A Palazzo d’Arnolfo apre il 'Museo delle Terre Nuove'

Palazzo d'Arnolfo a San Giovanni Valdarno, foto Roberto Magni

Palazzo d'Arnolfo a San Giovanni Valdarno, foto Roberto Magni

Il 21 dicembre 2013 apre al pubblico il Museo delle Terre Nuove a San Giovanni Valdarno, che trova la propria sede nel Palazzo d’Arnolfo, attribuito dal Vasari ad Arnolfo di Cambio.

Si tratta del primo Museo dedicato al fenomeno della fondazione dei nuovi centri abitati nel Tardo Medioevo, le Terre Nuove, che interessò buona parte dell’Europa e in particolare la Toscana e il territorio fiorentino dove, dalla fine del XIII secolo, Firenze fonda numerosi insediamenti tra cui Castel San Giovanni, l’attuale San Giovanni Valdarno. Una vera e propria rivoluzione urbanistica di cui la Toscana fu protagonista: le Terre Nuove fiorentine divennero il modello per una nuova concezione di città.

Video, immagini, animazioni interattive, plastici e rievocazioni storiche consentono di comprendere quali siano stati i caratteri urbanistici e costruttivi che hanno modellato le Terre Nuove toscane e tratteggiano gli aspetti politici, demografici, economici e militari di queste nuove comunità, portando il pubblico a immergersi nel vivace mondo medievale di cui tali centri erano parte.
Il Museo è promosso e finanziato dalla Regione Toscana e dal Comune di San Giovanni Valdarno.

Il progetto museale è stato curato da un prestigioso comitato scientifico, di cui fanno parte David Friedman, docente di Storia e Teoria dell’Architettura presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT), Paolo Pirillo, docente di Storia medievale dell’Università degli studi di Bologna, e Giuseppe Gherpelli, project manager del Museo, con la collaborazione di Alick McLean, Giulia Vertecchi, Claudia Tripodi, Daniele De Luca ed Enrica Boldrini.

San Giovanni Valdarno, con il suo raffinato progetto urbanistico, rappresentò un ideale di Terra Nuova e per questo, nella città che ha dato i natali a Masaccio, si è scelto di realizzare un museo che racconti questa straordinaria storia. Secondo Il Vasari, fu Arnolfo di Cambio, a quel tempo impegnato a ridisegnare il volto di Firenze, a progettare l’impianto urbanistico di Castel San Giovanni. Al di là dell’attribuzione vasariana, i progetti delle Terre Nuove fiorentine restano i più eleganti e complessi di tutta l’Europa tardo medievale. E’ improbabile che a livello locale potessero avere le competenze per fare simili progetti, molto più verosimile che a elaborarli sia stato qualcuno come Arnolfo di Cambio, che proprio in quegli anni sovrintendeva ai lavori della Cattedrale di Firenze.

A partire dall’anno Mille, per l’Europa si apre un periodo di espansione e di crescita che si sarebbe arrestato solo tre secoli più tardi. Un costante aumento demografico che determinerà l’occupazione di nuove terre, mentre i progetti espansionistici dei Comuni, signori e sovrani si realizzerà anche con la pianificazione di nuovi centri abitati in aree prive di simili insediamenti. Terre murate e borghi nuovi fioriranno in molte parti del continente europeo, dando inizio a un fenomeno che sarebbe stato definito «febbre urbanistica». Nascono così le Terre Nuove, Ville Franche, dove la popolazione è reclutata offrendo loro esenzioni fiscali, lotti edilizi all’interno dell’abitato, appezzamenti di terra, l’uso di terre comuni e in alcuni casi la liberazione (affrancamento) da vincoli di dipendenza con i signori locali. Molti dei nomi di Terre Nuove (Borgo Franco, Castel Franco, Villa Franca, Salvatierra, Freiburg) lasciano intuire la loro potenziale offerta di libertà.

