
"Ritorna in consiglio comunale l’argomento “partecipazioni inutili”. La consigliera Quirici presenta un’interpellanza per chiedere che utilità ricavi il Comune di S. Croce sull’Arno nel rimanere in partecipazione nella ECOFOR. Nel consiglio comunale precedente, quello del 15.12.2015, fu portato all’odg dalla Giunta un provvedimento per la dismissione delle quote del Comune di S. Croce sull’Arno da Banca Etica e da Fidi Toscana per adempiere, anche in maniera piuttosto tardiva, a un preciso obbligo di legge.
Secondo l’art. 3 della L. 244/08, ovvero la Legge Finanziaria 2008, nello specifico al comma 27, recita “Al fine di tutelare la concorrenza e il mercato, le amministrazioni … non possono costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e di servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né assumere o mantenere direttamente partecipazioni, anche di minoranza, in tali società.”
Secondo il Sindaco che relazionò l’argomento, dopo un attento esame, erano state individuate TUTTE le società “inutili”. Ovviamente fummo completamente favorevoli a questa misura che rappresenta un timido avvio alla semplificazione e snellimento della macchina opulenta che è la Pubblica Amministrazione.
Ritenni però in quel frangente che non si fosse fatto tutto. Infatti l’interpellanza presentata è scaturita da un esame successivo; ECOFOR nasce con il fine di realizzare opere infrastrutturali, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ovvero occuparsi di fare tettoie, scavi, piazzali nella discarica di Geofor, per lo stoccaggio dei rifiuti; nell’ultimo periodo l’azienda ha in maniera collaterale iniziato a trattare rifiuti speciali non pericolosi per conto di privati. Per questo motivo ho chiesto all’Assessore Baldacci che rispondesse: la partecipazione assicura trattamenti di favore agli imprenditori Santacrocesi che in regime di libero mercato decidono di avvalersi di Ecofor? Soprattutto ora che ci si appresta a “sganciarsi” da Geofor, che senso potrebbe avere rimanere legati a un’azienda collaterale?
La risposta è stata a mio avviso poco convincente perché l’assessore Baldacci ha sostenuto la necessità dell’occhio “vigile” dell’Amministrazione all’interno del C.D.A. per il carattere di interesse collettivo che in realtà l’azienda ha. Strano! Dal sito della Ecofor ho estrapolato il “Programma triennale per la trasparenza e l’integrità”, triennio 2015-2017, dove nella premessa di tale documento l’azienda stessa afferma: “Detta attività non è qualificabile di pubblico interesse, non si può ricondurre all’interno della nozione di ‘servizio pubblico locale’.”
Ma non è solo questo; in realtà le quote irrisorie di cui si sta parlando non cambierebbero certo il bilancio del Comune. Si tratta soprattutto di una scelta politica che vede questa maggioranza opporre una profonda avversione nel tagliare il cordone ombelicale con quella selva di municipalizzate ed enti che hanno negli anni creato la spina dorsale del bacino elettorale di centro sinistra, nonostante, da anni, l’Amministrazione Centrale gli chieda di adempiere.
In sede di discussione infatti mi è stato risposto affermativamente riguardo anche alla partecipazione di altre due società “affini”: la GEOFOR PATRIMONIO S.P.A., senza dipendenti, e con la esclusiva funzione di gestire il patrimonio immobiliare di Geofor e la GEA patrimonio srl.
Il Sindaco ha comunque manifestato in conclusione della discussione di essere 'disponibile' a rivalutare eventuali altre partecipazioni. Auspico si possa trovare un punto di incontro e che si possa effettivamente avviare questa tanto declamata operazione di snellimento della Pubblica Amministrazione, vero cancro dell'Italia intera".
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