
Sembra ad un punto morto la trattativa tra le ex lavoratrici della Allegri-Polaris e i coreani dell'LG in merito al pagamento dei TFR per i circa 50 lavoratori licenziati dall'azienda a seguito della dismissione dello stabilimento di Vinci.
Oggi, mercoledì 23 settembre, c'è stato un incontro tra un consulente dell'azienda e i rappresentati sindacali dove le trattative sarebbero state definitivamente chiuse. Stando a quanto hanno riferito da Silvia Mozzorecchi della Filctem Cgil e Milichele Cataneo della Uilta Uil nel corso di una conferenza stampa alla CGIL di Empoli, l'azienda avrebbe chiarito "l'impossibilità di continuare le trattative sulla proposte avanzate dai lavoratori".
Le parti, in effetti, sembrano molto lontane: l'azienda propone una rateizzazione del pagamento in 12-18 mesi e un incentivo d'esodo di 4-5mila euro lordi; dall'altra il sindacato, portavoce delle lavoratrici, ha avanzato la proposta di ridurre la rateizzazione a massimo 4 mesi, con un incentivo d'esodo di 30mila euro, una cifra volutamente 'al rialzo' che è servita per affermare una volta per tutte la fermezza delle lavoratrici.
L'azienda, che inizialmente aveva proposto 30 mesi di rateizzazione e 3mila euro di incentivo d'esodo, non è però disposta a trattare ulteriormente sulle cifre: a queste condizioni, però, le lavoratrici ribadiscono unitamente il loro no.
I sindacati lamentano la totale chiusura da parte dell'azienda: "Siamo disposti a trattare, ma tra 4mial euro e 30mila la differenza è davvero troppa"
"L'azienda - continua Silvia Mozzorecchi - ha lasciato morire l'Allegri per portare tutto a Milano. La dismissione dell'Allegri era un piano industriale in piena regola che doveva tener conto del TFR delle lavoratrici. Dove sono questi soldi? Noi non ci fidiamo".
Quello messo in campo, secondo i sindacati, è inoltre un ricatto in piena regola: se infatti si dovrà ricorrere ad un giudice per costringere l'azienda a pagare, passeranno mesi prima che le lavoratrici ottengano quanto dovuto, vanificando il senso stesso della vertenza.
"Stanno sfruttando le inefficienze della burocrazia - spiega Milichele Cataneo - per porre una forte pregiudiziale sulla trattativa".
A questo si aggiunge che, una volta scaduta la Cassa Integrazione il prossimo 6 novembre, le lavoratrici entreranno in mobilità, ma non riceveranno un soldo prima di alcuni mesi restando di fatto senza uno stipendio almeno fino a febbraio: l'azienda, secondo i sindacati, starebbe giocando su questi aspetti.
Intanto LG avrebbe garantito che non saranno fatte trattative con i singoli e che la discussione resterà collettiva.
Prossimo passo l'incontro del 1 ottobre tra sindacati e i funzionari della Città Metropolitana: nel tavolo istituzionale si cercherà di trovare un accorso, ma la soluzione resta difficile.
ùIl futuro dello stabilimento di Vinci e delle 2 lavoratrici. Stando a quanto annunciato, il 3 dicembre lo stabilimento di Vinci, ex Allegri, chiuderà definitivamente. Se nessuno lo preleverà, le due lavoratrici impiegate saranno licenziate.
Ma lo scenario è peggiore di quanto si pensa: entrambe non avranno diritto alla mobilità. Una di loro ha un contratto a tempo determinato che scadrà a breve, l'altra, pur essendo a tempo indeterminato, non ha diritto alla mobilità perché ha la tipologia di contratto per il commercio.
"Il cambio della tipologia di contratto era stato richiesto molto tempo fa, ma non ci hanno ascoltato", spiega Mozzorecchi.
- (foto gonews.it)
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Giovanni Mennillo
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