Conceria Niger, i lavoratori: "Ci devono sei mesi di stipendio ma sono spariti tutti"

Loris Mainardi della Cgil durante la conferenza stampa a cui hanno partecipato anche i lavoratori della conceria Niger (foto gonews.it)


Ventidue lavoratori senza più un punto di riferimento, senza stipendio da sei mesi e senza nemmeno la possibilità di avere in mano dei documenti per richiedere, tramite il sindacato o un legale, quanto gli spetta. E’ la situazione in cui si trovano i dipendenti della conceria Niger di Santa Croce sull’Arno, storica azienda del distretto conciario che attualmente è in stato di liquidazione. Il 28 ottobre scorso è stata firmata anche la messa in mobilità dei 22 lavoratori ma ad oggi la situazione è tutt’altro che lineare.

Martedì 10 dicembre quindi i dipendenti della Niger si recheranno a Pisa per chiedere alla direzione provinciale del lavoro di intervenire. L’obiettivo è quello di far intercedere l’ispettorato nei confronti del commissario liquidatore, affinchè faccia pervenire ai lavoratori le buste paga.

“Avere la documentazione in mano – spiega Loris Mainardi della Cgil – è fondamentale per capire quanto spetta ad ognuno di loro. Si parla in linea di massima di sei mensilità ma ci vuole un cifra precisa per poter fare, eventualmente, una ingiunzione di pagamento nei confronti dell’azienda”. “Purtroppo dall’ottobre scorso il proprietario e il liquidatore si sono resi irreperibili – continua Mainardi – nei confronti del sindacato e dei dipendenti, alimentando anche l’ipotesi che si voglia tirare per le lunghe lo stato di messa in liquidazione con il pericolo di arrivare al fallimento dell’azienda, che avrebbe conseguenze non positive per i lavoratori”.

In caso di fallimento infatti la legge riconosce il pagamento dell’80% delle ultime tre mensilità lavorate, mentre la stragrande maggioranza dei dipendenti della Niger ha sei mesi di stipendi arretrati.

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