Grande riconoscimento al ruolo sociale del settore: via l'Irpef agricola dal 2017

Con l’inizio della raccolta delle olive, grande manifestazione a difesa dell’olio toscano: sono stati oltre diecimila gli agricoltori che  sono scesi in piazza alla storica mobilitazione per salvare l’oro verde Made in Italy, nella Giornata nazionale dell’extravergine venerdì scorso, fuori e dentro il Mandela Forum di Firenze, alla presenza del presidente del Consiglio Renzi, del presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, e dei ministri Martina e Orlando.

“E’ stata grande la mobilitazione anche degli imprenditori di Arezzo  -  spiega  con  soddisfazione il direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi – sono stati  circa 1500 gli agricoltori, con una grande partecipazione di giovani, che si sono presentati a questo grande evento, insieme a tutti gli altri da Toscana e Liguria, per difendere le produzioni in particolare quella dell’olio extravergine, prodotto di punta della nostra economia”.

L’appuntamento è stato dedicato, infatti, alla questione olio d’oliva, ma l’immensa platea gialla, carica d’entusiasmo, stipata in un Mandela Forum gremito, ha avuto una notizia molto importante direttamente dal presidente del Consiglio Renzi, che ha annunciato la cancellazione dell’Irpef agricola dal 2017.

“La cancellazione dell’Irpef agricola – spiega il presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo, Tulio Marcelli, richiamando i concetti espressi dal presidente Moncalvo  -  riconosce finalmente la specificità dell’attività agricola che nel fare impresa produce bene comune oltre a benefici sul piano ambientale, paesaggistico e culturale”.

“Si tratta - spiega ancora Marcelli – di una netta inversione di tendenza rispetto agli ultimi decenni, che restituisce dignità al lavoro nei campi e sostiene la competitività delle imprese agricole italiane che, nonostante le difficoltà, sono cresciute in termini di valore aggiunto il triplo dell’industria e il doppio dei servizi, nel secondo trimestre del 2016”.

Sotto accusa la concorrenza sleale, le speculazioni, la mancanza di trasparenza e le truffe e gli inganni che mettono a rischio il futuro del prodotto più rappresentativo della dieta mediterranea. Ci sono da difendere le piante di ulivo delle centinaia di varietà di cui è ricca l’Italia e tutti gli oli delle diverse regioni che hanno fatto conquistare al Belpaese la leadership mondiale nella qualità.

“In attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione per non cadere nella trappola del mercato per approfittare dell’ottima annata Made in Italy – torna a spiegare il direttore di Coldiretti Arezzo, Rossi -  il consiglio da dare alle famiglie aretine è quello di guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei nostri mercati di Campagna Amica: e poi, se si vuole comperare un buon extravergine italiano, bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro, che non coprono neanche i costi di produzione”.

Fonte: Coldiretti Arezzo - Ufficio Stampa

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