Azienda speciale nel mirino di Rossi: "Esposto alla magistratura per onorari non previsti"

Aurora Rossi, consigliere comunale della lista civica 'Castelfranco sopra a tutto'

Aurora Rossi, consigliere comunale della lista 'Castelfranco sopra a tutto', intende fare un esposto alla magistratura per chiarire riguardo a compensi ricevuti dal presidente dell'Azienda Speciale Servizi Pubblici Locali, non previsti per legge. Tutto nasce, ha spiegato oggi Rossi in una conferenza stampa, dalla legge 122 del 2010, decreto legge del quarto governo Berlusconi entrato in vigore il 30 luglio.

Nel testo si specifica che gli amministratori degli enti sotto finanziamenti pubblici dovranno svolgere il loro incarico solo a titolo onorifico, ad eccezione di rimborsi spese e gettoni di presenza.

Siamo ad aprile 2016, l'interpellanza in Consiglio comunale sul perché venissero conferiti onorari da 9mila euro l'anno circa viene discussa un sabato pomeriggio in appendice all'assise di qualche giorno prima. "La diretta streaming non era disponibile quindi non è possibile riascoltare tale registrazione. Il sindaco Gabriele Toti rispose che la legge aveva ragione ma che lui non ne era responsabile in quanto vice sindaco", ripercorre Rossi.

Questa risposta per Rossi non è stata soddisfacente: "Il sindaco se n'è lavato le mani, così ho aspettato fino a luglio per poter risolvere bonariamente la questione ma nessuno mi ha mai contattato. Chiedo successivamente un'interrogazione a risposta scritta, che mi viene consegnata lo scorso 11 agosto. Sono passati 5 mesi e il sindaco mi dice che concede la disponibilità a trattare la questione per mezzo di una commissione da convocare nel mese di settembre". In più a settembre Rossi afferma di avere ricevuto una telefonata dal segretario comunale, il quale asseriva che sarebbe stata fatta nel corso di queste settimane una delibera di giunta per chiarire tutto.

Troppo tempo secondo il consigliere d'opposizione. "Io mi sono stufata, i cittadini di Castelfranco non meritano di essere presi in giro. Ho chiesto spiegazioni e le mie richieste sono state snobbate. Parliamo di un ammontare tra i 30 e i 45mila euro, secondo i miei conti, che andrebbero restituiti alla cittadinanza". Per il 2015 il presidente Enrico Quinti, nominato nel 2009  dall'allora sindaco Marvogli, affermò che avrebbe rinunciato al suo onorario, e ciò appare anche nel bilancio di previsione 2015. "Se così è stato però ci sono dei soldi della cittadinanza che non dovevano essere dati. La magistratura chiarirà tutto".

Elia Billero

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