
Creare una filiera toscana nel settore automotive per sfruttare a pieno il potenziale rappresentato dall'innovazione tecnologica - in particolare dopo l'avvento delle stampanti 3d - e gettare le basi per rendere il settore fra i più importanti per l'economia toscana. E' l'obiettivo di Movet (Centro d'iniziativa su Motori, Veicoli e Tecnologie), l'associazione che rappresenta ad oggi oltre 20 soci fra dipartimenti universitari, multinazionali di primo livello e aziende toscane impegnate nel settore automotive che in Toscana conta oltre 122 aziende che hanno stabilimenti nella regione, con una produzione di circa tre miliardi di euro e più di 14 mila occupati. Le grandi imprese (con più di 250 addetti) sono otto ma impiegano il 63% degli occupati e realizzano il 63% del fatturato.
“Il settore automotive rappresenta ad oggi una grande opportunità per l'intera economia toscana grazie ad una presenza significativa di aziende che possono essere motivo di attrazione per futuri investimenti sul territorio.” spiega Giuseppe Pozzana, presidente di Movet. L'associazione, nata nel 2012 con l'intento di promuovere su scala nazionale l'innovazione industriale del settore, sta lavorando per favorire le condizioni per la nascita di una vera e propria filiera automotive, grazie ad una stretta collaborazione con il sistema universitario della Toscana.
Dopo tre anni di attività Movet ha stimolato la nascita del primo centro di tecnologie automotive che vede la sinergia fra Università di Firenze e Università di Pisa: “Una realtà innovativa e originale - spiega Pozzana - che mette da parte i campanilismi del territorio per raggiungere obiettivi comuni come dimostra la nascita di un Centro Interuniversitario in comune tra università di Pisa e di Firenze. Siamo convinti – spiega Pozzana – che il nostro territorio rappresenti un luogo potenzialmente molto interessante per attrarre nuovi investimenti e favorire la nascita di una filiera automotive tutta toscana che sia in grado di mettere in rete fornitori e nuovi committenti.
L'esperienza ci racconta che solo le aziende multinazionali che investono sul territorio in ricerca e innovazione riescono a rispondere agli effetti della crisi e hanno mantenuto i loro stabilimenti in Toscana, diversamente da chi faceva solo attività di manifattura e assemblaggio. In questo percorso è fondamentale mettere a regime una stretta collaborazione con l'eccellenza universitaria presente nel nostro territorio, in un rapporto dinamico e virtuoso incentrato su ricerca e innovazione. Una sinergia inevitabile e capace, di creare centri di sviluppo all'interno delle aziende stesse e allo stesso tempo mantenere e consolidare gli impianti produttivi in senso stretto.”
Sabato 1 ottobre, all'Hotel Albani di Firenze (via Fiume,12) dalle 9.30, l'associazione Movet promuove il convegno dal titolo “L'additive Manufacturing per l'innovazione prodotto”, dedicato all'utilizzo di stampanti 3D nel settore dell'automotive. Al Convegno parteciperanno, fra gli altri, rappresentanti dell'Università G.Marconi, dell'Università di Pisa, dell'Università di Firenze, di NUMANOVA e di GE Oil & Gas – Nuovo Pignone. Particolarmente importante, nella prospettiva della creazione della filiera, la partecipazione dell’ANFIA, l’Associazione che raggruppa tutti i principali fornitori dell’industria automobilistica presenti in Italia.
“Si tratta di una tecnologia già in uso in aziende come la Ferrari e la Ducati – spiega l'ingegnere Paolo Citti, organizzatore dell'evento per Movet e preside della Facoltà di Scienze e Tecnologiche Applicate dell'Università Guglielmo Marconi - tale tecnologia è rivoluzionaria perché cambia il modo di concepire la progettazione, riducendo le tempistiche di produzione prototipale e/o di componenti funzionali, aprendo così nuovi scenari di business. Una tecnologia che, se sfruttata al meglio, può essere estesa a più settori industriali. L'incontro servirà per fare il punto sulle opportunità di applicazione e per immaginare scenari futuri."
Fonte: Movet Toscana
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