Un rete di circa 30 metri con una ventina di pesci intrappolati. È l'ennesimo episodio di bracconaggio, un fenomeno che sta crescendo a vista d'occhio in Toscana. Ma questa volta a rendere ancora più vergognoso questo atto è che sia stato compiuto in una riserva naturale, quella del Parco regionale Migliarino San Rossore Masaciuccoli.
La scoperta è stata fatto qualche settimana fa da alcuni pescatori che, rispettando le regole, frequentano reglarmente il lago. La rete è stata trovata precisamente poco dopo il 'Canale delle cave'.
Una domanda sorge spontanea: trattandosi di una riserva naturale, che in quanto tale è stata istituita per essere protetta, chi è che controlla?
I pescatori lamentano, infatti, che non sia la prima volta che nel lago ci sono episodi di illegalità: premettendo che il fenomeno del bracconaggio nel Lago di Massaciuccoli non sembrerebbe ancora una pratica difussisima, non sarebbe una novità il ritrovamento di reti e trappole di varia natura. Segnalata più volte anche la presenza di uomini che per pescare usano motori a scoppio (proibiti nella riserva).
Secondo i pescatori della zona, insomma, i controlli sarebbero pochi e se per quanto riguarda altri compiti (come la protezione dei volatili) le guardie del parco svolgono un buon lavoro, poca attenzione sarebbe posta sul fenomeno del bracconaggio.