
Anche quest’anno, il 1 dicembre si celebra la giornata mondiale per la lotta all’Aids, un’occasione importante per continuare ad informare su una malattia che ancora non è stata sconfitta, nonostante gli enormi progressi compiuti sul versante della cura, e nonostante si conoscano da molti anni gli strumenti per la prevenzione.
Per una maggiore informazione ai giovani e meno giovani sull’Hiv e sulle altre malattie a trasmissione sessuale, la Regione Toscana ha attivato una app, denominata “I love safesex”, scaricabile gratuitamente online dai principali store per smartphone e tablet, che fornisce informazioni sulle principali patologie e sulle modalità di prevenzione
Per quanto riguarda l’Asl 11, da molti anni sono attivati interventi di informazione presso le scuole superiori sulla conoscenza dell’Hiv e delle altre malattie a trasmissione sessuale e sulle norme di prevenzione: nel 2014-15 sono stati coinvolti complessivamente circa 1300 studenti.
Il test Hiv può essere effettuato su richiesta del medico curante presso tutti i centri prelievi, oppure senza alcuna richiesta presso l’unità operativa igiene e sanità pubblica di Empoli, in via dei Cappuccini 79 (piano terra, stanza 25) tutti i mercoledì dalle ore 12 alle 13,30 e dalle 17 alle 18: è garantita la massima privacy e il test può essere effettuato anche nel più completo anonimato. Per i soggetti risultati affetti da Hiv, l’Asl 11 ha in atto una convenzione con l’unità operativa malattie infettive dell’Asl 10 di Firenze, che permette la presa in carico per il necessario percorso di diagnosi, cura e controllo direttamente presso un ambulatorio a Empoli che attualmente segue oltre 100 persone.
Oggi la maggioranza delle infezioni da Hiv è attribuibile a contatti sessuali non protetti: i rapporti eterosessuali rappresentano la modalità di trasmissione nettamente più frequente per le donne (89,6%), mentre nei maschi il contagio è sia omo/bisessuale che eterosessuale. Ma, sebbene sia ben noto che l’utilizzo del preservativo è lo strumento più efficace per prevenire la trasmissione del virus, questo semplice strumento di prevenzione è ancora troppo poco utilizzato sia dai giovani che dai meno giovani.
Una recente indagine nazionale condotta tra i ragazzi di età compresa tra 15 e 25 anni, segnala che il 73% dei giovani non conosce le più importanti malattie trasmesse sessualmente; il 33% non è capace di stimare il pericolo rappresentato dall’Hiv/Aids; solo il 29% dei ragazzi e il 35% delle ragazze usano il preservativo. Per quanto riguarda la Toscana, i dati dell'indagine Edit condotta dall'Ars (Agenzia Regionale di Sanità) sulla popolazione studentesca rivelano che il 40% dei ragazzi sessualmente attivi non aveva usato il profilattico, il 25% aveva meno di 14 anni al primo rapporto e solo il 43% conosceva le modalità di trasmissione di Hiv/Aids.
Altro problema rilevante è il ritardo nella identificazione dell’infezione. Un caso di HIV su 5 è, infatti, già in Aids conclamato al momento della diagnosi di sieropositività e il 57% è “Late Presenter”, ovvero si presenta alla prima diagnosi di sieropositività con un quadro immunologico già compromesso o con una patologia indicativa di Aids. Questo dato testimonia la scarsa percezione del rischio tra gli eterosessuali, che eseguono il test quando c’è già il sospetto di una patologia Hiv-correlata.
Fonte: Azienda USL 11 Empoli - Ufficio stampa
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