Incendio alla Com-Ital Plast, monitoraggio continuo di Comune, Asl e Arpat

L'incendio alla Com-Ital Plast di Montemurlo, 7 gennaio 2016


Il sindaco di Montemurlo, Mauro Lorenzini, sta monitorando in prima persona la situazione dell'incendio della Com – Ital Plast di via dell'Artigianato a Bagnolo ed è in costante contatto con Usl e Arpat.

In base ai riscontri avuti da Usl e Arpat al momento il sindaco Lorenzini ha rilevato che non ci sono i motivi per emettere provvedimenti di urgenza per la tutela della salute pubblica. Dal capannone di via dell'Artigianato sta uscendo ancora una colonna di fumo nero e i vigili del fuoco sono ancora a lavoro per spegnere gli ultimi roghi attivi nella ditta di materie plastiche.

Il sindaco Lorenzini ha incontrato alcuni dei quaranta dipendenti della ditta, che, sul posto, stanno seguendo con apprensione l'evolversi della situazione. Il Comune di Montemurlo a questo proposito si è reso disponibile a fare la propria parte per trovare uno spazio adeguato, dove far ripartire quanto prima l'attività e tutelare così i posti di lavoro.

Il comunicato di Arpat

Personale ARPAT è stato attivato dalla sala della Protezione civile della Città metropolitana di Firenze alle ore 22,00 circa di giovedì 7 gennaio 2016, per un incendio di tre capannoni di una ditta di commecializzazione di materie in plastica, la COM-ITAL Plast SPA in via dell'Artigianato 28 a Montemurlo.

Sul posto erano presenti i vigili del fuoco. L'incendio era esteso con colonna di fuoco alta. La colonna di fumo saliva in atmosfera con dispersione dei residui di combustione.

Sono intervenuti anche tecnici del Dipartimento di Prevenzione della ASL dell'Area Vasta Centro.

Da una prima ricognizione risulta che il materiale presente all'interno dell'azienda era costituito prevalentemente da polipropilene in granuli. Sulla base di tale tipologia di materiale plastico i prodotti di combustione sono costituiti prevalentemente da CO2, CO, ceneri incombuste. Nella prima fase dell'incendio si possono generare aldeidi e chetoni che comunque vengono degradati dalle alte temperature.

Risulta invece da escludere la presenza di amianto in quanto la copertura dei capannoni era stata sostituita con pannelli in lamiera e pannelli fotovoltaici.

Le acque di dilavamento sono raccolte dalla fognatura che recapita all'impianto di depurazione GIDA del Calice. GIDA è stata avvisata e ha presidiato l'impianto per prevenire eventuali problemi che si potessero verificare.

Sul posto sono ancora presenti i vigili del fuoco per spengere piccoli focolai.

Non si evidenziano particolari criticità legate all'incendio per la dispersione/diluizione dei fumi di combustione, né la formazione di inquinanti persistenti. Non si ravvisa la necessità di provvedimenti contingibili ed urgenti a tutela della popolazione.

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