Un cordiale saluto a Tutti!
Si va profilando per la prima decade del mese di febbraio, una progressiva ripresa del flusso zonale nord-atlantico, che dopo mesi di totale assenza, andrà occupando le zone centrali del continente, declinando verso le nostre latitudini alcuni dei suoi strali più esterni. Una situazione quindi spesso instabile, con precipitazioni che al momento non si prevedono di pericolosa entità, anche perchè come andremo a osservare, ci saranno anche altre componenti bariche sul Mediterraneo, ad ammorbidire il contesto instabile, rendendo le fasi del maltempo meno copiose dal punto di vista degli accumuli rispetto alle emissioni modellistiche di qualche giorno fa.
Iniziamo dal meteo della seconda parte della settimana, quando l'entrata sul Mediterraneo di aria umida e mite proveniente da un nucleo depressionario presente a sud delle isole britanniche, andrà creando le condizioni per la formazione di un minimo barico inizialmente davanti alle coste della Corsica occidentale. Successivamente specie tra la giornata di giovedì e venerdì, il continuo afflusso di ulteriore aria umida, andrà alimentando il già presente centro depressionario, incastonato tra le coste toscane e la Corsica, bloccato nel suo incedere verso est dalla presenza di una vasta area anticiclonica di blocco attestata sulla Turchia. Tempo grigio ed instabile quindi con precipitazioni comunque deboli, in un contesto piuttosto mite, favorito dai venti in risalita da sud, che attesteranno i fenomeni maggiori in Appennino e sulle zone settentrionali. Una situazione votata alla variabilità, solo a tratti perturbata, che potrebbe tenerci compagnia almeno fino a lunedì, anche se tra un fronte depressionario e quello successivo, si andranno creando soprattutto nella giornata di sabato e domenica alcune "finestre" asciutte, ovviamente tutte da valutare nelle previsioni dei prossimi giorni. Al momento l'ipotesi prevalente è che il giorno maggiormente favorevole agli accumuli precipitativi sia quello di venerdì, ma trattandosi di un quadro barico molto delicato, con altrettante forze in gioco, l'attendibilità previsionale tende a vacillare.
Quel che appare certo, è che anche con l'inizio della prossima settimana, perlomeno nella sua prima parte, il vortice depressionario resisterà isolato sotto forma di goccia instabile sulle regioni centrali, bloccato da due anticicloni verso est; quello europeo ancora saldamente ancorato in Scandinavia e quello afro-mediterraneo in leggero spostamento verso sud. Avremo quindi ancora pur se con minor frequenza, altri rovesci sparsi nella giornata di lunedì, mentre per martedì, i primi inserimenti dell'anticiclone da ovest potrebbe dare la possibilità ad una temporanea tregua anticiclonica di andare a formarsi prima di una nuova ripresa dell'instabilità
Chiusura dello step previsionale con altro carburante per la latente goccia depressionaria ancora presente sulla penisola, grazie all'apporto del flusso zonale nord-atlantico, ma anche di una lieve interferenza orientale, dove l'anticiclone russo, ingloberà parte dell'aria fredda obbligata a scivolare dalle latitudini polari a causa del rimanente anticiclone ancora presente sulla Scandinavia.
Un quadro continentale suddiviso addirittura in 4 grandi contesti barici, con il flusso zonale nord atlantico in discesa, un anticiclone di blocco europeo, un altro centro altopressorio sulle zone sud orientali del continente ed infine l'alta delle Azzorre che da ovest, sposta il baricentro delle avvezioni fredde verso il continente americano. Nel mezzo ci siamo noi, l'Italia, con una depressione, molto anomala per il periodo, che doveva dare il via ad un periodo almeno perturbato, ma che in realtà si dimostrerà sottotono almeno in Toscana, del fabbisogno precipitativo, atto a limare quel profondo deficit pluviometrico, imperante negli ultimi due mesi.
Gordon Baldacci