Porti, i sindacati: "La Regione si faccia garante dell’unicità del nostro sistema"

Il porto di Piombino

La Regione Toscana si faccia garante dell’unicità del sistema portuale toscano, comprendendo tutte le realtà: Piombino, Livorno e Marina di Carrara.

A chiederlo, ancora una volta sono Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti della Toscana, che ricordano come siano ormai passati quasi due mesi da quando, il 17 Novembre scorso, “la  Corte Costituzionale ha stoppato la riforma della portualità avviata dal Governo, perché in contrasto con il Titolo V della Costituzione, in quanto materia concorrente sulla quale non può mancare il coinvolgimento diretto delle Regioni.”

“E’ ora dunque il momento di battere il ferro”, affermano i sindacati, e tocca alla Regione Toscana “ribadire la necessità di creare un sistema davvero attrattivo, comprensivo cioè delle realtà portuali di Piombino, Livorno e Marina di Carrara, dove valorizzare potenzialità, esperienze e professionalità, in un'offerta complessiva che si candidi a diventare un punto di riferimento per i mercati del Centro ed Est Europa, per la mobilità delle merci, dentro la prospettiva di un sistema efficiente ed efficace di reti infrastrutturali, immateriali e nodi logistici.”

“Serve dare continuità a questo schema sistemico – aggiungono Filt, Fit e Uiltrasporti - con finanziamenti adeguati e mirati, ma anche con strumenti specifici ed utili, come gli accordi di programma (magari coordinati) o come il recente protocollo regionale per la sicurezza nel lavoro portuale, siglato il 22 dicembre 2015.”

Purtroppo, affermano Filt, Fit e Uiltrasporti, dopo l’accordo tra Livorno e Piombino di settembre e la lettera inviata dalle Istituzioni della Provincia di Massa e Carrara alle autorità nazionali e regionali per chiedere che “anche il territorio di Massa Carrara, in particolare il porto di Marina di Carrara, rimanesse parte integrante del sistema dei porti toscani”, “è calato il silenzio delle istituzioni regionali, nonostante le numerose sollecitazioni avanzate anche dalle organizzazioni sindacali territoriali e regionali.”

“Siamo sempre più convinti invece – concludono le tre organizzazioni sindacali - che solo tenendo insieme le realtà logisticamente integrabili, omogenee per territorio e dipendenza amministrativa, si possano vincere le sfide del futuro, per creare occupazione, quindi buone opportunità per i nostri giovani.”

 

Il sistema portuale toscano esiste solo se tutti i porti stanno insieme,  Piombino, Livorno e Marina di Carrara.

Nel mese di agosto 2015 il Consiglio dei Ministri aveva approvato in via definitiva il “Piano Strategico Nazionale della Portualità  e della Logistica”  che, avrebbe dovuto mettere al centro lo  sviluppo e la salvaguardia delle specificità territoriali, nonché l'individuazione di finanziamenti certi, sia europei che interni.

Al di là del giudizio di  merito sull'efficacia reale del provvedimento, per i parametri suddetti, le OO.SS. confederali  Cgil-Cisl-Uil e le Federazioni Filt- Fit-Uil, pur non coinvolte  direttamente nella discussione neanche in Toscana, hanno da subito spinto affinché il sistema portuale Regionale mantenesse la sua unicità e cioè ricomprendesse tutte le realtà territoriali: Piombino, Livorno e Marina di Carrara.

Il 24 settembre 2015 il Ministro dei Trasporti, il Presidente della Regione Toscana ed i Commissari delle Autorità Portuali di Piombino e Livorno (questi ultimi pur in assenza delle prerogative previste dalla lg. 84/94) hanno sottoscritto un protocollo di collaborazione commerciale tra le due strutture  con con il quale si intendeva valorizzare le esperienze e professionalità per lo sviluppo delle infrastrutture, si diceva, a vantaggio del lavoro: superando di fatto quello siglato nel 2009 da tutte e tre le Autorità Portuali toscane.

Le Istituzioni della Provincia di Massa e Carrara (Comuni, Provincia, Associazioni Imprenditoriali, Artigianali,  Camere di Commercio, ecc. comprese le OO.SS. CGIL-CISL-UIL confederali) hanno inviato una lettera al Ministero dei Trasporti, alle Commissioni Ministeriali, al Presidente della Regione Toscana, ai Consiglieri Regionali, perché, rispetto alla riforma e agli accordi di cui sopra, anche il territorio di Massa Carrara  (in particolare  il porto di Marina di Carrara) rimanesse parte integrante del Sistema dei Porti Toscani, tutto ciò per iniziativa proprio della locale Autorità Portuale.

Dopo questi fatti è calato il silenzio delle istituzioni regionali, nonostante le numerose sollecitazioni avanzate anche dalle OO.SS. territoriali e regionali.

Il 17 novembre 2015 la “sorpresa”: la  Corte Costituzionale ha impresso uno stop a questa riforma della portualità, perché in contrasto con il Titolo V della Costituzione, in quanto materia concorrente sulla quale non può mancare il coinvolgimento diretto delle Regioni.

Quindi ci pare ancora una volta il momento di battere il ferro e chiedere alla Regione Toscana di farsi garante di questa unicità del sistema portuale toscano, ricomprendendo tutti i territori,  nessuno escluso.

La Regione ribadisca la necessità di creare un sistema davvero attrattivo, comprensivo cioè finalmente delle realtà portuali di Piombino, Livorno e Marina di Carrara, dove  valorizzare potenzialità, esperienze e professionalità, in un'offerta logistica  complessiva che si candidi a diventare un punto di riferimento per i mercati del centro ed Est Europa, per la mobilità delle merci, dentro la prospettiva di un sistema efficiente ed efficace di reti infrastrutturali  ed immateriali (strade, autostrade e  ferrovie e piattaforme telematiche) e nodi logistici (porti, interporti, scali ferroviari ed aeroporti). Serve dare continuità a questo schema sistemico, con finanziamenti adeguati e mirati, ma anche con strumenti specifici ed utili, come gli accordi di programma (magari coordinati) o come il recente protocollo regionale per la sicurezza nel lavoro portuale, appena siglato il 22 dicembre 2015.

Come OO.SS siamo sempre più convinti che solo tenendo insieme le realtà logisticamente  integrabili,  omogenee per territorio e dipendenza  amministrativa si possano vincere le sfide del futuro, per creare occupazione, quindi buone opportunità per i nostri giovani.

Fonte: Ufficio Stampa

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