Sprofonda lungarno Torrigiani: auto affondate. Tutti gli aggiornamenti

Il crollo del lungarno Torrigiani a Firenze, 25 maggio 2016


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Una voragine di circa duecento metri per sette di larghezza si è aperta sul Lungarno Torrigiani, tra Ponte Vecchio e Ponte alle Grazie, in pieno centro di Firenze. Il cedimento è avvenuto attorno alle 6.30 di stamani, mercoledì 25 maggio, e ha coinvolto una ventina di auto che erano in sosta. Ai vigili del fuoco che sono intervenuti non risultano al momento persone coinvolte. A provocare il cedimento, secondo una prima ipotesi, una possibile rottura di un grosso tubo dell'acqua, secondo quanto spiegato dai vigili del fuoco.

La rottura del tubo, oltre a provocare il crollo, ha causato l'allagamento della voragine sommergendo in parte le vetture cadute all'interno. Sul posto anche polizia di Stato e municipale. Il Lungarno è stato chiuso al traffico.
Anche la protezione civile è al lavoro per evitare possibili altri crolli della strada e anche della spalletta nel tratto di lungarno interessato. Il problema, spiegano i vigili del fuoco, è l'acqua che fuoriesce dalla tubatura provocando il dilavamento del terreno e quindi l'erosione. Al lavoro c'è già un'idrovora ed un'altra è in arrivo da Prato. I pompieri a bordo di un gommone stanno compiendo verifiche in Arno.

Vigili del fuoco e genio civile non possono escludere che lo smottamento attorno alla voragine apertasi sul lungarno a Firenze possa continuare. A dirlo è stato il sindaco Dario Nardella che ha anche invitato i cittadini a non usare l'auto per raggiungere la zona dell'Oltrarno in cui si è verificata la voragine. Intanto i residenti vengono contattati per spostare le auto in prossimità della zona in cui si è aperta la voragine. Verifiche anche sulla spalletta del lungarno che ha retto ma che sarebbe danneggiata.
Sono stati effettuati anche controlli nei palazzi che si affacciano sul Lungarno Torrigiani.

Il pm di turno Gianni Tei ha aperto un fascicolo per la voragine che si è aperta stamani sul lungarno Torrigiani a Firenze. Secondo alcune fonti sarebbero già stati acquisiti dei documenti nella sede di Publiacqua. Non è ancora invece chiaro quale l'ipotesi di reato e se vi siano indagati.

NUOVO CROLLO ALLE 11

Una porzione della strada di Lungarno Torrigiani è crollata dentro la voragine apertasi stamani, il nuovo crollo riguarda una decina di metri di manto stradale precipitato nella voragine.

LE CAUSE

Sono due i tubi dell'acqua che si sono rotti, il primo dei quali ha provocato l'allagamento ripreso anche in video girati da passanti dopo la mezzanotte, il secondo che ha interessato quella che viene definita la 'dorsale' della riva sinistra dell'Arno. Ma su quale sia stata la causa che ha determinato poi la voragine sono in corso verifiche. E' quanto ha spiegato Alessandro Carfì, ad di Publiacqua, la società a capitale misto che gestisce il servizio idrico. "Per capire meglio - afferma Carfì - dobbiamo verificare le condizioni dell'asfalto e della tubatura. In questo momento possiamo solo dire che le cause possibili possono essere diverse. Potrebbe essere anche un flusso d'acqua arrivato da un canale".

Carfì ha anche spiegato che il tubo principale che si è rotto "aveva 60 anni circa e rientrava tra quelli già inseriti nel piano di sostituzione programmati dalla società". Su quanto accaduto stanotte, Publiacqua specifica di aver registrato a mezzanotte e mezzo "un calo di pressione grazie a un meccanismo di monitoraggio telemetrico", che "interessava il tubo passante: le squadre di Publiacqua sono intervenute dopo la rilevazione. Nello stesso momento cittadini hanno informato sulla fuoriuscita di acqua il 113, che ha avvertito le altre forze dell'ordine: da stanotte erano già sul posto e infatti la strada è stata chiusa subito. Dopo l'intervento non è stato registrato alcun calo di pressione. Alle 6.15 è scattato un secondo allarme" con conseguente nuovo intervento, tuttora in corso. Publiacqua in precedenza aveva anche spiegato che dopo la perdita d'acqua intorno a mezzanotte e mezzo, è stata eseguita "tra le 1 e le 4" la chiusura della tubazione interessata.

