
In tanti l'hanno visto, dalla Valdera all'Empolese, da La Spezia a Serravalle Pistoiese. Ma da cos'era formato il bagliore in cielo dalla forma a zig-zag che è stato visto nel pomeriggio di ieri, mercoledì 17 febbraio? Lo abbiamo chiesto a Mauro Bachini, presidente dell'associazione astronomica Isaac Newton di Tavolaia (Santa Maria a Monte), dove ha sede l'omonimo osservatorio.
"È molto probabile - afferma Bachini - che la scia sia stata formata da un meteorite entrato in impatto con l'atmosfera. I detriti di diametro da 5 cm in poi possono lasciare segnali in cielo dalla luminosità pari o superiore a quello della luna piena". Sempre tenendo presente il paragone con il meteorite caduto in Russia, "non c'è stata una segnalazione sulla caduta a terra". Inoltre, è probabile che il fenomeno sia avvenuto ad una grande altezza da terra, poiché "altrimenti si sarebbero sentiti dei rumori fino alla sua caduta".
L'evento, quando è visibile dall'uomo, è sporadico ma gli impatti di detriti contro l'atmosfera terrestre sono quotidiani. "A Tavolaia tramite il meteor scanner facciamo l'analisi radio dei segnali di un radar francese. Non appena un detrito o un meteorite impatta, oltre a lasciare una scia luminosa provoca una ionizzazione dell'area. Il segnale si riflette e noi lo riceviamo. Ogni giorno ci sono decine e decine di impatti misurati".
Bachini non esclude che la scia di ieri possa essere stata creata da un rifiuto spaziale, ossia dai pezzi di satelliti e scarti di razzi che l'uomo abbandona nei cieli. "Il fenomeno è diventato così comune che per ogni lancio di un razzo si deve captare una 'finestra' dove la navicella possa raggiungere la velocità di fuga senza il rischio di scontri".
Elia Billero
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