
Inatteso fuori programma oggi, sabato 7 novembre, al Teatro Pacini di Fucecchio per la consegna del Premio Montanelli a Massimo Fini e Mirella Molinaro. Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, si è infatti presentato in platea per assistere alla cerimonia del prestigioso riconoscimento giornalistico. A un certo punto della cerimonia, sul palco in cui, oltre a Fini, era presente anche il direttore de 'Il Fatto Quotidiano' Marco Travaglio e Alberto Malvolti, presidente della Fondazione Montanelli Bassi, è salito sul palco proprio Beppe Grillo che ironicamente si è presentato con un vasetto di pesto: “Non potevo venire a mani vuote”, ha detto a Massimo Fini, complimentandosi con lui per un riconoscimento “meritato”. Nel suo breve discorso ha toccato il tema del giornalismo, considerato anche il suo rapporto non certo idilliaco con il mondo dei mass media nazionali.
“Credo che la professione del giornalismo andrà rivista e rivalutata in un'altra chiave nel futuro - ha detto in conclusione - perché oggi assistiamo, tranne in casi particolari, veramente a un giornalismo postdatato. I cronisti arrivano sempre dopo che i fatti sono successi”. “Il senso di questa professione – ha detto - è quello di dare un senso critico alle persone, di farle ragionare su certi temi. Il giornalismo non dovrebbe neanche essere una professione. Io non sono giornalista, io faccio due articoli al giorno con Casaleggio dal 2005 a oggi, come non è un giornalista chi mette in rete il suo modo di vedere il mondo. Ma anche questo è giornalismo, evita l'intermediazione”.
“Non era in previsione di fare movimenti, poi ho scoperto la rete e i messaggi: ho capito che c'era un nuovo modo di colloquiare e di fare, chiamiamolo pure giornalismo, capace di poter arrivare direttamente senza intermediari”, ha detto Beppe Grillo. “Mandavo i primi tweet in cui, per esempio, chiedevo magari informazioni su Torino perché avevo da farci uno spettacolo. - ha spiegato - A quel punto mi arrivavano 4-5 messaggi in cui mi dicevano: 'la figlia della moglie del sindaco ha un posteggio abusivo che gestisce con una società', seguiti dal tweet del sindaco con scritto: 'Se dici una cosa così ti denuncio preventivamente ancora prima che vieni a Torino'. Lì ho capito che esisteva questo nuovo modo di colloquiare”.
Infine una difesa della 'parolaccia': “Mi sono trovato in questo sistema: ero un ex comico, sono un ex politico, ora non so cosa sono, sto cercando anche una mia dimensione. - è stato il suo discorso - La parola mi è sempre stata attribuita come volgare, dicevano che io ero quello che gridava e diceva parolacce. Ma la parola a volte necessita di forza, di crudezza, e anche della parolaccia. Questa è la forza di un pensiero, che tu scagli e butti contro chi non pensa”.
- Beppe Grillo al Premio Montanelli a Fucecchio
- Beppe Grillo al Premio Montanelli a Fucecchio
- (foto gonews.it)
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- Beppe Grillo (foto gonews.it)
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