Publiacqua con i suoi tecnici deve "dare risposte" su cosa sia accaduto tra il primo e il secondo guasto alle tubature dell'acquedotto: "Non solo le aspettano i cittadini ma le aspetto io come sindaco informazioni che Publiacqua deve dare". Lo ha detto il sindaco Dario Nardella, intervistato dal Tgr della Toscana. Rispondendo a una domanda sull'allagamento verificatosi intorno a mezzanotte e mezzo, e alle lamentele di alcuni cittadini su mancati interventi il sindaco ha spiegato che i "soccorsi sono stati tempestivi", che la segnalazione è arrivata per prima alla centrale del 113 che poi ha allertato vigili fuoco e polizia municipale, intervenuti sul posto. La strada, ha spiegato ancora il sindaco, è stata chiusa e sono state spostate anche 12 auto.

Da capire, ha aggiunto, cosa sia successo tra il primo e il secondo guasto dell'acquedotto, e su questo Publiacqua deve "dare risposte". Nardella ha poi definito "doverosi gli accertamenti della magistratura", che sulla voragine ha aperto un'inchiesta. Ancora, alla domanda se teme possibili ripercussioni per l'economia della città, li ha esclusi spiegando che il danno riguarda un'area circoscritta. Di sicuro però, ha aggiunto, "la rete idrica va tenuta sotto controllo e va ricostruita la dinamica di quanto accaduto".

I DANNI

Due rotture, la più grave delle quali ha interessato la 'dorsale' dell'acquedotto sulla riva sinistra dell'Arno, ovvero la conduttura principale per l'Oltrarno, provocando poi stamani la voragine che ha squassato il lungarno Torrigiani. E' quanto spiegato dai vigili urbani e dallo stesso sindaco Dario Nardella, che dalle 7 si è recato sul lungarno per verificare di persona la situazione. In conseguenza del primo guasto, verificatosi intorno alla mezzanotte e che avrebbe fatto saltare un tombino, il lungarno era stato anche chiuso, spiegano i vigili urbani, ed era stata avvisata Publiacqua, la società che gestisce l'acquedotto. Non viene escluso al momento che se Publiacqua ha poi chiuso l'afflusso dell'acqua per il primo guasto possa essersi verificato una "sovrappressione" su altre tubature, un "colpo d'ariete" viene chiamato, con conseguente rottura della tubazione principale. Anche la spalletta dell'Arno ha subito danni in seguito alla voragine apertasi stamani sul lungarno Torrigiani a Firenze, dirimpetto agli Uffizi e a due passi da Ponte Vecchio. Ma, si spiega dai vigili del fuoco, la struttura ha retto. Tra i danni visibili lo spostamento, in un brevissimo tratto, di parte del muro della spalletta e fessurazioni a terra, attaccamento tra la spalletta e il marciapiede. I vigili del fuoco sono scesi anche in Arno per verificare dal fiume le conseguenze del crollo sulla spalletta.

La spalletta del lungarno Torrigiani e il muro che arriva fino all'Arno hanno retto anche se è visibile il suo movimento che nella parte finale della voragine si è mossa di almeno una ventina di centimetri. Un movimento visibile anche ad occhi inesperti mentre i tecnici e vigili del fuoco continuano a tenere sotto stretta osservazione insieme al radar dell'Università di Firenze già sistemato sulla sponda opposta. Il movimento sembra non essersi ancora del tutto fermato

"Ho già sentito il responsabile della Protezione Civile Fabrizio Curcio e sono in contatto con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti". Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, durante un breve briefing con i giornalisti sul Lungarno Torrigiani dove questa mattina si è verificata la voragine sul Lungarno. "Nessun ferito, ma solo danni: danni pesantissimi - ha commentato Nardella -, è una voragine molto seria".

Dopo le 11 il sottosegretario Luca Lotti si è recato a Firenze per compiere un sopralluogo con il sindaco Dario Nardella sul luogo in cui si è verificata la voragine sul lungarno Torrigiani. Anche Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, si sta recando in Lungarno Torrigiani. "La situazione è drammatica - ha detto, a margine di una iniziativa a Palazzo Panciatichi - vado a fare un sopralluogo perché voglio rendermi conto. Dovranno essere valutati i danni, e mi preoccupa l'aspetto del suolo, è la zona dove l'Arno ha la maggiore strettoia a Firenze".

