Falconeria al Museo, il WWF: "Spettacolo diseducativo che sfrutta rapaci prigionieri"

Il Delegato regionale del WWF Roberto Marini dichiara che ha appreso con sorpresa e anche con un certo sgomento che il Museo di Storia Naturale di Calci, nei prossimi mesi, ospiterà nei suoi spazi verdi tre incontri dedicati alla cosiddetta "Arte della Falconeria" a cura di "Falconieri del Granducato di Toscana".

A parere del WWF le radici storiche della falconeria, cui la manifestazione fanno riferimento, non possono essere ragione sufficiente a farle meritare un riconoscimento di questo livello.
La cultura di oggi è conoscenza, rispetto e consapevolezza che gli animali selvatici hanno bisogno del proprio habitat naturale, pertanto riteniamo che uno spettacolo di questo tipo sia altamente diseducativo.

I rapaci, infatti, sono animali dall’indole fiera e ridurli sul pugno di un falconiere, snatura il loro comportamento selvatico.

Roberto Marini prosegue dichiarando che nessun uso di animali negli spettacoli, nessuna forma di caccia con il falco e nessuna pratica che privi gli animali selvatici della libertà, secondo il WWF, possono essere considerati un'attività culturale.
Per questi motivi il WWF ritiene ancora più grave il fatto che manifestazioni del genere vengano organizzate da un museo universitario, luogo che secondo noi dovrebbe avere tra le sue finalità prioritarie anche un corretto approccio col mondo naturale, la flora e la fauna selvatici che lo abitano.

Vogliamo inoltre ricordare che una parte della falconeria mantiene zone d’ombra collegate al commercio e ai prelievi illegali in natura ed è indicata da Birdlife International come una delle cause del decremento di molte popolazioni di uccelli rapaci. E purtroppo non sempre gli organi preposti alla tutela riescono a reprimere la pratica illegale del prelievo dei piccoli direttamente dai loro nidi naturali.
A tal proposito dobbiamo constatare come siano ancora all'ordine del giorno i prelievi illegali dai nidi di pulli di specie rare o in via d’estinzione, come accade in Sicilia per l’aquila di Bonelli, il lanario e il falco pellegrino, effettuati per alimentare i mercati internazionali. Gli uccelli rapaci oltretutto sono particolarmente protetti in quanto al vertice dell’ecosistema trofico, da sempre in numero ridotto rispetto alle altre comunità avifaunistiche: questo dovrebbe essere un buon motivo per non interferire con la loro sensibile tranquillità naturalistica.
Riteniamo inoltre necessario che gli organi preposti alla vigilanza e al controllo sorveglino queste manifestazioni verificando che gli animali siano in regola con gli obblighi che le varie norme impongono (CITES, 157/92, decreti vari), scoraggiando l’uso di animali di cui non si riuscirebbe a chiarire inequivocabilmente la provenienza, ed auspichiamo quindi che saranno effettuati dei controlli da parte del Nucleo Cites dei Carabinieri Forestali di Pisa, ecc.

Il Delegato regionale conclude augurando che questa serie di eventi vengano tempestivamente annullati per non rovinare la reputazione di un museo, quale quello della certosa di Calci, che vede al suo attivo una serie di attività' interessanti e di alto livello culturale e naturalistico.

Contatti:
WWF Domenico Verducci tel.3494340393, Roberto Dell'Orso 3475873496, Guido Nassi tel. 3386223864

Fonte: WWF Pisa

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