Il Comitato dei genitori denuncia: "Altre 20 sezioni delle scuole dell’infanzia svendute alle cooperative"

“Ancora una volta come genitori e cittadini ci sentiamo profondamente delusi e arrabbiati” - sostengono i genitori de L’infanzia non si appalta dopo aver letto le dichiarazioni del Sindaco Nardella rilasciate a Repubblica mentre presentava il bilancio di previsione 2016 approvato dalla giunta comunale. 

Ci saremmo aspettati che il nostro Sindaco fosse la prima voce ad ammettere il malfunzionamento della gestione mista pubblico-privato delle scuole dell’infanzia. Avremmo sperato che almeno quest’anno, ai genitori che hanno iscritto i propri figli alla scuola dell’infanzia comunale, venisse chiarito che sarebbero finite in appalto altre 20 sezioni. Dal nostro Sindaco ci saremmo aspettati argomentazioni serie e competenti sulle motivazioni che possono spingere la sua amministrazione ad affidare alle cooperative altre 20 sezioni.

Ancora una volta ci sentiamo presi in giro: la scuola gratuita non sarebbe più un diritto, ma addirittura un privilegio, secondo il nostro Sindaco. Siccome ci sono alcuni Comuni nei quali la scuola dell’infanzia non è più totalmente gratuita, allora dobbiamo considerarci fortunati se ancora a Firenze la scuola pubblica comunale è gratuita.

Si continua a citare la legge di stabilità che bloccherebbe l’assunzione di nuovi insegnanti: peccato che la Camera dei Deputati a fine luglio abbia dato il via libera definitivo al decreto enti locali, nel quale è contenuto anche un emendamento che mette fine al blocco delle assunzioni e prevede la possibilità per i Comuni di assumere nuovi insegnanti anche oltre i limiti di spesa imposti dal Patto di Stabilità. A Bologna, ad esempio, è stata presa la decisione di assumere 158 insegnanti nell'arco di due anni. L'emendamento ha aperto uno spiraglio importante che avrebbe consentito all’Assessora Giachi di salvaguardare il patrimonio della scuola dell'infanzia comunale a Firenze, ma non siamo stati ascoltati.

Così, in questi pochi mesi trascorsi dall’inizio della scuola, abbiamo assistito a cose che non dovrebbero accadere: classi semplicemente non gestite durante il pomeriggio, bambine e bambini fuori dalle aule e prive/i di sorveglianza nell’orario affidato alle cooperative, giochi che dovrebbero stare in una classe sparsi ovunque, senza alcuna sorveglianza, il tempo scuola del pomeriggio ridotto a un doposcuola privo di contenuti e di programmazione didattica. Una delle cose più gravi a cui sono sottoposti i nostri figli è il cambiamento continuo delle educatrici in appalto, assunte a settembre ma pronte a lasciare il loro lavoro nelle cooperative per una semplice supplenza nella scuola statale, a causa di condizioni di sfruttamento delle quali il Comune non può non assumersi la responsabilità. Naturalmente è capitato che siano state sostituite in fretta e furia con personale privo delle competenze minime necessarie. Addirittura quando a gennaio si è svolto a Prato un concorso per sei posti nelle scuole di infanzia comunali, in molte scuole di infanzia appaltate, le educatrici si sono tutte assentate per parteciparvi.

La vera programmazione didattica a tutt’oggi continua ad essere sulle spalle dell'insegnante della mattina, le bambine e i bambini hanno meno tempo per il gioco libero e sono più stanchi. Capita addirittura che in un solo pomeriggio vengano cumulate due attività aggiuntive per due ore consecutive, e pensare che l'anno scorso lo stesso coordinamento pedagogico del Comune ci spiegava che la concentrazione della fascia di età 3-6 non permette di superare i 45 minuti di lezione. Il rispetto del minimo buon senso pedagogico non esiste più.

Così noi questa “altissima qualità mista a spunti di innovativa contemporaneità”, come l’ha definita poco tempo fa l’Assessora Giachi, non la vediamo. Rivorremmo il nostro recente passato, fatto di buone pratiche educative e di formazione di qualità!

Stiamo assistendo allo smantellamento del patrimonio educativo delle scuole di infanzia comunali. Prima, con l'appalto, si sono separati i team didattici, si è divisa l'esperienza della mattina da quella del pomeriggio, si sono lasciate da sole le insegnanti comunali e inserite le educatrici in appalto, lasciate ancora più sole. Poi si è annunciata la probabile statalizzazione di altre tre scuole d’infanzia comunali fiorentine: un'ulteriore perdita di pratiche didattiche, di esperienza formativa, di storia della nostra città. Nel frattempo era stato anche dichiarato che l’anno prossimo non ci sarebbe stato bisogno di appaltare altre sezioni e ora si cambia di nuovo idea.

A corollario di tutto questo l’Assessora ha affermato di recente che a oggi solo 11 genitori si sarebbero lamentati via mail con la nostra Amministrazione. La realtà che noi viviamo tutti i giorni a scuola è invece diversa, per questo motivo abbiamo deciso di istituire sul nostro sito linfanzianonsiappalta.it, una rubrica intitolata “C’è posta per te” in cui stiamo raccogliendo le numerose mail inviate da tanti genitori alla direzione istruzione del Comune di Firenze, alle quali non è stata data una risposta chiara. Scriveteci a linfanzianonsiappalta@gmail.com e noi daremo voce alle Vostre testimonianze, ovviamente in forma anonima.

 

 

Comitato L'infanzia non si appalta

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