"Intorno a mezzanotte e mezzo i vigili urbani sono stati chiamati e verificato che si era rotto un tubo dell'acquedotto sul lungarno, alle 1.30 l'allerta più importante perchè si è rotto il tubo da 70 centimetri di diametro. Alle 6.14 il crollo". E' quanto ricostruito dal sindaco Dario Nardella sulla voragine stamani sul lungarno Torrigiani. Da capire poi come "questa rottura abbia potuto causare il crollo". Al lavoro intanto più idrovore per svuotare la voragine dall'acqua, che non fuoriesce più dalla tubatura. In seguito al crollo è stata allertata anche tutta la protezione civile della Città metropolitana. Sul posto anche un funzionario della prefettura e il comandante regionale dei vigili del fuoco oltre a quello provinciale, insieme a vigili urbani, carabinieri e polizia e genio civile.

E' di circa tre metri e mezzo la profondità della voragine apertasi stamani in lungarno Torrigiani a Firenze. L'acqua e la terra smottata ricoprono quasi per intero alcune della auto che sono state inghiottite nel 'buco'.

La voragine che si è aperta sul centralissimo Lungarno Torrigiani, inghiottendo oltre venti auto, causata dalla rottura di un tubo dell'acqua, ha provocato problemi idrici in alcuni quartieri di Firenze ma non a Coverciano dove da ieri si sta allenando la Nazionale in vista degli Europei di giugno. Il centro tecnico federale è dotato di una propria cisterna e grazie a questo Conte e gli azzurri al momento non hanno avuto alcun intoppo: campi perfettamente innaffiati e docce funzionanti per i giocatori impegnati in due allenamenti giornalieri.

PARLANO I RESIDENTI

"Già stanotte c'era acqua in strada. Mio figlio è tornato verso mezzanotte e si è dovuto togliere le scarpe: l'acqua, mi ha riferito, gli arrivava sopra le caviglie. Ha chiamato i vigili ma noi non abbiamo poi visto nessuno". E' quanto riferisce una signora che abita in uno dei palazzi sul lungarno Torrigiani, dove stamani dopo le 6 si è verificato una voragine che ha squassato la strada per circa 200 metri, provocando danni anche alla spalletta: una ventina le auto finite nella grande buca apertasi. "Mio figlio - riferisce sempre la donna - già stanotte ha deciso di spostare la sua auto e ha avvisato chi conosceva e aveva l'auto parcheggiata sul lungarno".

"Non mi sono accorto di nulla fino a quando non ho aperto stamani il portone" riferisce invece il portiere di un altro palazzo del lungarno. "Non ho sentito alcun rumore", aggiunge. In seguito al crollo il lungarno è stato chiuso sia all'altezza del ponte alle Grazie sia lato Ponte Vecchio, con i proprietari delle auto parcheggiate che dovevano essere spostate che venivano accompagnati a prendere le loro vetture e alcuni abitanti dei palazzi del lungarno fuori dai portoni o affacciati alle finestre.

"Prima mi hanno citofonato che dovevamo uscire, ma io non mi sarei mosso. Solo quando una vigilessa della polizia municipale mi ha chiesto come cortesia di lasciare il palazzo, specificando, a mia precisa domanda, che me lo chiedeva come donna, allora come impone la cavalleria ho accettato. Altrimenti sarei rimasto: questo palazzo ha retto all'alluvione del 1966...".

Non ha perso la voglia di scherzare, anche se momentaneamente fuori casa, Niccolò Capponi, storico, discendente della nobile famiglia che dà il nome a uno dei due edifici i cui inquilini sono stati invitati a uscire in conseguenza della voragine apertasi sul lungarno Torrigiani. "Temono per le tubature del gas" riferisce poi Capponi. Palazzo Capponi alle Rovinate si chiama l'antico edificio, "costruito intorno al 1410 da Niccolò Uzzano" in via de' Bardi - ingresso al civico 36 -, che corre parallela al lungarno, ricorda Capponi.

"Poi nel 1872, quando è stato fatto il lungarno, alla mia famiglia fu imposto di fare una facciata anche sul terrapieno del lungarno", realizzata da Giuseppe Poggi. Le fondamenta del palazzo quindi non insistono sul lato dell'Arno, ma in via de' Bardi". Sul fronte del fiume si affacciano "parti degli appartamenti e una terrazza in affitto alla Stanford University". Anche il padre di Niccolò Capponi ha dovuto lasciare la sua abitazione nel palazzo: "Ora è in un altro appartamento di un edificio in via dei Bardi, Palazzo Canigiani, che viene ritenuto al sicuro considerata la distanza. Solo che non ha gradito molto: gli mancano i suoi libri". Il palazzo Capponi alle Rovinate, oltre che storico, è stato prestato anche al cinema: alcune scene del film 'Hannibal' sono state girate nell'edificio, essendo il protagonista Lecter curatore della biblioteca 'Capponi'

