
In via Piave e nel primo tratto di via Vittorio Veneto a Cerreto Guidi quello dei parcheggi è un problema annoso ma sul quale c’è necessità di porre rimedio urgentemente. Residenti ed esercenti sono i primi pagare le conseguenze di una carenza strutturale di posti auto che poi porta a spiacevoli inconvenienti. Ne sa qualcosa Leonardo Nencini, il titolare dello storico ristorante ‘Adriano’, il quale si è rivolto a gonews.it per segnalare tutti i problemi in zona che lo riguardano anche personalmente.
Nonostante ‘Adriano’ possa contare su un piccolo parcheggio privato a un centinaio di metri dal ristorante, all’angolo con via Fonda, i clienti per forza di cose devono parcheggiare sopra i marciapiedi, davanti ai passi carrabili, insomma dove non potrebbero.
Ultimamente sono stati bersagliati da una serie di multe per divieto di sosta e a questo punto Nencini gioca a carte scoperte: “Sia alla precedente amministrazione comunale che a quella attuale ho proposto di contribuire alla realizzazione di un parcheggio nelle vicinanze – spiega il titolare dell’esercizio – su cui distribuire una quota di posti pubblici e un’altra per i nostri clienti. La zona infatti non offre molte possibilità per la sosta per ovvi motivi strutturali, ma ritengo che ci siano comunque le possibilità di poter intervenire, visto che le precedenti amministrazioni si sono occupate di tutt'altro fuorché risolvere questa questione. Nessuna delle due giunte ci è di fatto venuta incontro. La precedente è stata molto lasciva, la attuale ha promesso più volte un impegno ma ancora non mi ha fornito risposte concrete. Feci la mia proposta due mesi dopo l’insediamento, mi sono rivisto di recente, ma sto ancora aspettando”.
Nencini estende il suo problema però in chiave generale: “È inutile concedere licenze commerciali in via Piave se non ci sono posti auto – prosegue il ristoratore – in tutti questi anni ho visto aprire e chiudere negozi e locali. Perché consentire investimenti in un luogo dove è molto facile invece che tutto vada a monte? Il problema che abbiamo noi riguarda anche gli altri esercizi commerciali a noi vicini: penso all’edicola, al bar e agli altri, tra cui uno studio veterinario attivo da pochi mesi”.
L’auspicio di Leonardo Nencini è quello di essere dunque ascoltato e che il suo passo avanti per risolvere la questione possa essere preso in considerazione una volta per tutte.
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