Case popolari, la Lega Nord: "Arezzo un modello equo e giusto da copiare anche qui"

<<Ci fa piacere apprendere che il consigliere Viti abbia preso ispirazione dal Comune di Arezzo per quanto riguarda l'assegnazione delle case popolari. In un certo senso ci riconosce che stiamo lavorando bene e soprattutto nell'interesse dei cittadini>> dichiara Matteo Ottanelli, referente Lega Nord Impruneta <<Ad Arezzo governa il centrodestra con il sindaco Ghinelli che in materia di case popolari grazie al prezioso lavoro dell'Assessore alle Pari Opportunità e Politiche della Casa, Tiziana Nisini (Lega Nord) ha creato ed applicato un modello di assegnazione degli alloggi popolari che può e deve fare scuola anche dalle nostre parti. Quanto ideato e attuato dall'Assessore Nisini sarà la nostra proposta in tema di case popolari>> chiude Ottanelli.

<<La proposta di Viti è un buon inizio e gli auguriamo di aver successo in Consiglio Comunale. Una proposta da cui partire, ma noi siamo massimalisti e vogliamo di più: non bisogna fermarsi alla sola richiesta di produrre una certificazione che dimostri che non si possiedono immobili in Italia o all'estero (adesso basta un'autocertificazione) per coloro che intendono accedere ai bandi di assegnazione>> afferma Lorenzo Somigli, coordinatore Lega Nord Chianti. <<L'occasione si presta ad esporre quello che è il modello Arezzo grazie al quale sono cambiati radicalmente i criteri di assegnazione degli alloggi popolari: occorre innanzitutto una residenza o un'attività lavorativa stabile o principale da almeno 5 anni sul territorio regionale; inoltre a chi è residente nel territorio comunale da almeno 10 anni viene accordato un punteggio aggiuntivo di punti 2 e a chi è presente da più tempo nelle graduatorie (0,5 punti per anno di permanenza fino ad un massimo di 5 punti, quindi massimo 10 anni in graduatoria). Sempre rispettando la graduatoria una parte degli alloggi sarà destinata ad anziani e coppie giovani. Non possono accedere alle case popolari coloro che in passato hanno occupato abusivamente alloggi popolari>>.

<<Il risultato?>> continua Somigli <<75% degli alloggi a coloro che risiedono stabilmente nel territorio. Per far questo non servono rivoluzioni, basta solo applicare la legge regionale 96/96 modificata della 41/2015 che prescrive quanto puntualmente applicato ad Arezzo. Perché non è stata fino ad oggi applicata la legge regionale?>>.

<<Taluni potrebbero definire questo modello “razzista o “etnocentrico” esso invece è giusto ed equo, volto a riequilibrare una situazione fuori controllo: coloro che sono da anni in graduatoria rischiano di essere sorpassati da una famiglia immigrata con molti figli a carico e magari che risiede nel Comune da molto meno per esempio. Questo non è giusto e va corretto>> riprende Ottanelli. <<Questo è foriero di rancore sociale negli italiani che può essere annichilito prontamente se si esporta il modello Arezzo. Non è razzismo è giustizia ed equità>> chiude Ottanelli.

<<Aggiungo che questo è un provvedimento non solo a favore degli italiani, come si può facilmente capire, ma anche a favore di quei nuovi italiani che vivono e lavorano nel territorio, premiando chi vi risiede stabilmente, perché non si può ricevere da una comunità di cui non si fa parte>> riprende Somigli <<Non si può solo ricevere, bisogna dimostrare di aver dato e dunque ricevere. È giusto pertanto premiare gli immigrati che si impegnano incentivando la stanzialità perché dalla stanzialità nasce l'integrazione>> continua Somigli.

<<Quando anche un esponente della sinistra del calibro di Piero Fassino afferma che occorre rivedere i criteri di assegnazione delle case popolari, bisogna avere l'onestà intellettuale di ammettere che la nostra idea non è così sbagliata, è altresì di buonsenso ma per attuarla serve la volontà politica. Ad Arezzo questa non manca>> conclude Somigli.

 

 

Fonte: Ufficio Stampa Lega Nord Chianti

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