TURISTI INCREDULI

Incredulità e stupore i sentimenti prevalenti tra i gruppi di curiosi fermi nei pressi della voragine apertasi questa mattina sul lungarno Torrigiani in centro a Firenze. Cittadini e turisti si sono affollati lungo le transenne sistemate ai due lati della voragine, e molti altri curiosi assistono alle operazioni da Ponte Vecchio, dal Ponte alle Grazie e dalla spalletta di lungarno Anna Maria Luisa dei Medici, sulla sponda opposta del fiume.

"Spaventoso", esclama una giovane turista americana uscendo dal suo appartamento preso in affitto in lungarno Torrigiani. "Terrificante - continua - e pensare che non ho sentito nulla". Tra i residenti, nessuno sembra essersi accorto di nulla. "Dormivo, ho scoperto quello che è successo quando mi sono alzata" racconta una signora uscita di casa per capire cosa è successo. "Spero che i palazzi siano sicuri", si augura un altra turista che pernotta in uno dei tanti residence che affacciano su lungarno Torrigiani. Nella folla di curiosi c'è anche chi ha patito danni, i proprietari delle auto sprofondate nella voragine. "Ma ci risarciranno o no?" chiede una signora a una vigilessa impegnata a impedire l'accesso alla strada. "Devo arrivare alla macchina perché ho delle cose dentro" si lamenta un altro.

"Ci hanno detto che dobbiamo tornare a casa e aspettare che ci chiamino al telefono" spiega il proprietario di un'altra auto. La rottura del tubo che ha causato lo sprofondamento dell'asfalto ha causato anche l'allagamento di alcuni scantinati della zona e di alcuni negozi a livello della strada. Pesanti danni a una gelateria all'angolo tra lungarno Torrigiani e via dei Bardi: "Spero che mi risarciscano -afferma la titolare, in piedi sul pavimento ricoperto dalla melma - tutti i macchinari si sono allagati"

NE RISENTONO I MUSEI

A causa del cedimento della porzione di Lungarno Torrigiani, e della conseguente carenza idrica in varie zone dell’Oltrarno, oggi i musei di Palazzo Pitti rimarranno chiusi per l’intera giornata. Il solo Giardino di Boboli invece sarà aperto con ingresso ridotto a un euro.

Uno 'spettacolo', improvviso e drammatico, per i turisti che si recano agli Uffizi, proprio sul lato opposto del'Arno rispetto alla voragine apertasi in lungarno Torrigiani. Molti di loro, incuriositi, si fermano sulla spalletta del lungarno Anna Maria Luisa De' Medici da dove scattano foto ai mezzi dei vigili del fuoco e delle altre forze dell'ordine anche se da quel punto non riescono a vedere la voragine e le auto inghiottite.

"E' una cosa terribile: se fosse successo durante il giorno sarebbe stata una vera tragedia, quindi in un certo senso siamo stati molto fortunati". Lo ha detto il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, a margine di una iniziativa in galleria, riguardo alla voragine che si è aperta stanotte in lungarno Torrigiani. "Anche agli Uffizi non abbiamo acqua", ha aggiunto Schmidt.

Gli Uffizi oggi sono aperti regolarmente: lo comunica la direzione delle Galleria.

VIA I CASSONETTI

I tecnici e gli addetti di Quadrifoglio (che sono sul posto,  insieme all’unità di crisi di Palazzo Vecchio , P.M., Vigili del Fuoco) stanno provvedendo a spostare  i contenitori raccolta rifiuti presenti in lungarno Torrigiani ( fuori dall’area direttamente interessata dalla voragine:  una prospiciente ponte Vecchio, in piazza S. Maria Soprarno,  e  l’altra verso ponte alle Grazie) in due postazioni di emergenza, rispettivamente in Via dè Bardi ed in Piazza dei Mozzi. Ciò consente di liberare dalle postazioni cassonetti tutto  il lungarno Torrigiani .

LE PRIME EVACUAZIONI

Sono stati invitati a uscire dalle loro case gli abitanti di due degli antichi palazzi che si affacciano su lungarno Torrigiani in seguito alla voragine causata dalla rottura della conduttura dell'acqua. Lo ha reso noto il sindaco Nardella spiegando che il provvedimento è solo a scopo precauzionale, cautelativo e per effettuare al meglio i controlli: dai rilievi di vigili del fuoco e genio civile non risultano al momento infiltrazioni nelle cantine dei due palazzi. Il sindaco ha comunque confermato nessun pericolo di crollo per i palazzi del lungarno interessato.

