
Bocciata la proposta di legge del Movimento 5 Stelle sui referendum consultivi online.
“Il nostro paese manca di una cultura della democrazia diretta. Volevamo mettere la prima pietra in Toscana, con una legge molto chiara e semplice, oltre che a costo zero. Purtroppo PD, Art.1 e Lega Nord hanno detto no. Sono dalla parte sbagliata della storia e sarà questa a spiegarglielo nelle prossime elezioni” così Gabriele Bianchi, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali e Bilancio, primo firmatario della proposta.
“La piattaforma informatica esiste già, la rete è sempre più capillare nei territori, anche grazie al mobile, e tutti noi abbiamo già la tessera sanitaria (CNS) come sistema identificativo oltre all’opportunità di SPID, l’identità digitale promossa dal Governo che ha già superato il milione di cittadini utenti.
I limiti tecnici teorizzati dal PD e dalle altre forze politiche sono più una scusa che una giustificazione seria per fermare un miglioramento della democrazia diretta nella nostra regione. Quello che spaventa questa politica non è la competenza dei cittadini nello schiacciare o meno un bottone virtuale sullo smartphone o sul computer, ma la forza dirompente che quel potere di scelta fornisce ai cittadini. La democrazia diretta esige attitudine all’ascolto e visione di indirizzo: due caratteristiche assenti in questi politici” aggiunge il Cinque Stelle.
“Tra l’altro per quei cittadini meno inclini alla tecnologia avevamo previsto la possibilità del voto online direttamente nell’Ufficio Relazioni Pubbliche del Comune di appartenenza. Come oggi vanno a votare nei seggi elettorali, si sarebbero presentati in un seggio 2.0 dove davanti a loro avrebbero trovato un lettore di schede e un monitor con le opzioni referendarie da scegliere” conclude Bianchi.
La proposta di legge, firmata dai consiglieri del Movimento 5 stelle Gabriele Bianchi, Enrico Cantone, Giacomo Giannarelli, Irene Galletti e Andrea Quartini, per poter svolgere i referendum consultivi online, tramite un’apposita piattaforma informatica predisposta dalla Regione Toscana, è stata bocciata.
Illustrando l’atto in aula, il presidente della commissione Affari Istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), ha ricordato il voto contrario espresso in commissione. Gabriele Bianchi (M5S) ha lamentato la bocciatura di un atto che avrebbe aumentato l’esercizio della democrazia. Marco Casucci (Ln), parlando di mancanza di certezze per la sicurezza di voto online, ha dichiarato di non essere per la sua esclusività. Fiammetta Capirossi (Pd) ha invitato a riflettere sui costi della piattaforma e sulla effettiva partecipazione dei cittadini, non tutti in rete. Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra) ha parlato di proposta interessante, condivisibile rendere più ampia la partecipazione, ma resta il rischio per segretezza e libertà di voto.
Per favorire una maggiore partecipazione popolare alle iniziative legislative regionali, la proposta di legge intendeva abbassare il quorum del voto dell’Aula previsto per sottoporre a referendum consultivo una proposta di legge regionale. Attualmente il quorum è quello dei due terzi dei componenti l’assemblea regionale, la modifica prevedeva il quorum di maggioranza dei componenti.
Fonte: Movimento 5 Stelle Toscana - Ufficio Stampa
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