
Lunedì 7 ottobre alle ore 20.30, si terrà l'unica uscita a Empoli del docufilm di Emiliano Barbucci, con Peppino Mazzotta, dedicato alla storia di Antonio Gramsci.
Il film
Il pubblico ministero Michele Isgrò fu categorico: “Dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare”. Gli diedero 20 anni, morendo nel 1937 per via delle sue precarie condizioni di salute, che il pesante regime carcerario acuì sensibilmente. Ma prima di essere trasferito definitivamente a Milano, passò 44 giorni di confino nell’isola di Ustica. Furono per l’intellettuale, fondatore del Partito Comunista italiano, gli ultimi veri momenti di libertà. A quel periodo Emiliano Barbucci, regista di Reggio Calabria, ha dedicato un docufilm, “Gramsci 44”, interpretato da Peppino Mazzotta, – attore di “Anime nere” di Francesco Munzi e della serie tv su Montalbano nel ruolo di Fazio.
L’opera dsi concentra soprattutto sulla creazione della scuola dei confinati politici creata da Gramsci insieme ad Amadeo Bordiga. Un vero e proprio esperimento sociale e culturale destinato a rimanere nella memoria storica dell’isola e non solo, perché fu un luogo di scambi di ideali, letture e di prima alfabetizzazione soprattutto per gli abitanti di Ustica. A Ustica, scoglio nero in mezzo al mare, la ‘scuola di Gramsci’ permette l’impensabile: aprirsi al mondo, riscattarsi dalla solitudine fisica e mentale. La scuola, appunto, l'educazione/metodo educativo relativo all'infanzia e alla formazione culturale del popolo/proletariato come più valido strumento di riscatto ed emancipazione dalla subalternità. È questo uno dei tanti lasciti fondamentali di Gramsci
Notizie correlate
Tutte le notizie di Empoli
<< Indietro