In Italia il fenomeno delle Terre Nuove si concentrerà nell’area centro settentrionale con alcune eccezioni.
In Toscana saranno i conti Guidi, nel 1119, a fondare le prime Terre Nuove: riorganizzando l’abitato di Empoli e poi Podium Bonizi, sopra l’odierna Poggibonsi. Nel 1170 il vescovo di Luni pianificherà Sarzana e nove anni più tardi quello di Pisa Bientina. Alla fine del secolo i marchesi Malaspina daranno vita a Villalfranca in Lunigiana. Dal 1200 la fondazione di nuovi centri abitati passa nelle mani dei Comuni: Lucca realizzerà Camaiore e Pietrasanta in Versilia e Castelfranco di Sotto e Santa Croce nel Valdarno inferiore; mentre Siena fonderà Paganico e Monteriggioni. In linea generale furono seguiti modelli urbanistici già sperimentati con una disposizione ortogonale delle strade e degli isolati interni evidenti nelle piante di Montevarchi (1254 ca), nelle senesi Talamone, Montemassi e Roccalbegna e poi nelle Terre Nuove pianificate da Firenze dalla fine del Duecento.

Firenze inaugura la stagione di fondazione delle nuove città nel 1284 con Pietrasanta nell’alta Valdilamole (Borgo san Lorenzo), poi nel 1299 Castel San Giovanni, Castelfranco e Tartigliese, vicino Figline, nel Valdarno Superiore. Nel 1306 è la volta di Vicchio e Castel San Barbara, l’attuale Scarperia, in Mugello, e oltre il crinale appenninico la prima Firenzuola, progetto fallito poco tempo dopo e ripreso più tardi. Mentre si arenava la costruzione di Castel San Pietro (1329), vicino al passo della Consuma, è costruita Terra Santa Maria (Terranuova Bracciolini) sempre nel Valdarno superiore. L’ultimo progetto, la fondazione della grande Terra di Giglio fiorentino in Valdambra fu resa inutile dalla firma del trattato di pace di Sarzana (1353). Di Giglio Fiorentino sarebbe rimasto solo un dettagliato progetto.

Molti centri fondanti assunsero caratteristiche comuni: una piazza di mercato, dei loggiati (halles) o una residenza ufficiale di un rappresentante del potere. Come doveva essere la struttura ideale di una Terra Nuova lo descrive il prete catalano Francesc Eiximenis nel suo trattato enciclopedico sulla Vita Cristiana (1381-83): “...tutte le città belle dovrebbero essere quadrate. (Le linee) diritte fanno sì che la città appaia più bella e più ordinata. Una porta dovrebbe essere posto al centro di ogni lato... una strada ampia dovrebbe attraversare la città tutta, dalla porta situata ad est a quella situata ad ovest. Una strada simile dovrebbe partire dalla porta posta a sud verso quella a nord... in questo modo la città avrebbe quattro quartieri principali... la cattedrale dovrebbe essere situata al centro della città e dovrebbe essere affiancata da una piazza grande e bellissima... ogni quartiere della città dovrebbe essere servito da un macellaio, un pescivendolo, un mercato di cereali e tutto ciò di cui gli abitanti abbiano bisogno... le mura dovrebbero avere una bella torre in ogni angolo e ciascuna porta principale dovrebbe essere contornata da torri.”

"Il Museo delle Terre Nuove viene ad arricchire un patrimonio importante per il Comune di San Giovanni Valdarno, dove sono già presenti due musei riconosciuti di rilevanza regionale: Casa Masaccio e il Museo della Basilica Santa Maria delle Grazie – afferma in una nota l'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti - Questa inaugurazione evidenzia ancora di più il legame formidabile che le strutture museali hanno con il territorio e con la storia delle comunità locali. Perché un patrimonio così importante possa essere conservato e valorizzato nel modo migliore è necessario il lavoro e la collaborazione di tutti. Ma è indispensabile anche sviluppare progetti culturali e turistici per i sistemi museali".

INFORMAZIONI
Info e prenotazioni

Tel. 055-9126213

info@museoterrenuove.it

www.museoterrenuove.it

Orari di apertura al pubblico

Da Martedì a Venerdì h10/13

Sabato, Domenica e Festivi h10/13 e h15/19

Lunedì chiuso

Giovedì 26 e Venerdì 27 dicembre 2013 h15/19

Lunedì 6 gennaio 2014 h15/19

Biglietti

€5,00 intero

€3,00 ridotto gruppi (>25), 18/25 anni, >65 anni

Gratuito <18 anni, disabili, guide turistiche e accompagnatori, personale MIBAC, giornalisti

Ingresso gratuito dal 21 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014

Inaugurazione al pubblico

Sabato 21 dicembre 2013:

