Publiacqua, USB: "Senza chiarezza non chiedeteci collaborazione"

foto d'archivio

Acea 2.0: dopo la partenza lo scorso 18 Luglio in Acque SpA (Gestore Servizio Idrico Pisa/Empoli e comuni limitrofi ATO2) a Novembre 2016 dovrebbe toccare  a Publiacqua SpA (Gestore Servizio Idrico Firenze Prato Pistoia Valdarno Aretino ATO3), analogamente per l’Acquedotto del Fiora SpA, Umbra Acque e la Gori SpA in Campania. Tale scelta è stata deliberata con la complicità del CdA di Publiacqua Spa lo scorso 29 Gennaio – vedi http://www.usbpubliacqua.it/spip.php?article3401&var_mode=calcul -  (con il solo voto contrario del Membro del CdA, di parte pubblica, Stefano Cristiano espresso dal Comune di Pistoia).

Come USB abbiamo sollecitato la politica e le istituzione, il particolare il Direttore Generale dell’Autorità Idrica Mazzei, lo stesso Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, di poter conoscere le norme contrattuali sottoscritte tra Acea SpA e Publiacqua SpA per il varo, utilizzo degli applicativi informatici denominati come ACEA 2.0 (piattaforma informatica che diventerà riferimento informatico strategico per tutte le attività operative e di natura commerciale). Richiesta vana.

Analogamente ci risultano richiesta di accesso a tale atto, da parte di singoli Consiglieri Comunali di Palazzo Vecchio   Firenze. Richieste che ad oggi non ci risultano essere state evase dalla SpA.

Nell’incontro avuto come USB Toscana con il Direttore Generale dell’Autorità Idrica Toscana Dott. Mazzei, - vedi http://www.usbpubliacqua.it/IMG/pdf/nota_informativa_usb_incontro_con_ait_27-04-2016.pdf - lo scorso 27 Aprile, abbiamo concordato, quanto affermato dal Responsabile dell’A.I.T.:

“con i soldi delle bollette dei cittadini serviti da Publiacqua, a fine concessione, prevista nel 2021, sia programmi informatici, licenze d’uso, ect., devono essere nella piena disponibilità del Gestore Publiacqua SpA”.

Come USB, ad oggi non avendo nessuna certezza in merito, oltre a denunciare lo sperpero di circa 20 milioni dei soldi delle bollette dei cittadini, per il varo del WFM partorito in casa  Publiacqua  SpA (da cestinare con l’avvento della Piattaforma ACEA 2.0), l’ulteriore impegno di altri 7 milioni da versare nelle casse della SpA Capitolina, non intendiamo renderci complici omertosi  di una possibile macchinazione dell’azionista privato, che potrebbe prendere in ostaggio l’azionista pubblico che detiene il 60% del pacchetto azionario di Publiacqua SpA, rendendo nei fatti, sempre più complesso un possibile processo di ripubblicizzazione a fine concessione nel 2021, restituendo una Publiacqua, quale guscio vuoto, privato di competenze professionali e strumenti di lavoro.

Di questi argomenti, come USB, insieme ad altri soggetti organizzati e impegnati nella difesa dei Beni Comuni, sentiamo la necessità di discuterne urgentemente con la nuova Giunta di Roma, comune che detiene il 51% del pacchetto azionario di Acea SpA.

Come USB, senza ricevere certezze, rispetto a quanto sopra argomentato, pensiamo che non si possa pretendere e richiedere alle Lavoratrici e Lavoratori di Publiacqua SpA di collaborare per il decollo di Acea 2.0, magari sentendoci nei prossimi mesi dire che per ragioni di sinergie di gruppo, il proprio lavoro, oggi in Publiacqua SpA, lo potrà essere unicamente accettando di lavorare in altra regione d’Italia.

Fonte: USB - Ufficio Stampa

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