Al momento non sono emersi danni strutturali agli edifici di lungarno Torrigiani, a Firenze, che si trovano nei pressi della voragine apertasi questa mattina. E' quanto risulta dai primi accertamenti effettuati da personale dei vigili del fuoco. Nessun problema anche per i due palazzi evacuati in via precauzionale. "Non è possibile prevedere quando le persone potranno tornare nelle proprie case", spiega il portavoce dei vigili del fuoco Maurizio Maleci dopo che gli abitanti dei palazzi era stati fatti uscire. "Al momento stiamo verificando l'andamento dello smottamento", aggiunge sempre Maleci, precisando che "l'evacuazione è stata effettuata poichè nei palazzi non c'è ne' acqua ne' luce" e non per problemi strutturali. Quanto ai danni alla spalletta dell'Arno "al momento - afferma ancora Maleci - registriamo uno spostamento ma non un cedimento strutturale"

UNITA' DI CRISI

Alle 11.30, e non più come previsto alle 11, in Palazzo Vecchio si riunisce l’unità di crisi convocata dal sindaco Dario Nardella. Una nuova riunione dell'unità di crisi è prevista a Palazzo Vecchio alle 17 per ulteriori aggiornamenti in merito al cedimento. .

UN RADAR COME PER LA CONCORDIA

Il dipartimento di ingegneria e di geologia sta piazzando un'apparecchiatura radar, come quella utilizzata per la Concordia all'Isola del Giglio per verificare gli eventuali movimenti della spalletta e del muro del Lungarno Torrigiani. Le apparecchiature vengono sistemate sula sponda opposta, sul lungarno Archibusieri, che corre a fianco della Galleria degli Uffizi.

In azione le squadre della Protezione civile, quattro in tutto per ora. Da via dell’Olmatello è stato anche inviato un gruppo elettrogeno per il satellite dell’Università di Firenze che monitora lo spostamento delle frane. I tecnici della Protezione civile sono al lavoro anche con i loro colleghi della Direzione Istruzione per l’approvvigionamento dell’acqua nelle scuole.
In tutto sono 250 gli istituti che hanno chiesto di poter ricevere l’acqua.

Per i giornalisti è annullata  la conferenza stampa per presentare la finale scudetto di calcio a 5 femminile tra Isolotto Firenze e Montesilvano, come pure quella per presentare la corsa  “Scatta alle Cascine” e quella del Movimento 5 Stelle sulle case con amianto in via Canova.

LA GRU PER IL RECUPERO DELLE AUTO

Una grossa gru è arrivata in lungarno Torrigiani, a Firenze, per il recupero delle vetture sprofondate nella parte più profonda della voragine. Le auto parcheggiate alle estremità dello smottamento, più facilmente raggiungibili, sono state recuperate con l'aiuto di un carro attrezzi e di una pedana in metallo impiegata per superare gli avvallamenti causati dalle fratture dell'asfalto. Tra queste anche l'auto di una coppia tedesca in vacanza a Firenze, che ha assistito al recupero e alla fine ha applaudito i vigili del fuoco e gli operatori.

PARLA NARDELLA

"Fa impressione vedere questa voragine a 200 metri da Ponte Vecchio. Io quando sono arrivato questa mattina ho avuto un colpo al cuore": così il sindaco di Firenze Dario Nardella a Skytg24 a proposito della voragine apertasi sul lungarno. "Però posso dire che non c'è pericolo per le persone e il centro storico di Firenze è assolutamente in sicurezza".

Ci sono le condizioni, anche in base alle previsioni meteo "per lavorare immediatamente alle azioni di messa in sicurezza della parete di sponda" del lungarno Torrigiani. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella. Precauzione anche per evitare fughe di gas: "Toscana energia interverrà con uno scavo a estremità zona per isolare la tubatura del gas nel caso in cui si dovessero verificare rischi. In queste ore - ha aggiunto - abbiamo constatato che sta tornando normale la pressione di acqua in tutte le strutture ospedaliere. Entro due ore Puvbliacqua sarà in grado di circoscrivere zona rossa dove interruzione acqua è completa". Infine, ha detto Nardella, "gli abitanti dei palazzi che avevamo invitato a lasciare le loro case già nelle prossime ore potranno tornare".

