
I vigili del fuoco di Firenze stanno intervenendo a Sesto Fiorentino, in Piazza Marconi, per l'apertura di un cancello. Dietro alle inferriate si sono asserragliate alcune persone di nazionalità cinese dopo una rissa con le forze dell'ordine. I militari hanno subito avvertito i vigili del fuoco accorsi sul posto per effettuare l'intervento.
Una carica di alleggerimento è stata effettuata da parte delle forze dell'ordine contro circa 300 cinesi che si sono radunati in strada, in piazza Marconi all'Osmannoro, nel comune di Sesto Fiorentino (Firenze), dopo tafferugli tra le forze di polizia e orientali sembra in seguito a un controllo in un capannone per eseguire un arresto. La situazione sembrava stesse tornando alla calma dopo l'apertura del cancello dell'immobile dove si era barricato un gruppo di cinesi.
In piazza Marconi a Sesto Fiorentino, in base a quanto appreso, si sta recando il console cinese a Firenze per cercare di riportare la calma tra gli orientali che si sono radunati in strada e il cui numero sta continuando ad aumentare: sono oltre 300.
Tafferugli tra forze dell'ordine e un gruppo di cinesi nel tardo pomeriggio di oggi nella zona industriale di Sesto Fiorentino, in piazza Marconi, alle porte di Firenze, in seguito a un'operazione che sembra dovesse portare all'arresto di un orientale. In base a quanto emerso al momento alcune persone sarebbero state portate in ospedale, tra cui anche un bimbo e i genitori del piccolo, un carabiniere e un poliziotto, a scopo precauzionale o comunque per ferite che non sarebbero gravi. Un gruppo di orientali si sarebbero poi barricato per circa un'ora in un capannone mentre all'esterno si sarebbero radunate circa 300 loro connazionali. Sul posto, oltre a polizia e carabinieri e ai soccorsi, anche i vigili del fuoco chiamati per aprire il cancello dell'immobile ma il cui intervento non è stato poi necessario. Il cancello è stato poi riaperto e, si spiega dai carabinieri, la situazione starebbe tornando alla normalità.
In seguito alla carica effettuata dalle forze dell'ordine a Sesto Fiorentino ci sono alcuni contusi: in particolare tre orientali sono a terra in attesa dei soccorsi, conseguenze anche per quattro appartenenti a polizia e carabinieri. Da parte dei cinesi radunatisi in piazza Marconi c'è stato anche il lancio di pietre e altri oggetti, che non è ancora terminato. Secondo poi quanto precisato i tafferugli sarebbero scattati dopo controlli di routine, non per eseguire un arresto, effettuati dal personale del servizio sicurezza sui luoghi di lavoro della Asl, nell'ambito del piano triennale previsto dalla Regione, in collaborazione con le forze dell'ordine. L'area dell'Osmannoro conta molte attività cinesi. Secondo quanto spiegato dalla Asl, le verifiche avrebbero fatto emergere alcune irregolarità, non gravi, in uno dei capannoni. Quando gli sono state contestate, il titolare cinese dell'azienda che ha sede nel capannone avrebbe reagito spintonando il personale della Asl e le forze dell'ordine, usando il figlio di 10 mesi come scudo.
Ambulanza e volontari prigionieri durante un soccorso, paura per una squadra della Pubblica di Sesto Fiorentino
Presi in ostaggio al termine di una rissa da un gruppo di cittadini di nazionalità cinese, che ha chiuso a chiave i cancelli del piazzale dove si trovava un’ambulanza della Croce Viola – Pubblica Assistenza di Sesto Fiorentino insieme a tre altri mezzi della Pubblica Assistenza di Campi e della Fratellanza Popolare di Peretola e a due gazzelle dei carabinieri.
Il fatto è successo oggi pomeriggio poco dopo le 17 in piazza Marconi a Sesto Fiorentino: la squadra composta da due ragazzi del Servizio Civile Regionale e da una giovane volontaria della Croce Viola è stata allertata dal 118 di Firenze per un intervento legato a una rissa tra cinesi e forze dell’ordine. Una volta giunti sul posto hanno preso in carico il carabiniere ferito, fortunatamente non in gravi condizioni, ed erano pronti a ricoverarlo in ospedale quando si sono resi conto che entrambe le vie di accesso erano state chiuse con dei lucchetti. A quel punto hanno avvisato la centrale operativa del 118 di Firenze che ha disposto l’invio di una squadra dei vigili del fuoco per procedere all’apertura del cancello. Momenti di tensione nell’attesa dell’arrivo dei pompieri: in un paio di occasioni, infatti, alcune delle persone che si trovano sul posto hanno tentato di introdursi in ambulanza. Le squadre di soccorso sono rimaste bloccate dentro il piazzale per oltre un’ora e sono state liberate soltanto grazie all’intervento dei vigili del fuoco, che hanno rotto i due lucchetti che chiudevano gli accessi all’area.
