII secolo quando viene coniato il fiorino, nascono personaggi come Giotto e Dante e operano artisti come Arnolfo di Cambio”. “La vivacità economica e culturale di questo periodo – continua il presidente - porta anche a conflitti e guerre, spesso con cambi di fronte. Il titolo di questa mostra va proprio ad illustrare le battaglie con tutti i cambi di fronte. Il giglio che i ghibellini renderanno bianco in campo rosso come simbolo di Firenze e che poi ‘diventò vermiglio’, fu invertito dai guelfi: rosso in campo bianco”.

Al centro dell’esposizione, come ha ricordato la vicesindaco Centi, ci saranno Castelfiorentino e la via Francigena, dove il 23 novembre 1260 venne firmata la “pace” tra guelfi e ghibellini al termine della sanguinosa battaglia di Montaperti, narrata da Dante. All’interno della mostra, oltre a un “antico ospitale” dell’epoca, sarà esposta anche una riproduzione del trattato di pace siglato a Castelfiorentino. “Si tratta di un evento – ha detto il consigliere regionale Sostegni – che mette insieme gli aspetti che caratterizzano la Toscana: la storia e il saper fare delle nostra regione. Il percorso della mostra, con la realizzazione dei figurini che sono manufatti particolari, rappresenta, infatti, un omaggio all’artigianato. E’ un elemento in più che non solo offre una ricostruzione storica ma anche un’attrazione turistica”.
Alla conferenza sono intervenuti anche Paolo Pistolesi dell’associazione “La Condotta” e Giuseppe Rigoli della società storica della Valdelsa.

La mostra, promossa dall’associazione fiorentina di ricerca e ricostruzione storica “La Condotta” e dal Comune di Castelfiorentino in collaborazione con la Società Storica della Valdelsa e della Pro Loco Castelfiorentino, con il patrocinio della Regione Toscana sarà ad ingresso gratuito e rimarrà aperta fino al 28 maggio con orario sabato 10-12 e 16-19, domenica 16-19.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana

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