Gadget fascisti a Militoscana, le repliche dai consiglieri comunali d'opposizione

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Militoscana

Sono arrivate su Facebook le risposte dai consiglieri comunali di opposizione alla dura condanna del sindaco di Empoli Brenda Barnini sull'episodio della vendita di oggetti di carattere fascista e nazista alla manifestazione Militoscana che si è tenuta lo scorso weekend al Palazzo delle Esposizioni di Empoli.

Alessandro Borgherini, di Ora si Cambia: "Come al solito ci si lascia andare alla retorica fine a se stessa. Soprattutto quando si nasconde la totale incapacità dell'Amministrazione di effettuare un controllo serio su come si da in affidamento gli spazi del Comune, a chi è a quali tariffe.

Mi sembra che la prima cosa di cui il Sindaco dovrebbe rispondere sia questa. E bene fa a chiedere scusa. Per chiarire meglio: penso che si deve distinguere gli oggetti storici, cimeli oppure manufatti adatti ad una ricostruzione storica (di qualsiasi estrazione storico-politica) tipici di eventi del genere, da gadget nuovi atti alla sola propaganda.

Per quanto mi riguarda condivido la totale incongruenza della presenza di oggetti di propaganda nazi-fascista. Troverei allo stesso modo inaccettabile la propaganda attuale o la rievocazione del partito comunista. Che tutto ciò avvenga senza alcun tipo di controllo dal comune spiega perfettamente la "excusatio non petita" del sindaco.

Piuttosto sarebbe interessante capire quale "Museo della Storia della Liberazione di San Miniato" avrebbe organizzato la manifestazione in collaborazione con la Società proponente nelle carte consegnate al Comune. Non sono riuscito a trovare nessuna indicazione ufficiale sulla sua esistenza.

E ho sentito anche autorevoli esponenti del comune di San Miniato. Mistero? Probabilmente ignoranza mia. Verificheremo".

Andrea Poggianti, de Il Centrodestra per Empoli: "Non voglio cadere nella facile trappola dell'antifascismo militante, ma ad Empoli coloro che si battono per la libertà o come mai non condannano anche bandiere, spille o gadget del regime più feroce, terribile e micidiale della Storia (vedi Vietnam, Cina e URSS) come il comunismo? Con una sola parola commento questo articolo: ipocrisia!"

Dusca Bartoli, di Fabrica Comune per Empoli: "Bene, la sindaca ha già risposto a gran parte dell’interrogazione che avevamo preparato per il prossimo consiglio. Ha detto che non era a conoscenza dei fatti, che non è compatibili con la storia antifascista della nostra città che in locali del comune si possa svolgere un tale commercio e che farà di tutto perché tutto questo non si ripeta. Ne prendiamo atto con soddisfazione.

Resta da chiarire come si valutano le iniziative che ci vengono proposte.

Specialmente quelle che facilmente confinano con culture di esaltazione della guerra e delle armi che, anch’esse, mal si conciliano con la città che ha dato la cittadinanza onoraria a Gino Strada. Basta un rapido giro su internet ei si vede che almeno in alcune delle edizioni passate i gadget nazifascisti c’erano. Su questo chiederemo maggiori rassicurazioni."

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