«Un altro episodio - spiega il presidente della Croce Viola Alessandro Iasiello – che vede i nostri volontari protagonisti loro malgrado di fatti di cronaca. Chiediamo una maggior tutela per le nostre squadre, che prestano gratuitamente il loro tempo per gli altri e che hanno diritto di sentirsi sicuri. E’ giunto il momento che associazioni di volontariato, istituzioni e forze dell’ordine si mettano intorno a un tavolo per cercare di garantire più sicurezza».
Situazione quasi sotto controllo
Sta lentamente tornando alla normalità la situazione in piazza Marconi, a Sesto Fiorentino, in seguito a tafferugli tra cinesi e forze dell'ordine con successiva carica di alleggerimento: in strada si sono radunati oltre 300 orientali. Sono in corso trattative tra rappresentanti di forze dell'ordine e alcune orientali, soprattutto di seconda generazione. Tra le richieste avanzate dai cinesi quelle di scoprire le responsabilità di quanto accaduto durante il controllo nel capannone, all'origine poi dei tafferugli. Alcuni orientali chiedono anche di verificare il trattamento che loro lamentano particolarmente violento durante i controlli effettuati anche nelle scorse settimane.
Un carabiniere di origini cinesi parla alla folla
E' stato un carabiniere di origine orientale a rivolgersi alla folla spiegando le modalità di come polizia e carabinieri intendono procedere per ascoltare subito i testimoni di quanto accaduto. Il militare, in divisa, ha invitato però gli altri cinesi radunati in piazza Marconi a Sesto Fiorentino ad allontanarsi dalla zona, ma, al momento, sono pochi quelli che stanno lasciando la piazza.(ANSA).
Il consigliere comunale Hu: "Triste per l'accaduto"
"Stasera sono molto triste perché quello che è successo non è degno di una pacifica convivenza". Lo ha detto il consigliere comunale di Campi Bisenzio, di origine cinese, Angelo Hu. Anche lui ha provato a calmare i suoi connazionali, invitandoli a lasciare la piazza, "ma non ci è riuscito neppure il viceconsole, figuriamoci se ci riesco io", ha aggiunto. Sul posto anche il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi.
Il commento di Di Giulio di CasaPound Firenze
"L’episodio degli scontri tra forze dell’ordine e cinesi, con il sequestro lampo dei Carabinieri impegnati in un controllo in un capannone avvenuto questa sera all’Osmannoro ad opera di decine di cittadini cinesi è, per CasaPound Firenze, il segnale che ormai la comunità cinese agisce sul territorio italiano come un vero e proprio stato sovrano autonomo rispetto al nostro ordinamento e, al tempo stesso, è la dimostrazione che il PD ha completamente abbandonato le periferie delle grandi città.
“L’impunità ormai decennale di cui gode la comunità cinese in Italia”, dichiara il Responsabile di CasaPound Firenze Saverio Di Giulio, “ormai sta sfociando in vera e propria rivendicazione di indipendenza rispetto alla sovranità dello Stato italiano. Adesso, evidentemente, ai cinesi non basta più mettere in ginocchio interi settori della nostra economia con la concorrenza sleale, con la contraffazione, con l’evasione fiscale e con la riduzione in schiavitù di propri connazionali. Siamo arrivati al punto in cui non riconoscono più neppure l’autorità dello stato tanto da sequestrare persino degli agenti di pubblica sicurezza”.
“La colpa di questa situazione”, prosegue Di Giulio, “ha anche dei colpevoli italiani nella persona degli amministratori del Partito Democratico, ormai ridotti ad una sinistra caviale, champagne e hamburger di McDonald’s totalmente avulsa dalla realtà e incapace di gestire un’emergenza che rischia di trasformarsi non più soltanto in un problema economico e sociale, ma anche politico e di vero e proprio controllo del territorio”.
“E’ bene tenere presente”, conclude il Responsabile di CP Firenze, “che con la comunità cinese i rischi sono molto maggiori rispetto ad altre etnie e nazionalità, perché si tratta di una comunità incapsulata nel tessuto sociale che non solo non ha mai avuto intenzione di integrarsi, ma al proprio interno si è data da subito un proprio ordinamento e proprie leggi, principi e convenzioni. Un ordinamento che, come ha dimostrato l’episodio di oggi, arriva al punto di entrare in contrasto con quello che lo ospita non riconoscendo più l’autorità e le sue regole. In poche parole, prima ci hanno invaso e adesso che si sentono abbastanza forti vogliono imporci le loro regole, ci auguriamo che adesso le autorità intervengano nella giusta maniera, dimostrando per una volta di essere forti non solo coi deboli”.
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