Ex Opg, Fattori e Sarti (Sì Toscana): "Il Pd evita il confronto"

(foto gonews.it)

“Il PD, nel corso della seduta del consiglio regionale, ha bocciato la mozione di Sì Toscana a Sinistra ed evitato un confronto di merito sulla nostra proposta, che prevede la permanenza di un istituto penitenziario nelle ex scuderie della villa assieme al recupero, alla valorizzazione e alla destinazione pubblica della parte nobile del complesso dell’Ambrogiana, preferendo trincerarsi dietro alla considerazione che l’immobile ha una destinazione urbanistica di tipo sanitario e non carcerario. Ma il problema è credere o meno in un progetto che avvierebbe un’esperienza innovativa per il nostro paese, evitando lo spreco dei sette milioni e mezzo di euro spesi recentemente per la ristrutturazione delle ex scuderie, ossia della parte dedicata a struttura detentiva. Un progetto peraltro caldeggiato dallo stesso Ministero della Giustizia almeno fino al 2014, cioè fino all’avvento del Governo Renzi.”

 

“Se le risorse scarseggiano, ed è un dato di fatto, le conseguenze più probabili saranno il deterioramento della Villa o l’apertura a non ben definite forme di gestione mista che lasciano intravedere speculazioni private a tutto vantaggio di pochi”, affermano i consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Sì Toscana a Sinistra.

 

“Ma non siamo solo preoccupati per possibili operazioni speculative, ci preoccupa anche l’arretratezza culturale di chi ritiene scandaloso che un carcere possa essere ospitato in un luogo bello, accanto ad una Villa di simile valore storico artistico, e che quindi bellezza, arte, pena e rieducazione dei carcerati possano andare assieme. Senza contare il fatto che chiudere le porte a questa prospettiva e alla possibile accoglienza immediata di 160 detenuti a Montelupo, con vantaggio delle altre carceri sovraffollate della nostra regione, significa anche mettere in mobilità un centinaio di lavoratori”.

 

“Continueremo a lavorare per un progetto che faccia convivere armoniosamente la destinazione pubblica della villa medicea, che sia museale o convegnistica, ed una struttura detentiva nelle ex scuderie per detenuti a fine pena, che possano essere impiegati nelle attività connesse alla nuova vita della villa, entro un programma di professionalizzazione e reinserimento sociale. Insomma, il nostro è un progetto autenticamente riformistico, ispirato al senso più profondo del dettato costituzionale”. “Vigileremo in ogni caso sul futuro della struttura, sulla reale apertura dei suoi spazi alla cittadinanza, sulla destinazione dei profitti della sua futura gestione”.

Fonte: Ufficio stampa

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