
Sabato 20 febbraio al Teatro di Santa Maria a Monte va in scena Gente di Padule, uno spettacolo teatrale che nasce dal ricordo dell'Eccidio del Padule di Fucecchio per poi seguire le complesse vicende di tutti quei fascicoli che riportano nomi e luoghi di tutte le stragi nazifasciste compiute nel periodo dell'occupazione tedesca lasciati a impolverarsi per più di 50 anni dentro un armadio ministeriale che il giornalista Franco Giustolisi nominò "Armadio della vergogna".
Fascicoli che, dopo anni di segreti e di occultamenti, dichiarazioni contrastanti e talvolta mendaci, usciranno "miracolosamente" allo scoperto, almeno parzialmente, solo nel 1994 e che proprio in questi giorni, a più di 20 anni di distanza, sono stati pubblicati online nell'archivio storico della Camera dei Deputati accompagnati dalla dichiarazione del Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini: "Un Paese veramente democratico non deve aver paura del proprio passato."
Ed è proprio a partire dagli atti dei processi avviati dopo il “miracoloso” ritrovamento dei fascicoli datato 1994 e dalle relazioni redatte al termine delle indagini sul loro occultamento che prende vita la drammaturgia dello spettacolo, creando collegamenti tra immagini, documenti, memorie, ricerche di storici, video e musiche. Una narrazione che trova il suo posto in cucina, là dove nascono le leggende e scaturisce la memoria, il luogo dove si ragionae le storie di ognuno trovano una nuova dimensione di condivisione e convivialità.
Un attore, un'attrice e un musicista narrano questa storia attraverso un linguaggio talvolta ironico e irriverente e, in bilico tra l'oscura realtà dei fatti passati e la necessità di portarli alla luce, chiamano il pubblico ad una continua partecipazione al racconto, in una conversazione intima e colloquiale. Narrano la storia della Gente di Padule, di un armadio e di una giustizia che ha dovuto aspettare decenni e che ci trova, ancora oggi, a fare i conti con il nostro passato.
di Rosanna Magrini
Con Annalisa Cima e Stefano Tognarelli
musiche dal vivo Marco Bellagamba
Una produzione MIMESIS
www.mimesiscultura.blogspot.it
Fb : Associazione Culturale Mimesis
Questa è la storia di Gente di Padule, gente misera, povera, considerata disdicevole al pari dello stesso ambiente umido in cui viveva. Questo è quello che pensava Annibale durante la seconda guerra punica. D'altronde Annibale ci aveva perso un occhio e tutti i suoi elefanti. Ma questa è anche la storia di un armadio. Le ante sono rivolte verso il muro, forse per impedire che a qualcuno venisse in mente di aprirlo o forse perché provava vergogna.
Dentro quell'armadio, sono stati nascosti per oltre mezzo secolo i fascicoli contenenti i nomi dei responsabili nazifascisti delle centinaia di stragi, da Sant'Anna di Stazzema fino a Marzabotto, che hanno insanguinato il nostro Paese tra il 1943 e il 1945. Migliaia di vittime civili, gente senz'armi, trucidati in base alla feroce legge del più forte. E grazie a quell'armadio gli assassini hanno potuto invecchiare impuniti. In nome della ragion di stato e per opportunità economiche e politiche si è impedito il corso della giustizia. Ma come è stato possibile? Chi dette l'ordine e per quali motivi? E perché ancora oggi non riusciamo a mettere la parola fine a questa vicenda? Per quale ragione, in questo caso come per altre decine di stragi italiane su cui abbiamo costruito la nostra democrazia, la verità sembra sempre inaffermabile per il nostro Bel Paese?
A partire dagli atti dei processi avviati dopo il “miracoloso” ritrovamento dei fascicoli datato 1994 e dalle relazioni redatte al termine delle indagini sul loro occultamento, prende vita la drammaturgia dello spettacolo, creando collegamenti tra immagini, documenti, memorie, ricerche di storici, video e musiche. Una narrazione che trova il suo posto in cucina, là dove nascono le leggende e scaturisce la memoria, il luogo dove si ragionae le storie di ognuno trovano una nuova dimensione di condivisione e convivialità.
Un attore, un'attrice e un musicista narrano questa storia attraverso un linguaggio talvolta ironico e irriverente e, in bilico tra l'oscura realtà dei fatti passati e la necessità di portarli alla luce, chiamano il pubblico ad una continua partecipazione al racconto, in una conversazione intima e colloquiale. Narrano la storia della Gente di Padule, di un armadio e di una giustizia che ha dovuto aspettare decenni e che ci trova, ancora oggi, a fare i conti con il nostro passato.
Fonte: Comune di Santa Maria a Monte
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