Coldiretti: "La biodiversità vero valore aggiunto"

foto d'archivio

"Obiettivo terra": dietro questo titolo c'è la terza conferenza regionale dell'agricoltura che si è svolta il 5 e 6 Aprile a Lucca, presso il Real Collegio, radunando  tutte le componenti dei settori agricolo, agroalimentare, forestale e dello sviluppo rurale che si sono confrontati con l'obiettivo di individuare linee comuni di lavoro capaci di far crescere questo settore, con particolare attenzione al futuro delle politiche agricole europee. Per due giorni il mondo agricolo si è incontrato per fare il punto sul suo stato di salute e per gettare le basi su cui lavorare nei prossimi anni. All'assise, promossa dall’assessore all’agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi, partecipano presenze istituzionali ai massimi livelli come il commissario europeo per l'agricoltura Phil Hogan e il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina e il presidente della commissione agricoltura della Camera dei Deputati Luca Sani.

Coldiretti TOSCANA ha portato il proprio contributo al dibattito con l’intervento del Presidente Tulio Marcelli, il quale ha sottolineato come: “la biodiversità rappresenta il vero valore aggiunto dell’agricoltura toscana, una ricchezza straordinaria, resa possibile dal forte impegno delle imprese agricole, vere depositarie dell’inesauribile forziere di specialità messo a disposizione in una regione che vanta 15 Igp, 16 Dop, 11 Docg, 41 Doc, 6 Igt e 460 PAT. È per questo che riteniamo necessario – ha precisato Marcelli - che le risorse della Politica Agricola Comune siano destinate a chi vive di agricoltura, mantenendo il principio dell’agricoltore attivo ed evitando comode rendite fondiarie e di posizione”. Altro tema al centro della Conferenza agricola quello del rinnovamento in termini anagrafici del settore. A Novembre 2016, sui due bandi multimisura “Pacchetto giovani” del PSR, erano state presentate in Toscana 2.700 domande di primo insediamento, pari circa al doppio degli insediamenti previsti per l’intero periodo di programmazione 2014-2020. “Oltre alle misure per il primo insediamento previste dai Piani di Sviluppo Rurale – ha detto Marcelli - è necessario prevedere misure di accompagnamento delle giovani imprese, con precise garanzie di accesso al credito, ma anche strumenti di agevolazioni fiscali sul lavoro. Inoltre si ritiene necessario prevedere misure volte a favorire l’accesso alla terra. Le risorse messe a disposizione consentono di finanziare appena un terzo dei progetti presentati. Per questo motivo è opportuno potenziare la misura in termini di risorse e, allo stesso tempo, prevedere una premialità nell’accesso alle misure del PSR per quei 1800 giovani che hanno avviato una nuova impresa agricola e non accedono al premio di primo insediamento”.

La promozione dell’agricoltura Toscana passa dalla difesa della sua biodiversità in questo senso il leader di Coldiretti Toscana ha ribadito il no agli OGM “la cui introduzione – ha precisato - renderebbe vani gli sforzi di valorizzare dei nostri prodotti tipici che le circa 5000 imprese biologiche toscane portano avanti con impegno in alcuni casi quasi eroico. Questo non significa frenare la ricerca biotecnologica – sottolinea Marcelli - ma garantire che questa possa svilupparsi nel rispetto del nostro patrimonio biologico e delle libere scelte di chi coltiva la terra, mantiene il paesaggio, tutela con la propria presenza il territorio”.

Non poteva mancare nell’intervento del Presidente di Coldiretti il richiamo ad alcune questioni che affliggono le imprese agricole della Toscana. “Tra i fattori che maggiormente impattano sulla competitività delle imprese agricole, si evidenzia l’aggravamento di squilibri ambientali dovuti all’eccessiva presenza di fauna selvatica (in particolare ungulati) e di predatori (lupo ed ibridi lupo-cane) che in molte aree mettono a rischio la possibilità di praticare alcune coltivazioni e l’allevamento. Tra le filiere più colpite troviamo quella ovina dove prosegue il trend di contrazione, sia rispetto al numero delle imprese che al valore della produzione. Gli impatti costituiscono un notevole elemento di criticità soprattutto quando, come nel caso della zootecnia ovina, si pregiudicano attività che interessano le aree rurali più marginali in cui, salvo poche eccezioni, non si hanno altre potenzialità produttive”. “Da questo punto di vista – ha sottolineato Marcelli - servono nuovi e più efficaci meccanismi di prevenzione e dove questi non arrivano a proteggere l’attività agricola, c’è l’esigenza di avere meccanismi di risarcimento immediati ed adeguati superando i vincoli come quello del regime de minimis”. Marcelli ha poi introdotto il tema delle filiere come scelta qualificante delle politiche di programmazione, sottolineando come “ deve essere sostenuta la ristrutturazione e la edificazione di filiere che tendano a creare valore aggiunto per le produzioni del territorio. Questo passa per un effettivo accorciamento delle filiere, attraverso cui realizzare un riequilibrio nella remunerazione dei diversi momenti della filiera, liberando risorse utili al l'incremento dei livelli occupazionali e della qualità dell'offerta a beneficio dei consumatori".

 

Fonte: COLDIRETTI TOSCANA



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