
“Guardiamo fiduciosi al futuro perché abbiamo radici forti e una storia che ci permette di portare nel mondo la Toscana più bella. Riconoscere e celebrare ricorrenze antiche è un valore che crediamo importante trasmettere. La cultura del ricordo è un obbligo sociale”. Così il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, torna sulla legge sulle ricorrenze istituzionali, approvata dall’Aula lo scorso 28 febbraio.
L’intento è stato quello di “mettere ordine in una materia che rischiava di creare frizioni con quanto previsto dalla legge 46 del 2015, ossia quella che in qualche modo sintetizza le diverse attività legate all’identità toscana, ma anche iniziative estranee al profilo identitario, di nostra più stretta competenza”, continua il presidente.
“Gli eventi storici che saranno celebrati grazie a questa legge – continua il presidente – hanno fortemente contribuito alla configurazione del territorio toscano come oggi lo conosciamo”. Da qui la necessità di “valorizzare la storia della Toscana per farne anche materia di insegnamento nelle scuole”.
Il ‘pacchetto’ delle celebrazioni istituzionali e delle ricorrenze storiche comprende, in aggiunta alla Festa della Toscana il 30 novembre, il ‘Capodanno toscano’ il 25 marzo, che fu “festa ufficiale fino al 1750”, ricorda Giani; l’Indipendenza della Toscana con l’esilio del Granduca Leopoldo II iniziato il 27 aprile 1859; la prima seduta del Consiglio regionale il 13 luglio 1970. A questi eventi si aggiungerà la ‘Giornata degli Etruschi’ il 27 agosto, in ricordo del conferimento da parte di Papa Pio V del titolo di ‘Granduca della Toscana’ al Duca di Firenze Cosimo I, per il ruolo del principe fiorentino nel sistema degli stati italiani a metà del XVI secolo. “I Signori di Firenze – spiega il presidente – estesero la loro influenza sul territorio che fu degli Etruschi, anticipando di fatto l’attuale configurazione regionale”.
Ma non è solo una legge dedicata alle ricorrenze. “Valorizzare il territorio regionale significa anche premiare le eccellenze che ci operano”, spiega il presidente, citando il premio ‘Giovanni da Verrazzano – Eccellenze toscane’, rivolto alle categorie più rappresentative della produttività e del commercio di tradizione della Toscana, quali gli esercizi e i mercati storici, i centri commerciali naturali, le imprese.
Fonte: Consiglio Regione Toscana
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