Riceviamo e pubblichiamo una lettera della cittadina di Santa Croce sull'Arno Sibilla Panicucci. L'argomento è quello delle rivelazione del pentito di mafia Carmine Schiavone a proposito del presunto traffico di rifiuti dal comprensorio del Cuoio alla cosiddetta 'Terra dei fuochi', in Campania.
Di recente siamo venuti a conoscenza delle dichiarazioni del pentito di camorra Carmine Schiavone sulla triste e sconcertante vicenda riguardante la "terra dei fuochi". Per anni rifiuti di ogni tipo sono partiti dal nord per essere interrati in Campania e non solo.
Purtroppo a noi, cittadini di Santa Croce Sull'Arno, questa triste storia riguarda da vicino in quanto S. Croce è stata nominata dal pentito come luogo da cui partivano i rifiuti (fanghi conciari, rifiuti chimici...). Quello che sconcerta,oltre al fatto in se stesso, è anche il silenzio calato sull'intera vicenda, un silenzio assordante però che reclama verità. Non una parola spesa dal sindaco di questo paese, direttamente interpellato da alcuni cittadini che, attraverso una formale richiesta, chiedevano un consiglio comunale aperto per approfondire insieme la vicenda, non una parola da parte dei giornali locali, come se Carmine Schiavone, nell'intervista a Sky 24, di Santa Croce non ne avesse mai parlato (dichiarazioni rilasciate anche davanti alla Magistratura giacenti agli atti).
Sono angosciata, non solo perché come molti altri cittadini mi sento responsabile anche se non direttamente, del fatto che i rifiuti che partivano da Santa Croce sull'Arno hanno causato la morte di tante
persone fra cui bambini, tanti bambini, ma il sentimento di angoscia si trasforma in rabbia quando si prende coscienza che la mafia, la camorra, l'omertà non sono più parole estranee a S. Croce. Chi sa e tace si fa complice di coloro che hanno direttamente commesso i reati!
Sibilla Panicucci, cittadina di Santa Croce sull'Arno
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