Il liceo 'Marconi' manifesta in prefettura per chiedere aule e stop al degrado

La manifestazione del 30 novembre degli studenti del liceo 'Marconi' di San Miniato (foto gonews.it)

Si è da poco conclusa oggi, lunedì 20 novembre, la manifestazione a Pisa della rete degli studenti medi delle scuole superiori della provincia. Al corteo, formato da circa 300 persone, hanno partecipato anche gli studenti del liceo 'Marconi' di San Miniato. Abbiamo parlato con Emiliano Mattii, rappresentante d'istituto, riguardo la loro protesta.

"Siamo arrivati alla stazione - commenta - e una volta radunati siamo partiti da piazza Guerrazzi per arrivare fino alla prefettura, scortati dalle forze dell'ordine. Sono molto contento del fatto che buona parte dei partecipanti era della nostra scuola".

Perché proprio la prefettura? "Sappiamo che il problema principale è quello dell'edilizia scolastica. Se fossimo andati a protestare solo davanti la Provincia ci avrebbero detto come sempre che non hanno soldi da investire. Una delegazione di rappresentanti d'istituto e di studenti è entrata in prefettura spiegando le ragioni della nostra protesta".

"Abbiamo ottenuto poco ma è uno slancio per le prossime manifestazioni: una lettera a nome nostro da inviare al governo a Roma per mostrare la situazione difficile in cui siamo costretti a studiare", spiega Mattii.

I problemi del 'Marconi' sono ben noti: "Non abbiamo un'aula magna e ci mancano ancora tre aule, al momento inagibili, per poter finire la turnazione tra le classi e le lezioni in laboratorio. C'è questo rimpallo tra il sindaco di San Miniato e la Provincia di Pisa sulla questione delle aule. Ci hanno promesso che faranno i lavori durante le vacanze di Natale, ma ci crediamo poco, abbiamo già sentito troppe volte questi discorsi".

Anche fuori dalle aule non mancano i problemi: "Intorno a noi gli scheletri degli altri edifici sono in condizioni disastrose, sotto uno di questi si è formata una palude. Non meno di una settimana fa abbiamo trovato un topo morto (vedi foto, N.d.R.) e continuano a esserci le zanzare".

Pensate già all'autogestione o all'occupazione? "Sì, ci stiamo pensando, anche se non sappiamo i tempi. Purtroppo gli studenti sono visti come una categoria debole. Non dobbiamo fare assolutamente qualcosa di più, anche con un'azione non legale come l'occupazione, per fare sentire la nostra voce".

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