Ipotesi nuova viabilità in centro: una missione impossibile con ancora tanti, troppi interrogativi

Ci sono molti modi per passare alla storia ma quello scelto dal nostro Assessore alla mobilità non è certo il più semplice. Gordiani pare difatti deciso a trasformare la storicamente anarchica città di Livorno in una ridente cittadina tirolese.

Biciclette al posto delle auto, autobus in orario e funzionanti: in pratica, una sorta di ‘sogno di mezza estate’.

Chiudere al traffico privato la via Grande difatti ha rappresentato storicamente una chimera. Un obiettivo tanto agognato quanto irraggiungibile, come fu per Napoleone conquistare Mosca.

A leggere quanto è stato pubblicato in questi ultimi giorni dalla stampa locale, non si traggono nel dettaglio altre ipotesi alternative o maggiori dettagli.

La riapertura di piazza Cavour ci appare una soluzione insufficiente,considerato il fatto che in aggiunta non viene affatto specificata in alcun modo la nuova destinazione degli attuali stalli blu riservati alla sosta a turnazione a pagamento.

Come si pensa di compensare per il soggetto gestore dei parcheggi, la società Copisa, la perdita economica conseguente ai mancati introiti? Si tratterebbe di cancellare di colpo centinaia di stalli; in caso contrario invece, come si pensa di poterne mantenere invariato l’attuale numero esistente evitando allo stesso tempo di creare code interminabili, create dai mezzi intenti nella manovra  di ingresso e di uscita dall’area di sosta? E, sempre nel caso gli stalli blu fossero mantenuti, a  quali tariffe si renderebbero accessibili?

Sulla questione invece di una futura apertura al doppio senso lungo via degli Avvalorati, torniamo a rivendicare il fatto di aver formulato per primi un’ipotesi analoga.

In tempi non sospetti, quando ancora ci si trovava nel corso della fase progettuale della campagna ‘Pensiamo in Grande’ allestita dalla precedente Amministrazione Comunale.

Allora però, l’idea vennescartata a priori e considerata impraticabile: in realtà, l’unica ‘conditio sine qua non’ per poter pensare a una modifica del genere è quella di ridurre anticipatamente l’ampiezza del francamente sottoutilizzato marciapiede lato fossi.

Anche mettendo in pratica questa soluzione però, bisognerebbe irrimediabilmente fare i conti con l’inevitabile riduzione del numero dei parcheggi: anche in questo caso, l’esposizione dell’Assessore al momento è lacunosa perché non viene specificato dove e come si prevede di recuperare questi posti auto.

Il grande rischio collaterale a un Piano del Traffico come quello illustrato risiede infine nella desertificazione del centro urbano, oltre che nella quanto mai scontata diffidenza di un cittadino livornese, da sempre recalcitrante all’idea di trovarsi forzato all’utilizzo del mezzo pubblico, o comunque quanto mai restìo a dover abbandonare il proprio veicolo prima di giungere a completa destinazione.

Con questo non vogliamo dire che sia cosa giusta, ma che si tratta di una realtà, insita nel dna livornese e con la quale bisogna convivere, volenti o nolenti.

Per cambiare la rotta a una nave, occorre manovrare il timone con maestria e avere tanto mare innanzi a sé.

In questo caso invece, l’Assessore Gordiani ci pare propenso a dare tutta barra in un ristretto specchio d’acqua: una manovra alquanto azzardata.

Anche perché quello che risulta ulteriormente stridente è la reiterata affermazione da parte di Palazzo Civico sul presunto atteggiamento di massima apertura ed ascolto verso le necessità e le osservazioni che i cittadini intenderanno esprimere.

Come potranno essere seriamente prese inconsiderazione tali posizioni, se la tempistica ipotizzata per la realizzazione del menzionato Piano è già in teoria a dir poco ristretta? Qualora le scadenze riportate dalla stampa fossero rispettate, non vi sarebbe alcun margine reale per prendere in esame eventuali proposte alternative o modifiche sostanziali.

Fonte: Automobile Club Livorno - Ufficio Stampa

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