Percuote la moglie e minaccia il suicidio, poi aggredisce i carabinieri che tentano di calmarlo

Un uomo di origini marocchine è stato arrestato dai carabinieri di Monteroni d'Arbia dopo essere andato in escandescenze a seguito di una colluttazione con i militari e dopo che gli stessi erano stati chiamati dalla compagna e convivente dell'uomo.
Quando i carabinieri sono arrivati fuori casa infatti, la donna chiedeva aiuto piangendo dalla finestra, sostendo di essere vittima di botte e percosse da parte dell'uomo. I militari hanno quindi invitato il trentunenne magrebino a scendere e presentarsi all'ingresso di casa; lo hanno invitato manche a calmarsi, visto che minacciava il suicidio puntandosi un coltello alla gola. Dopo un breve colloquio, l'uomo sembrava essersi calmato, ma una volta giù, i carabinieri hanno scorto il solito coltello nella cintola dell'uomo, che tra l'altro era intento a tirare di nuovo fuori per aggredire i militari.
Per questo i carabinieri lo hanno bloccato e ammanettato, e nella colluttazione il marocchno si è procuato delle escoriazioni alla fronte sbattendo contro il plexiglass divisorio della gazzella, mentre i militari hanno riportato uno una ferita alla mano destra e l'altro una contusione alla schiena all'altezza della scapola.
Il trentunenne è stato medicato al policlinico 'Le Scotte' di Siena, così come i due militari coinvolti e tutti sono stati giudicati guaribili in tre o sette giorni.
Adesso per il magrebino scatta il processo per direttissima.
Con la coppia convivono tre minori, due figli della donna e dell'ex marito, il terzo figlio della coppia.

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