
Santa Croce sull'Arno arriva in Parlamento grazie ad un'interrogazione a firma della deputata di Sinistra Italiana Marisa Nicchi, e se ne parla nell'iniziativa organizzata dal gruppo consiliare regionale Sì – Toscana a Sinistra sul tema dello sfruttamento del lavoro dal titolo "Le nuove schiavitù". Un protagonismo che, in questo caso, associa al nostro comune un primato negativo in termini di diritti dei lavoratori, un protagonismo del quale ci avrebbe fatto piacere essere coinvolti visto che a Santa Croce ci siamo e facciamo parte dell'Amministrazione Comunale da anni.
Sinistra Ecologia e Libertà formalmente non esiste più e il nostro circolo e gruppo consiliare non hanno ancora definito la strada da prendere, ma il percorso politico che ci ha portato fino a qua è lo stesso dell'onorevole Nicchi e lo stesso del capogruppo in regione Tommaso Fattori.
Nei mesi scorsi abbiamo tentato di far capire loro che cos'è Santa Croce e cos'è il distretto del cuoio ma con scarso successo.
Adesso, alla luce dello studio del Centro Nuovo Modello di Sviluppo si vuole dipingere Santa Croce come luogo di lavoro in cui mancano diritti e in cui il profitto si fa sulla pelle dello sfruttamento dei più deboli. Il tema dei diritti sul lavoro è un tema importante, sul quale mai un partito deve far cessare la propria attenzione e sul quale non si deve cedere di una virgola su quanto raggiunto e su quanto ancora deve essere fatto. Ma pensiamo che non lo si deva e non lo si possa fare con questi toni accusatori e basandosi su uno studio sul quale esistono ancora luci e ombre.
I distretti industriali, in generale, rappresentano di per sè luoghi in cui gli interessi privati devono essere attenzionati dal pubblico e dalle organizzazioni sindacali per evitare che si creino criticità.
A Santa Croce questo accade: esiste una storia di governance di distretto in cui pubblico e privato siedono allo stesso tavolo di programmazione e gestione di molti aspetti, da quello della tutela del lavoro a quello della tutela ambientale. Esiste un contesto di dialogo tra gli imprenditori e le organizzazioni sindacali, prima fra tutte la Cgil, che al tavolo di distretto rappresenta tutte le altre per accordo preso, dopo la sottoscrizione dle codice etico di distretto esiste un lavoro avviato sul regolamento di attuazione, un lavoro che siamo sicuri porterà i suoi frutti, con il contributo di tutti perchè sappiamo che la legalità, intesa sotto tutti gli aspetti, è tema caro a tutte le parti coinvolte.
Il nostro ruolo sarà quello di continuare a prendere parte a queste forme di collaborazione istituzionale, cercando al fianco delle organizzazini sindacali di fare un lavoro costruttivo perchè Santa Croce continui ad essere un bacino occupazionale importante per i nostri cittadini e fonte di lavoro sempre più "buono".
SEL Santa Croce sull'Arno
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