Ore 16.30, Pieve di San Giovanni Battista

Presentazione del Museo

Ore 17.30, Palazzo D’Arnolfo

Cerimonia inaugurale e visite guidate

Ore 21.30, Pieve di San Giovanni Battista

Recital pianistico del Maestro Andrea Turini

in collaborazione con l’Accademia Valdarnese

Hanno promosso e finanziato il Museo delle Terre Nuove

Regione Toscana e Comune di San Giovanni Valdarno con la collaborazione:

Provincia di Arezzo

Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico di Arezzo

Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana

Servizio Musei del Comune di Firenze

Fondazione Monte dei Paschi di Siena

PROGETTO di GIGLIO FIORENTINO

ASF, Ufficiali delle Castella, 5, cc. 15v-18r, 19 Maggio 1350

I detti uficiali provedendo in Valdambra dove si fosse luogo più utile, convenevole  et soficiente di porre la Terra ch’è ordinata e che ssi pongha, parve loro che ssi ponesse la detta Terra in Valdambra in luogo decto Selva Piana, la quale posono e segnarono e ficharonsi i pali e ordinarola in questo modo, cioè che sia di lunghezza di IIIIcLXX braccia e larga braccia CCXLVI.

E che la detta Terra abbia quatro porte delle quali l’una raguardi inverso Firenze e chiamisi porta fiorentina, l’altra raguardi inverso Arezo e chiamisi porta San Piero, l’altra raguardi verso Siena si chiami porta San Quiricho, l’altra che raguarda in verso Laterina si chiami porta San Giovanni.

Le quali porte el Comune de Firenze aiuti di fare et paghi el magisterio quanto sarà chiarito per l’oficio di Signori et de quelli dale castella. E che la detta Terra sia afossata intorno, intorno e al presente istecchata e berteschata e a tempo competente murata [...].

E che nel mezzo della detta Terra sia una piazza lunga LXXXX braccia e ampia LXX. E nella decta piazza sia uno pozzo, e, allato alla decta piazza dall’una parte sia una chasa del Comune con una loggia nella quale stia per lo Comune di Firenze l’uficiale della detta Terra. E dal’altra parte allato alla decta piazza dalla parte di sopra sia e facciasi la chiesa della pieve di Sam Piero.

E che sopra il canto della detta Terra, verso Montuotii, si faccia una torre alta XL braccia con ballatoio di pietre intorno sportati dalla parte di sopra e sia soda sopra terra quatro braccia […]. La quale torre sia larga con le mura verso la lunghezza della Terra diece braccia e ver<s>o la larghezza della Terra largha otto braccia. E abbia uno barbachane intorno, intorno. E muri della torre sieno di grossezza chome sono le mura della torre della recisa de Laterina  [...].

 E ala decta torre si faccia uno procinto di mura largho e spazioso per diece braccia intorno, intorno alla detta torre con una porticiuola verso la Terra e un’altra dalla parte di fuori. E ch’e fossi della Terra sieno d’ampiezza in boccha de XX braccia e chupi X e nel fondo i detti fossi sieno larghi diecie braccia.

Nella quale Terra sieno nove vie: l’una sia dentro allato alle mura della Terra larga X braccia lungo la quale via e allato alla decta via sieno chase di larghezza e di lunghezza di X braccia.

E poi sia un’altra via di larghezza d’otto braccia e allato e in su la detta via sieno chase di lunghezza di braccia XX e larghe dieci. E sussequentemente, sia un’altra via larga dieci braccia in sulla quale sieno chase lunghe XX braccia e larghe X braccia. E poi sia un’altra via largha dieci braccia la quale risponda in sulla piazza della Terra e in sulla detta via sieno le chase lunghe venti otto braccia e larghe X braccia le quali rispondano in sulla via maestra. E sussequentemente si faccia una via maestra che sia larga XIIII braccia e subsequentemente nell’altra parte della Terra si facciano chase e vie come è designato e scritto di sopra.

E che la sopradetta via mastra sia per la lunghezza della Terra e un’altra via simiglante alla detta via maestra sia e facciasi nel mezo della detta Terra per lo traverso.

E che in ciascuno chanto della detta Terra sia faccia una torre falsa.

Sì veramente che tutte le case che riescono in su le vie maestre sieno almeno in uno palco sfogato e coperte, quando fieno compiute, a lastre e tegole e che le mure dinanzi sieno di pietra o de mattoni e sieno almeno alte le grondareccie da la terra X braccia.

E che fuori della decta Terra si faccia il mercato il sabato di ciascuna settimana.

Fonte: Ufficio Stampa Museo delle Terre Nuove

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