"L'importante è che non si è fatto male nessuno: il resto si metterà a a posto, ho avuto rassicurazioni dal sottosegretario Luca Lotti, ci sarà l'attenzione del governo e massimo impegno consentire lavori da fare nel più breve tempo possibile per riavere il lungarno com'era". Così il sindaco di Firenze Dario Nardella nel corso di una conferenza stampa: "Sono in contatto costante con il capo della protezione civile che ha garantito in ogni momento proprio supporto. L' obiettivo - ha detto Nardella - è ridurre il disagio per i cittadini".

ENTRO STASERA IL RIENTRO A CASA DEGLI EVACUATI

E' previsto in serata, secondo quanto appreso, il rientro in casa degli abitanti dei palazzi di lungarno Torrigiani fatti uscire stamani dalle loro abitazioni nei pressi della voragine apertasi sulla strada. Intanto proseguono le operazioni dei vigili del fuoco per la rimozione delle auto inghiottite dalla voragine: al completamento della rimozione mancano cinque veicoli che si trovano nella parte più profonda della voragine.

PRIMA STIMA DEI DANNI: 5 MILIONI

E' di cinque milioni la prima stima dei danni per la voragine apertasi stamani sul lungarno Torrigiani. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella aggiungendo che per l'accaduto non è possibile dichiarare emergenza per calamità naturale. "Chi ha parlato di dissesto idrogeologico ha detto cose fuori dal mondo", ha proseguito Nardella, aggiungendo che "il comune farà tutto quello che è necessario, il governo ci ha detto che potremo accedere ad una serie di fondi, mentre Publiacqua ci ha detto che ha già avviato le procedure assicurative".

DISAGI PER I PUBBLICI ESERCIZI

La voragine che oggi si è aperta in lungarno Torrigiani a Firenze, e i conseguenti disagi per tutta la zona, hanno avuto ricadute negative su un buon numero di esercizi commerciali dell'Oltrarno. "I disagi più grandi, specialmente per i pubblici esercizi, sono stati legati alla mancanza dell'acqua", spiega Jacopo De Ria, presidente di Confcommercio Firenze: gli uffici della sua attività (un'agenzia di viaggio), situati proprio nella via colpita, sono stati evacuati in mattinata. "Ora l'acquedotto è riaperto ma ci sono ancora problemi", aggiunge De Ria, parlando sia di anomalie tuttora registrate nella pressione dell'acqua, sia per i disagi del traffico dovuti alla chiusura del tratto di strada colpito. Secondo l'esponente di Confcommercio, ristoranti e bar potrebbero avere problemi nel far fronte alle prenotazioni per la serata.

IL SINDACO, CONCLUSA L'EMERGENZA ACQUA

L' emergenza acqua "si è conclusa": l'annuncio, riferito ai problemi della rete idrica dopo la voragine apertasi stamani in lungarno Torrigiani, è del sindaco di Firenze Dario Nardella il quale ha anche aggiunto che dai radar dell'università viene registrato uno "spostamento graduale e contenuto verso l'interno, 7 millimetri l'ora del muro del lungarno". Le scuole, ha detto il sindaco, domani potranno aprire regolarmente, mentre gli ospedali sono tornati a pieno regime di approvvigionamento idrico.

AGGIORNAMENTO ORE 20

Con la rimozione dell'ultima auto, alle 19,30 è terminato, per i vigili del fuoco, l'intervento per la voragine nel lungarno Torrigiani

PROTEZIONE CIVILE

La Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze è da stamani a fianco del Sindaco Dario Nardella, giunto subito in lungarno Torrigiani, e del Comune per supportare le azioni necessarie e fronteggiare le conseguenze dell'emergenza idrica. "Abbiamo allestito le autobotti e predisposto le squadre per l'intervento che tuttavia non è stato necessario - spiega il consigliere della Città Metropolitana Angelo Bassi, delegato alla Protezione civile - Insieme al Comune di Firenze, alla Prefettura e alla Regione partecipiamo al tavolo dell'unità di crisi per la messa in sicurezza della zona colpita e per l'eventuale temporanea collocazione degli abitanti in altri luoghi". Al tavolo prendono parte con Bassi, il Direttore Generale della Città Metropolitana e il responsabile della Protezione civile dell'Ente. A scopo di sicurezza dovranno essere collocate alcune boe in Arno e di questo dovrebbe occuparsi la Protezione civile della Città Metropolitana. In coordinamento con Comune e Prefettura, la Metrocittà elaborerà un piano d'emergenza specifico.

 

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